La lunga e rischiosa missione diplomatica avviata in silenzio da settimane. Luca Fantini sta tentando di disinnescare le tensioni nate dai vecchi equilibri provinciali. Ora superati dai nuovi tracciati con il Congresso Regionale. E che potrebbero pacificare molte situazioni
Senza basco blu, senza giubbotto di protezione. Il Segretario provinciale del Partito Democratico Luca Fantini sta percorrendo il sentiero minato che rende esplosivi molti circoli Pd della Ciociaria. Con l’appoggio degli altri quadri sta tentando di disinnescare le tensioni.
C’è questo dietro alla foto che ritrae sorridenti il sindaco di Ferentino Piergianni Fiorletta ed il suo predecessore Antonio Pompeo. Da due anni tra loro c’erano solo veleni e coltellate politiche. (Leggi qui: Ciao nemico, Pompeo e Fiorletta tornano a sorridersi).
Non è l’unico fronte. Il Segretario sta agendo sulla linea di Cassino, su quella di Ceccano, su Veroli, Isola del Liri ed Anagni. Tentando di individuare una linea di ricomposizione che porti ad un equilibrio, stabile come quello realizzato nel corso del recente Congresso Regionale nel quale Daniele Leodori è stato eletto Segretario e Francesco De Angelis presidente.
La Provincia
L’obiettivo a più breve termine gli lascia poche settimane di tempo. La scadenza è quella della composizione della lista Pd da schierare alle prossime elezioni Provinciali di dicembre. Sono quelle che rinnoveranno l’Aula ma non il presidente Luca Di Stefano.
Luca Fantini punta a definire una lista unitaria, nella quale ognuno schieri i suoi assi e non disperda i voti a vantaggio delle Civiche. È accaduto negli anni scorsi, accadrà sempre: nei momenti di dialettica interna (traduzione: quando si litiga in casa) un Consigliere che si è contribuito ad eleggere nelle Civiche diventa strategico come Malta in mezzo al Mediterraneo lo fu per il Regno Unito.
Due anni fa la mediazione ebbe successo. Portò la componente maggioritaria Pensare Democratico (De Angelis) ad eleggere il capogruppo Enrico Pittiglio sindaco di San Donato Valcomino ed il postleghista Alessandro Mosticone di Sora; la componente di Base Riformista (Pompeo – Salera) ad eleggere la pompeiana Antonella Di Picchio di Isola del Liri ed il saleriano Gino Ranaldi di Cassino.
La regola di questa tornata è che non ci sono benedetti dal Partito ma ognuno dovrà eleggersi da solo. Si dice così ma in realtà va in modo diverso. Ed i motivi passano anche per le Comunali.
Il fronte Cassino
Su Cassino ad esempio. Dove il sindaco uscente Enzo Salera sta allestendo un’armata elettorale con cui ottenere un doppio risultato: centrare il mandato bis e confermare il suo bastione politico. La dimensione del risultato ottenuto cinque anni fa gli ha assegnato uno ruolo ed uno spessore provinciali: dal primo istante ha messo in chiaro che quella vittoria non era unitaria ma ottenuta a dispetto di una parte del Partito Democratico che non lo aveva sostenuto.
È per questo che non ha mai riallacciato un dialogo con Luca Fardelli: piuttosto che sostenere Salera preferì restituire la tessera del Partito e candidarsi in una delle civiche avversarie, venendo eletto ma andando all’opposizione. Ed è per questo che è calato il gelo nei confronti del suo presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo, sua fedelissima ma poi tornata in sintonia con Pensare Democratico. Cioè l’ala accusata di non averlo sostenuto.
Luca Fantini da settimane sta lavorando su quel fronte. Lo dimostra il silenzio calato sui Media dopo settimane al vetriolo: nelle quali Barbara Di Rollo non nascondeva i suoi incontri con l’opposizione ed Enzo Salera faceva spallucce per dire che tanto i voti eventualmente sottratti dalla presidente sarebbero stati insignificanti.
Le diplomazie sono all’opera per continuare a raffreddare il clima. E raggiungere la temperatura ideale per un chiarimento. Opzione molto complessa. Per questo Luca Fantini ha messo in campo altri due pontieri: il leader di Pensare Democratico Sara Battisti ed il dirigente nazionale Dem Danilo Grossi. A fari spenti stanno lavorando per smussare gli angoli e ricondurre le frizioni di questi anni su un terreno politico, sottraendolo dalla palude dei dissapori personali. Che in politica è spesso mortale. A metà della settimana prossima ci sarà un vertice che sarà fondamentale. Potrebbe preludere ad un intervento dei massimi livelli regionali per indicare che ora la via è quella del dialogo.
