Fazzone: «Non è tempo di strappi. Ma di organizzare gli amministratori locali»

Divisioni in Forza Italia? Claudio Fazzone non ha dubbi: "Fino a settembre non è il momento di rotture". La strategia: "Organizzare i sindaci, sono loro ad avere il contatto con i problemi dei cittadini"

«Lo strappo di Toti? Non è questa la stagione degli strappi. E non credo che lo sarà fino a settembre»: il senatore Claudio Fazzone ha il colorito di chi è appena tornato dalle vacanze. «Ma quali vacanze? Qui non c’è un minuto di tempo da perdere: bisogna creare un coordinamento degli amministratori locali di tutto il Centro Sud, gente esperta, che è tutti i giorni a contatto con i cittadini ed i loro problemi. Che sa di cosa ha bisogno la gente e cerca in ogni modo di risolvere i loro problemi». Il potentissimo coordinatore di Forza Italia nel Lazio ha letto le dichiarazioni fatte da qualche ora dal presidente della Liguria Giovanni Toti. E non ne è rimasto impressionato.

Giovanni Toti è pronto ad uscire da Forza Italia. «Io continuo a fare quello che ho sempre fatto e mi auguro mi consentano di farlo nel Partito che è stato il mio in questi ultimi 4 anni. Continuo a dire che c’è bisogno di superare Forza Italia, di aggregare persone, di costruire una casa di liberali, riformisti e cattolici che affianchi Lega e Fdi. Spero di farlo dentro Forza Italia, ma lo farò comunque».

Con lui andranno l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, il capogruppo in Regione Antonello Aurigemma, l’ex vice presidente d’aula Adriano Palozzi, il presidente della Commissione Cultura Pasquale Ciacciarelli. E Claudio Fazzone? Lui con il suo affollatissimo esercito di sindaci ed amministratori della Provincia di Latina che alle scorse Provinciali ha asfaltato la Lega? Rafforzato dal nutrito esercito composto dalle truppe del suo vice Gianluca Quadrini?

«Non è questo – ribadisce il Coordinatore Regionale Claudio Fazzone il momento degli strappi. Questo è il momento di organizzare chi deve rispondere ai cittadini. Per il resto la mia posizione la conoscete: il Partito deve aprirsi, deve riconoscere il peso specifico ai territori, il valore dei singoli. Devono esserci regole chiare e valide per tutti, senza cerchi o altre forme geometriche, senza paracadute o salvagenti».

Una posizione che per larghi tratti coincide con quella di Giovanni Toti. L’ha ribadita in giornata intervenendo ad ‘Agorà Estate’ su RaiTre. «Il tema vero è quanti dirigenti, elettori e militanti la lasciano ogni giorno se non fa qualcosa per cambiare. Io vorrei partire da Fi, così com’è oggi in gracile salute ma insomma con ancora una storia gloriosa alle spalle, per superare Forza Italia e cercare di costruire qualcosa che torni ad essere la confortevole casa comune anche per chi oggi non crede piu’ nella classe dirigente di Fi, e sono tanti, nelle regole e nel programma politico di Fi…». Per il Governatore azzurro la casa comune «si farà comunque, che lo faccia o no Toti».

Che sia debba andare ad un radicale rinnovamento è convinto anche il vice coordinatore fazzoiniano del Lazio Gianluca Quadrini. «Il Partito deve adeguarsi alle nuove sfide, ad una società che in questi anni è profondamente cambiata, ad un mondo che ci chiede di partecipare e di poter dare il proprio contributo. Un rinnovamento che noi faremo seguendo le linee di Claudio Fazzone»