Esperienza, gioco d’attacco e rivalsa: così Di Francesco ha convinto Stirpe

Il neo tecnico del Frosinone rispecchia in pieno il profilo tracciato dal presidente. Ha sempre praticato un calcio propositivo con il 4-3-3, pressing e verticalizzazioni. Sulla panchina del Sassuolo un capolavoro.

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Il dado è tratto. Il Frosinone non ha perso più tempo e a distanza di 5 giorni dall’addio di Fabio Grosso ha chiuso per il nuovo allenatore, quello del ritorno in Serie A. La scelta di Eusebio Di Francesco non è stata una sorpresa. Subito dopo il passo indietro di Grosso, la società è andata dritta sull’ex tecnico di Sassuolo e Roma. Una scelta netta senza troppe esitazioni. Una primissima scelta, mai in corsa gli altri nomi circolati. Molto probabilmente il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi aveva allacciato i primi contatti con Di Francesco in tempi non sospetti considerando l’incertezza di Grosso. Tra l’altro i due si conoscono bene, avendo lavorato insieme nel Sassuolo. Un particolare non di poco conto.

Nelle ultime ore l’affondo decisivo di Angelozzi nell’incontro avuto con Di Francesco. Un vertice comunque che sarebbe stato preceduto nel week-end da un altro summit al quale ha partecipato anche il presidente Maurizio Stirpe. L’accordo dunque è arrivato anche se si devono limare alcuni dettagli. Il Frosinone ha proposto un contratto di un anno con rinnovo in caso di salvezza. La firma e l’ufficialità dovrebbero arrivare il 1 luglio quando il contratto col Verona sarà scaduto.

Perché Di Francesco

Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone

La scelta è ricaduta sul tecnico abruzzese in quanto il suo profilo corrisponde a quello tracciato dal presidente Stirpe. Di Francesco infatti è un tecnico che ama un calcio propositivo, verticale con tanto pressing. Ha quasi sempre schierato le sue squadre con il 4-3-3. Ad inizio carriera è stato definito un allievo di Zeman. Inoltre ha dimostrato di saper valorizzare i giovani: aspetto fondamentale nel Frosinone di oggi. Con lui sono cresciuti elementi del calibro di  Pellegrini, Acerbi, Politano, Berardi, Duncan, Sansone, Zaza ed Alisson. Solo per fare qualche nome. Ha allenato sempre al Sassuolo Mazzitelli e Ravanelli.

A queste caratteristiche si devono aggiungere l’esperienza e la voglia di rivincita. DiFra vanta 257 panchine in Serie A e 30 in Europa tra Champions e Europa League. Il Frosinone farà leva pure sulla fame di rivalsa dell’allenatore reduce da parentesi negative e sfortunate. La sfida in Ciociaria è difficilissima ma sicuramente stimolante per un tecnico ambizioso ed a caccia di rilancio. Un’eventuale salvezza con i giallazzurri varrebbe quasi quanto l’Europa League conquistata col Sassuolo e la semifinale di Champions con la Roma.

L’apice la semifinale Champions

Eusebio Di Francesco (Foto: Emanuele Pennacchio © Ansa)

Dopo un’ottima carriera da centrocampista con le maglie di Roma, Piacenza e Perugia ha iniziato come team manager proprio nelle file del club giallorosso. Poi è stato direttore sportivo del Val di Sangro. Ha iniziato ad allenare a Lanciano. Poi Pescara (promozione in Serie B), Lecce (esordio in A) ed il Sassuolo. In Emilia ha guidato i neroverdi alla prima storica promozione in Serie A nel 2012-2013. Due salvezze di fila e nel 2015-2016 il capolavoro col sesto posto e la qualificazione in Europa League.

Un’altra stagione al Sassuolo e nel 2017 l’arrivo alla Roma. Terzo posto in campionato e soprattutto la semifinale di Champions League col Liverpool dopo aver eliminato il Barcellona di Messi con uno storico 3-0 all’Olimpico. E’ stata forse l’apice della carriera di Di Francesco che avrebbe meritato la finale di Champions. Nel torneo successivo viene esonerato dopo la sconfitta nel derby con la Lazio. La parabola all’improvviso è diventata discendente. Tra Sampdoria, Cagliari e Verona solo esperienze negative. Due anni fermo ed ora la chance a Frosinone per riannodare i fili di una carriera fino a 5 anni in grande ascesa.

Mercato, rumour su Faticanti

Giacomo Faticanti

Non solo questione allenatore. Il Frosinone si sta muovendo sul mercato anche se con grande riserbo. Dalla capitale è rimbalzata la notizia di un interessamento per il promettente centrocampista Faticanti della Roma, classe 2004, vice campione del mondo con l’Under 20. E’ una vecchia conoscenza del Frosinone: nato a Sora, ha iniziato nelle giovanili giallazzurri prima di approdare alla Roma.

Riscattato Mulattieri (l’Inter nelle prossime ore eserciterà il controriscatto), il club non ha fatto valere le opzioni sul portiere Loria (Pisa) e Kone (Torino). Blindato invece il terzino Oyono, molto richiesto sul mercato: il suo contratto sarà prolungato fino al 2027. E’ chiaro che d’ora in avanti Angelozzi si confronterà con Di Francesco in un mercato che si preannuncia movimentato per il Frosinone che dovrà effettuare diverse operazioni per completare e rinforzare un organico che ha perso diverse pedine rientrate alla casa madre per fine prestito.

“Tifo solo il Frosinone”

Salvatore Gualtieri, direttore marketing e comunicazione

E’ stata presentata l’attesa campagna abbonamenti. Lo slogan è emblematico e richiama quel senso di appartenenza, uno dei valori più importanti per i sostenitori. “Tifo solo il Frosinone-L’unica squadra del mio cuore” accompagnerà la vendita delle tessere che scatterà mercoledì 21 giugno. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito ufficiale della società. I prezzi sono quelli dell’ultimo campionato di Serie A nel 2018-2019. Abbonarsi ovviamente conviene. La società ha voluto premiare i fedelissimi e le famiglie con sconti ed agevolazioni.

La società ha grandi aspettative. “Almeno 12.000 (l1.197 è il record del 2018-2019 ndr) come minimo. Sarebbe il segnale del territorio nei confronti di una società che sta crescendo e che sta investendo sulle infrastrutture che creano ricchezza – ha detto Salvatore Gualtieri, direttore marketing e comunicazione – I 12.000 abbonati me li aspetto più nell’ottica di una risposta a questo modus operandi della società nel corso degli anni, di un riconoscimento nei confronti di un presidente che ha amore e passione per il Frosinone e per il calcio”.

Gualtieri si è soffermato anche sugli sponsor. “Per quanto riguarda la maglia ci sarà la Banca Popolare del Frusinate, in basso l’Acqua Fiuggi, sulle spalle Iperdem e sulla manica della Orsolini – ha anticipato – Ringrazio tutti per la fiducia e l’investimento. Sempre onorati di aver scelto sponsor di maglia del territorio. Davanti siamo al 100% ciociari, sulle spalle Iperdem e Orsolini rappresentano comunque aziende operanti nel territorio che abbiamo voluto premiare nonostante le tante richieste che ci sono pervenute. Sono sponsor, lo ribadisco, che sono in linea con la nostra mission”.

Il dato è tratto.