Il fronte di Isola del Liri
Cosa c’entra la Provincia? Il voto di dicembre per le Provinciali potrebbe essere il terreno di collaudo sul quale testare la tenuta del ponte che porta all’unità nel Pd di Cassino. Il nome del candidato cittadino alle Provinciali inserito nella lista Pd, dell’uno o dell’altro fronte, potrebbe ottenere un consenso trasversale come prova della ritrovata sintonia. Le diplomazie, come si dice in questo caso, sono all’opera.
Lo sono anche ad Isola del Liri dove Luca Fantini sta tentando di sanare la frattura politica con il sindaco Massimiliano Quadrini. È stato a lungo uno dei bastioni Dem. Ha lasciato il Partito per rivendicare un suo ruolo su uno scenario più ampio: è transitato lo scorso febbraio in Azione con Carlo Calenda.
Sul nome di Massimiliano Quadrini il Pd si è sempre spaccato: l’ala di Pensare Democratico lo ha appoggiato in pieno, l’ala dei pompeiani no: Antonella Di Pucchio è sempre stata una sua convinta oppositrice. Ma le logiche introdotte dalla nuova Segreteria nazionale e gli equilibri del Congresso Regionale potrebbero creare un percorso tra Comunali e Provinciali su Isola del Liri. Con il Pd a sostenere la rielezione di Quadrini. Ed Antonella Di Pucchio candidata alle Provinciali. Se sia un percorso fattibile lo diranno solo le prossime settimane: i fatti dicono che anche nella città della cascata è iniziata da settimane la strategia del raffreddamento delle tensioni.
A Veroli e Ceccano
A Veroli c’è una situazione particolarmente complessa. Germano Caperna ha lasciato il Pd seguendo Matteo Renzi in Italia Viva, ne è stato coordinatore provinciale ed ora è dirigente regionale. Il Pd è pronto a discutere al suo interno per giungere ad una candidatura: a scaldare i motori sono da tempo la delegata agli eventi culturali Francesca Cerquozzi ed il vicesindaco con delega al Bilancio Assunta Parente. Se il Partito deciderà in quella direzione sono pronte a sostenere le Primarie.
Ma c’è la questione Caperna. Non è del Pd, non sembra particolarmente interessato dalle dinamiche del suo ex Partito, si prepara a scendere in campo come successore di Simone Cretaro. Calcolatrice alla mano, la Segreteria provinciale teme che una frantumazione del fronte possa favorire il centrodestra che ha il vento in poppa anche se non vince le Comunali di Veroli da secoli.
Per questo è un atto un lavoro di dialogo e ricomposizione che possa portare ad una condizione di equilibrio stabile in vista delle Comunali. Come si sta facendo a Ceccano: la designazione di Andrea Querqui come candidato alle scorse Regionali di febbraio è stata una mossa geniale di Francesco De Angelis. Perché non è della sua area e perché ha la radicata capacità di dialogo con quel mondo che era uscito dal Pd e quello che ne sta a ridosso. Un nome di potenziale convergenza che però per essere competitivo ha bisogno di un campo largo e compatto.
Anche su questo fronte, Luca Fantini sta lavorando con i quadri locali per giungere a quella giusta temperatura di dialogo su cui poi innestare un eventuale progetto politico.
I sorrisi di Ferentino
La portata del lavoro sta tutta nei sorrisi registrati ieri a Ferentino in occasione dell’inaugurazione della nuova ala del cimitero. Per la prima volta dopo due anni è stato possibile vedere insieme il sindaco Piergianni Fiorletta ed il suo predecessore Antonio Pompeo. Che nonostante siano entrambi del Pd si sono affrontati su schieramenti contrapposti alle scorse Comunali.
La ricostruzione del dialogo è una necessità inderogabile. I numeri dicono che il centrodestra sta costruendo una coalizione competitiva da schierare tra quattro anni o quando sarà pronta e deciderà di far cadere eventualmente l’attuale governo cittadino. Fiorletta ha detto ai quattro venti che questo è il suo ultimo mandato. Se il centrosinistra vorrà difendere il baluardo dovrà ritrovare l’unità.
È stata Sara Battisti, in accordo con Luca Fantini ad avviare un sottile lavoro di ricomposizione e poi affidarne una parte sul campo all’eterno Luigi Vittori, storico vicesindaco sia con Fiorletta che con Pompeo. Nelle ore scorse hanno tagliato insieme il nastro nel nuovo cimitero. Fantini spera che la loro sia una delle storie di resurrezione che è riuscito a mettere in campo, disinnescando i terreni minati intorno ai Circoli Dem senza indossare il basco blu ed il giubbotto corazzato.