I due Pompeo: dopo Antonio arriva Francesco

Il nipote del presidente della Provincia è uno dei leader dei Millennials di Matteo Renzi e nei giorni scorsi è stato protagonista di un evento per sostenere Simona Bonafé e Nicola Danti. Come ha fatto e farà il sindaco di Ferentino. L’obiettivo è comune: riportare il Pd alla vittoria.

Nome: Francesco. Cognome: Pompeo. Segni particolari: nipote d’arte. Suo zio (fratello del padre) è Antonio Pompeo, presidente della Provincia, sindaco di Ferentino, presidente dell’Upi Lazio e membro del direttivo nazionale dell’Unione delle Province Italiane. Autentico pezzo da novanta del Pd provinciale, del quale è leader dell’area moderata che proviene dalla Margherita e dal Ppi, quella guidata fino a quattordici mesi fa dall’ex senatore Francesco Scalia.

Francesco Pompeo, studente del liceo classico Dante Alighieri di Anagni, è uno degli esponenti più influenti dei Millennials di Matteo Renzi. Quelli della cosiddetta Generazione Z, i nativi digitali, quelli che in un recente articolo sull’Huffington Post sono stati definiti i “millennials sotto steroidi”.

E l’Huffington ha scritto: “Questi nativi tecnologici derivano da un’epoca di crisi, precariato e mancanza di ottimismo. Sentono infatti sulle spalle tutta la responsabilità di un’epoca vecchia, che non ha saputo risolvere i problemi attuali. Sono pieni di ambizioni, ma anche di insicurezze.

Pensano di non farcela a volte, però vogliono cambiare il mondo a tutti i costi. Uniti e coesi nella diversità, con lo scopo di mantenere la propria identità.

Non esistono stereotipi nelle loro vite, combattono contro tutto ciò che violi l’identità ed il diritto di un uomo, come omofobia, razzismo, bullismo… Credono profondamente nell’importanza del dialogo e tendono a pensare in grande, come il movimento di Greta Thunberg, che ha avuto una risonanza mondiale.

“Fortunata la generazione in cui gli adulti ascoltano i piccoli”, Talmud, II-V sec. Si torna all’idea pascoliana dell’uomo adulto che, totalmente immerso e sommerso dai ritmi e dalle idee della società, punta tutto sul suo individualismo e sulla propria ascesa sociale, non ascoltando il “fanciullino” che in lui, con altruismo e semplicità, potrebbe fare del suo unico scopo il bene comune.

La generazione Z serve proprio a dare una scossa a questo mondo troppo veloce, in cui la velocità assume una valenza negativa, emergendo sempre più l’idea della perdita dell’elemento umano. 

Impersonificando a pieno la domanda che Bob Kennedy si è posto: why not?”, i ragazzi dell’associazione “Millennials”.

I Millennials lo scorso 18 maggio a Roma, in via Cornelio Celso 20, hanno organizzato l’evento “Think Europe, think Millennials”. Al quale hanno partecipato Matteo Renzi, Nicola Danti, Simona Bonafé. Di questo movimento Francesco Pompeo è uno dei leader. Verrebbe da dire “buon sangue non mente”.

Antonio Pompeo alle europee sosterrà Nicola Danti (c’è già stato un evento) e Simona Bonafé, per la quale c’è un appuntamento domani ad Aquino. Entrambi renziani, a dimostrazione che il presidente della Provincia resta coerente con i suoi convincimenti. Ha sostenuto, in modo unitario, Bruno Astorre per la segreteria regionale e Nicola Zingaretti per quella nazionale, ma continua a guardare ad una precisa area di riferimento.

Proprio all’evento dei Millennials a Roma Matteo Renzi ha ribadito il concetto “che dopo la partita di andata c’è sempre quella di ritorno”.
E i due Pompeo sono in campo. Antonio con la sua esperienza, i suoi contatti, la sua capacità di motivare e fare squadra, di guardare avanti, con lucidità. Francesco con l’entusiasmo ma pure con le competenze di una generazione che sa di dover porre rimedio a guai provocati da altri.

Ne sentiremo parlare e non soltanto per quella che in futuro potrebbe rappresentare una staffetta generazionale. 

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