Frosinone, centrale o marginale?

I partiti non hanno ancora deciso quale ruolo dovrà avere Frosinone alle Provinciali di dicembre. Da lì dipenderanno molti dei passaggi politici successivi. Anche le prossime candidature a sindaco

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Le elezioni di dicembre per il rinnovo del Consiglio provinciale di Frosinone serviranno a  delineare gli scenari futuri all’interno dei Partiti. Tutti. A sinistra, come a destra. Perché le candidature saranno la cura per guarire i tanti malesseri all’interno di entrambi gli schieramenti: molti dei quali per il momento non sono ancora emersi, ma sono li pronti in stand by. Oppure, le mancate candidature saranno il detonatore per far esplodere le varie Santebarbare latenti, a destra e a sinistra.

In ogni caso, due sono le circostanze che accomunano entrambi gli schieramenti provinciali. Sono tanti e tali i consiglieri comunali ed i sindaci che si aspettano di essere candidati alla Provincia che sarà praticamente impossibile da parte delle Segreterie dei Partiti accontentare tutti.

L’aspettativa errata

Il seggio delle Provinciali

Chi invece sarà candidato, si aspetta l’appoggio e la blindatura per essere eletto da parte del proprio Partito. Un’aspettativa in virtù della militanza, per la fedeltà dimostrata al Segretario di turno o al capo corrente. O in virtù di passi indietro, veri o solo presunti, fatti in passato in occasioni di altre competizioni elettorali.

Nei giorni scorsi il presidente del Pd regionale Francesco De Angelis ha detto che tutti si possono candidare ma devono procurarsi i voti. Perché i nuovi equilibri regionali hanno disegnato un Pd diverso, quindi nessuna blindatura. La verità, che nessuno ammetterà mai è un’altra. Ed è valida per tutti i Partiti, da sinistra a destra. (Leggi qui: La lunga missione diplomatica di Luca Fantini).

La verità è che un Partito non è un Circolo della Briscola e nemmeno una bocciofila. Nei Partiti si fanno scelte. Che non sempre sono comprensibili a tutti. Perché ognuno ha la sua visione del mondo osservata dal proprio punto di vista. Mentre il Partito è obbligato ad avere una visione di insieme. E scegliere di conseguenza. Pertanto, al di là delle dichiarazioni ufficiali di equidistanza e imparzialità verso tutti i propri dodici candidati in lista, in realtà su due, tre o quattro è necessario mettere il carico perché la loro presenza è determinante per le sorti del partito.

Una blindatura per Frosinone

Il municipio di Frosinone

Il discorso della blindatura alla Provincia assume una rilevanza ancora maggiore ed incidente per chi si candida a Frosinone. Perché la città di Frosinone e quella di Cassino sono le uniche due in tutta la Ciociaria ad avere una popolazione superiore ai 30mila abitanti. E siccome alle Provinciali si vota con il metodo ponderato, i voti dei Consiglieri delle due città sono capaci di determinare le sorti delle elezioni.

Fatta questa premessa, non è pensabile che il consigliere comunale del capoluogo o di Cassino, si candidino per poi fare il portatore d’acqua per altri consiglieri di altri Comuni. Non regge. Chi si candida a Frosinone si aspetta di essere eletto. Sia in virtù di un accordo da trovare in Consiglio comunale con gli altri consiglieri. Sia proprio in forza dell’appoggio politico richiesto al proprio Partito di riferimento. Negli anni scorsi, un patto non mantenuto all’interno dell’amministrazione De Donatis a Sora mandò all’aria una maggioranza.

Lo stesso discorso vale per le liste civiche che nelle competizioni elettorali maggiori sostengono i Partiti tradizionali. Come accaduto con le Politiche e le Regionali. E come succederà l’anno prossimo alle Europee.

Un ruolo per Frosinone

In questo scenario, Frosinone deve scegliere quale ruolo giocare nel panorama politico provinciale. Se decide, ancora una volta, come alle elezioni scorse, di assistere da osservatore esterno all’elezioni alla Provincia di consiglieri provenienti da altri comuni. Evidentemente più piccoli. Poi è inutile lamentarsi se il Frecciarossa delle candidature alle elezioni Politiche e Regionali non si ferma a Frosinone.

Oppure se il capoluogo vuole recitare il ruolo di protagonista e candidare, per poi eleggere suoi Consiglieri. Le potenzialità sono di almeno 3 eletti: due in maggioranza ed uno in opposizione. Ma questo sarebbe possibile solo in virtù di un accordo politico interno ai Gruppi consiliari ed ovviamente ai Partiti. Un accordo a prova di bomba. Impossibile da minare con lusinghe esterne, che inevitabilmente arriveranno nel capoluogo proprio per il peso del voto ponderato. Dopotutto il voto di un solo Consigliere di Frosinone vale quasi quanto quello di tutto il Consiglio Comunale di un piccolo comune ciociaro

L’elezione di consiglieri di Frosinone servirebbe sia alla maggioranza, che all’opposizione. Il sindaco Riccardo Mastrangeli dal canto suo avrebbe la possibilità di disinnescare i mal di pancia emersi in questi mesi e dimostrare una rinnovata unità del centrodestra al Comune capoluogo. Quindi una maggiore forza. Al momento però difficile da trovare.

Avere consiglieri di Frosinone allaPprovincia, al di la della mera rappresentanza consente poi di incidere nelle dinamiche gestionali dell’ente, con l’attribuzione di qualche delega di particolare peso. Su tutte quella per l’edilizia scolastica. Con indiscutibili effetti sulla capacità amministrativa del Comune Capoluogo.

I soliti noti

Francesca Chiappini

Un consigliere di Frosinone eletto tra i banchi dell’opposizione servirebbe anche al centrosinistra. Per cominciare a costruire una idea di candidatura a sindaco del Capoluogo da contrapporre a Riccardo Mastrangeli fra 3 anni.

I nomi? Le legittime aspirazioni non mancano, sia nella maggioranza che nell’opposizione consiliare. Da Francesca Chiappini (recordwoman di preferenze) a Pasquale Cirillo (in attesa di assessorato potrebbe apprezzare lo scranno provinciale). Da Sergio Crescenzi a Francesco Pallone, passando per i due Pizzutelli: Angelo per l’opposizione ed Anselmo per la maggioranza.

È chiaro che le decisioni finali e la predisposizione delle liste sono tutte in capo ai Partiti provinciali. Tutti. Partiti che storicamente vedono Frosinone più come un competitor interno che una vera risorsa sulla quale puntare, per un percorso di crescita.

Il capoluogo, quindi, che ruolo deve recitare nel panorama politico provinciale per il futuro? Lo scopriremo presto. Una volta lette tutte le liste dei candidati alla provincia. E se non ci sarà il nome di qualche consigliere comunale di Frosinone, la fine del libro sarà già bella che scritta.