Frosinone come Napoli: la rivoluzione d’estate regala sogni

Le “regine” del calcio italiano hanno un denominatore comune: tanti cambiamenti, via diversi big ma i sostituti si stanno rivelando ancora più forti. Merito delle scelte societarie e del lavoro dei tecnici Luciano Spalletti e Fabio Grosso

Alessandro Salines

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Quella rivoluzione d’estate le ha elette “regine” incontrastate del calcio italiano. Il Napoli ed il Frosinone hanno un denominatore comune: il loro primato è figlio anche dei tanti cambiamenti effettuati rispetto alla stagione scorsa. Entrambe hanno perso diversi big e quindi c’era il rischio di farsi male alla ripresa del campionato.

Ed invece le scelte delle società si sono rivelate vincenti come il lavoro dei tecnici Luciano Spalletti e Fabio Grosso bravi a trovare subito la chimica giusta e a dare un’identità alla squadra. Tanto che i partenopei volano verso lo scudetto con 13 punti di vantaggio sull’Inter ed i ciociari s’avvicinano alla promozione in Serie A scattando a +11 dal Genoa e +12 dalla Reggina. (Leggi qui: Frosinone, il weekend perfetto)

Da Koulibaly a Gatti: quante partenze illustri da Napoli e Frosinone

L’attaccante Mertens, uno dei big del Napoli andato via

Non è mai facile rinunciare a giocatori simbolo dal punto di vista tecnico e non solo. Il Napoli in un’estate sola ha dovuto rinunciare a pezzi da novanta come Koulibaly, Lorenzo Insigne, Mertens, Ospina e Fabian Ruiz. Autentici totem ma il club azzurro ha puntato senza se e senza ma sul rinnovamento andando anche ad abbassare il monte ingaggi.

Il difensore Gatti ceduto dal Frosinone alla Juve

Stesso discorso per il Frosinone che ha salutato i vari Gatti, Zerbin, Charpentier, Zampano, Ricci, Canotto, Ciano, Novakovich, Brighenti e persino una bandiera come Gori. Giocatori che sono stati protagonisti la scorsa stagione ma anche nei campionati precedenti. La società giallazzurra però ha deciso di cambiare con coraggio ed idee chiare. L’organico è stato svecchiato e in linea con la nuova politica sono state effettuate operazioni che hanno portato denaro fresco in cassa (Gatti docet).

Il nuovo che avanza

Il bomber Mulattieri, uno dei colpi estivi del Frosinone

Il Napoli ha fatto bingo con le intuizioni Kim e Kvaratskhelia ed ha puntellato la rosa con due attaccanti affidabili come Simeone e Raspadori. La paura di aver perso i giocatori più rappresentativi si è trasformata nell’entusiasmo che hanno portato i nuovi acquisti diventati ormai idoli del “Maradona” che sogna il terzo scudetto.

Dal canto suo il Frosinone ha puntato su un mix di baby e senatori che si sta rivelando esplosivo. Accanto ai vari Lucioni, Ravanelli, Sampirisi, Insigne e Mazzitelli, sono arrivati giovani di belle speranze come Turati, Mulattieri, Moro, Borrelli, Caso, Kone, Frabotta e Monterisi. Ed anche nel mercato di gennaio stessa filosofia: 2 esperti come Baez e Bidaoui ed una scommessa quale Gelli. Tanti cambiamenti, altrettante incognite ma finora il nuovo che avanza ha avuto ragione. Ed il Frosinone di settimana in settimana s’avvicina alla terza storica promozione in Serie A.

Giuntoli-Spalletti, Angelozzi-Grosso: coppie d’assi

Guido Angelozzi

Dietro la rivoluzione d’estate ci sono 2 coppie d’assi. Nel Napoli il direttore sportivo Cristiano Giuntoli ed il tecnico Luciano Spalletti; nel Frosinone il direttore dell’area tecnica Guido Angelozzi e l’allenatore Fabio Grosso. Sono stati loro nei rispettivi ruoli i fautori di questi successi su input chiaramente dei presidenti Aurelio De Laurentiis e Maurizio Stirpe.

Giuntoli ed Angelozzi con filosofie simili (tanto scouting e lavoro sui giovani) hanno costruito 2 macchine perfette. Le rinunce ad alcuni giocatori possono essere state dolorose ma ciò che conta è aver trovato i degni sostituti. Il difensore centrale Kim ed il fantasista Kvaratskhelia sono stati 2 autentici capolavori da parte di Giuntoli: in pochi li conoscevano, ma si stanno rivelando dei fuoriclasse. Angelozzi è riuscito a strappare giovani importanti come Mulattieri, Moro, Borrelli, Caso e Kone. E poi ha convinto elementi di spessore e reduci da promozioni (Lucioni, Mazzitelli, Sampirisi, Ravanelli e Baez) a sposare il progetto-Frosinone. Senza parlare dell’affare Ciano-Insigne.

Luciano Spalletti ai tempi dello Zenit di Sanpietroburgo

Fondamentale ovviamente il compito di Spalletti e Grosso. Non era semplice ripartire con tanti elementi nuovi, inserirli in squadra ed integrarli con i calciatori presenti in rosa. E’ stato un lavoro complicato, profondo, iniziato in ritiro. Ma alla fine hanno trovato la quadra: Napoli e Frosinone sono diventate 2 splendide realtà, giocano un bel calcio e vincono.

La rivoluzione d’estate regala sogni.