Il Frosinone batte il Palermo ed entra nella storia: torna in Serie A

Il Frosinone batte il Palermo, la malasorte, i gatti neri ed entra nella storia: torna nell'olimpo del calcio nazionale, quella Serie A dalla quale era uscito tra gli applausi.

Il Frosinone batte il Palermo, la malasorte, i gatti neri ed entra nella storia: torna nell’olimpo del calcio nazionale, quella Serie A dalla quale era uscito tra gli applausi.

Aveva mancato la promozione lo scorso anno dopo avere messo un piede e mezzo nella massima serie: lotteria dei play off nonostante i 9 punti di vantaggio sull’inseguitrice, kappaò all’ultima degli spareggi promozione.

Ha fatto ghiacciare la camicia ai tifosi anche quest’anno. Finendo nella lotteria dei play off all’ultimo istante dell’ultima gara i campionato, affrontando ancora una volta gli spareggi ed i fantasmi che ad ogni istante apparivano dietro alle porte.

Ha battuto tutto il Frosinone: avversari, fantasmi e gufi.

Cinico. Come non mai prima. Al punto da colpire e stordire i rosanero con la sua freddezza: il Frosinone è stato un cecchino, punendo il Palermo alla fine solo per due episodi.

La zona Cesarini, quella che ha condannato spesso il Frosinone, questa volta ha regalato la certezza della vittoria: sul filo del fischio dell’arbitro ha messo a segno la rete che rendeva impossibile la rimonta.

 

NULLA NEL PRIMO TEMPO

Frosinone e Palermo hanno tutto da perdere. I rosanero di più. Perché scendono sull’erba dello Stirpe con due risultati possibili, il pari e la vittoria. Il Frosinone, dopo il Ko a Palermo, deve solo vincere se vuole tornare a calciare i campi della A.

Il nervosismo c’è e si vede. Dopo pochi giri di lancette, appena due o tre, Nestorovski e Krajnc vengono subito al faccia a faccia: colpa di uno spintone dell’attaccante palermitano a danni. Il difensore va a brutto muso per difendere il compagno. L’arbitro capisce subito il clima e sventola il primo giallo: Krajnc ammonito.

La prima occasione si vede al 5’: Soddimo cade in area inseguito da Dawidowicz ma l’arbitro La Penna non concede il rigore. Per lui è un’evidente simulazione. Vola un altro cartellino: giallo per l’esterno del Frosinone.

Il difensore rosanero in quell’azione si fa male. Deve uscire dal campo. Al suo posto entra Szyminski.

È il minuto 12’: il Palermo inizia a prendere le misure della porta avversaria con un gran destro dalla distanza sparato da Murawski: Vigorito chiude di mano la saracinesca dall’angolo basso.

c’è spazio per qualche scintilla tra le fila canarine, Viene battuta una punizione e Ciofani intercetta la sfera destinata alla zucca di Terranova che stava meglio posizionato: scintille, e tante, tra i due prima che arrivi il chiarimento.

Non ci sono grandi lampi. La prima frazione di gioco è equilibrata. Tutti stanno attenti alla vecchia massima del calcio tricolore: primo non prenderle. Così, sono i tiri da fuori a tentare di sbloccare il risultato. Ci provano, nell’ordine, Murawski, Crivello (Pomini rapido a intercettare), Coronado (destro troppo schiacciato), Ciano (rasoiata dal limite per fare la barba al palo), Jajalo e Dionisi.

Nessuno dei due portieri rischia l’infarto. Le palle che arrivano sono tutte senza pensieri per gli estremi difensori.

Non c’è neanche il tempo per costruirle le azioni. L’arbitro è costretto a fischiare in continuazione. Ed a scrivere. Alla mezzora ci sono già cinque nomi sul suo taccuino sotto alla voce ‘Ammoniti’.

Quando l’arbitro fischia la fine della prima frazione di gioco i nomi sono diventati sei.

