Frosinone, Italia: non c’è spazio per il Centro

A livello nazionale Matteo Renzi parla di “polo del buonsenso”, ma alla fine ognuno resta nel proprio campo, al coperto. E anche nel capoluogo ciociaro le diverse forze moderate sono già schierate. Un possibile esperimento è fallito sul nascere.

Matteo Renzi lo ha soprannominato il “polo del buonsenso”, quello che tra il 2023 e il 2028 dovrebbe salvare l’Italia esattamente come è successo con l’operazione che ha portato Mario Draghi a Palazzo Chigi. Però il leader di Italia Viva è consapevole che un’operazione di “centro” è sempre molto proibitiva, sia perché non ci sono leader riconosciuti da tutti gli altri, sia perché il fatto che si voti almeno una volta all’anno induce tutti a rimanere sulle proprie posizioni. Non solo nella prospettiva delle politiche ma anche alle comunali.

Divisioni ortodosse

Riccardo Mastrangeli

A Frosinone, per esempio, le coalizioni si stanno componendo in una maniera che più classica e ortodossa non potrebbe essere.

Nel centrodestra, pronti a sostenere Riccardo Mastrangeli, non ci sono soltanto i partiti più grandi e di stampo sovranista come Fratelli d’Italia e Lega. Ci sono pure Forza Italia di Claudio Fazzone, Cambiamo di Mario Abbruzzese, Noi di Centro di Pasquale Cirillo, l’Udc di Leopoldo Papetti. Inoltre liste civiche come quelle di Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia sono per definizione e per natura “centriste”.

Nel centrosinistra, ad appoggiare Domenico Marzi troveremo il Pd ma anche il Movimento Cinque Stelle e Italia Viva. Oltre alle liste di Luigi Vacana e Stefano Pizzutelli, i quali, seppure con moltissime differenze, guardano alla sinistra del Partito Democratico. Possibile, Sinistra Italiana, Europa Verde, Socialismo Tricolore, smerigliani, Demos e altre sigle faranno parte di queste galassie.

Non ci saranno i Socialisti di Gian Franco Schietroma e Vincenzo Iacovissi, ma tutti gli altri sì. Mentre Azione è con Mauro Vicano.

Niente spazio per il centro

Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica

Ma proprio questi assetti dei diversi schieramenti fanno capire come continui a non esserci spazio per un “Centro” che possa caratterizzarsi in maniera forte.

Per ottenere un risultato del genere occorrerebbe un candidato sindaco competitivo sostenuto perlomeno di Forza Italia, Cambiamo, Noi di Centro, Udc, Italia Viva e Azione. Semplicemente non è possibile e non sarà possibile nemmeno tra un anno perché gli spazi sono troppo ridotti.

Perfino un cambiamento della legge elettorale non potrebbe bastare.