MAIELLO SPIANA LA STRADA PER LA A

Nel secondo tempo, Moreno Longo manda in campo un’altra squadra. Nel senso che i giocatori sono gli stessi. Ma la tigna ed il carattere sono altri rispetto a quello che s’è visto nel primo tempo.

La strada verso la Serie A si spiana al 52’ minuto. Maiello mette in rete il goal dell’1-0: grande invenzione, con destro strepitoso a giro da 25 metri. Prende la mira con il binocolo, nelle lenti si accende il led rosso e in quella direzione scocca la cannonata provando il tiro di controbalzo. Tutto in un istante.

Insacca proprio sotto l’incrocio dei pali.

Il Frosinone è cinico. Capisce che il Palermo è stordito. Ne approfitta. Prova a colpire subito l’avversario e chiudere la gara lì. Il raddoppio viene sfiorato da Soddimo.

 

THRILLER AL 61°: È RIGORE? 

Il Frosinone vede i fantasmi tutti insieme al 61mo minuto. C’è un episodio che fa gridare al calcio di rigore per il Palermo.

Brighenti mette giù Coronado. Lo fa proprio a ridosso della linea dove c’è la dogana del Frosinone. È dentro o fuori al confine? È rigore o non lo è?

Un gran casino. Tanto che l’arbitro La Penna fischia il calcio di punizione. Anzi no: la massima punizione. Poi però ci ripensa di nuovo. Ha già assegnato il rigore al Palermo: ma il guardalinee o il quarto uomo si avvicinano e gli dicono qualcosa. E la giacchetta nera torna sui suoi passi. Indica che è calcio di punizione dal limite.

La panchina rosanero sembra il banco di Nikita Sergeevič Chruščëv alle Nazioni Unite quando si tolse una scarpa e cominciò a sbatterla vigorosamente sul tavolo per protestare.  Gridano di tutto dalla panca del Palermo. E La Penna sventola il cartellino rosso a Dawidowicz che viene espulso. Alla fine alla battuta va Jajalo che calcia sulla barriera.

 

LA VIA CRUCIS

Inizia la via crucis verso il finale. Perché si entra in quella fase della partita in cui in genere il Frosinone viene assalito dalla sfiga.

l calciatori canarini sono come delle vedette appostate su ogni palla. Il Palermo ci prova ma poco alla volta scivola verso l’esaurimento nervoso. Capisce che i fantasmi questa volta non sono per il Frosinone ma sono per lui.

Gli uomini di Longo ora ci giocano a palla. nel senso che diventa un gioco da ragazzi stroncare gli attacchi degli avversari. Sempre meno lucidi.

Gori va a terra : si tocca la spalla: infortunio, deve lasciare il campo. E l’orologio gira.

Il Palermo capisce che si va verso la fine e tenta l’assedio, con la forza della disperazione e non con la lucidità della concentrazione. Quella ora è nelle file del Frosinone. Che alza il ponte levatoio e chiude con ordine i cancelli. Mette pure i coccodrilli nel fossato. Non si passa. Una telecamera di Sky vede pure che dalla panchina ‘sfugge’ un pallone e finisce in campo, tanto per spezzettare ancora il gioco.

Per una volta i canarini si riprendono quello che spesso la sfiga gli ha tolto durante l’anno: al minuto 96’ Ciano sgroppa in contropiede solitario, imbeccato da Chibsah. E mette in rete il goal che chiude definitivamente ogni speranza al Palermo.

 

LA FESTA E L’IMBARAZZO

Lo Stirpe si riversa sul prato. La festa inizia. In studio a Teleuniverso, uno dei massimi esperti nazionali delle telecronache come Michele Plastino ha un sussulto. Domanda come impazzito: ma ha fischiato? Ha fischiato ??!!

Il terrore è che l’arbitro non abbia fischiato e che la gara sia solo sospesa. Mancano venti secondi alla fine.

L’incubo dura poco. La festa inizia. Niente fantasmi questa sera, non per il Frosinone.