Guarda i muscoli di Mastrangeli: il Bilancio passa con 22 voti

La maggioranza del sindaco Riccardo Mastrangeli c'è. Ed è pure compatta. Il Bilancio è passato con tutti i 22 voti disponibili. L'opposizione ancora non c'è.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Alle 12:42 all’esito dell’appello fatto dal Segretario Comunale Mauro Andreone, Giunta e Consiglieri della maggioranza Mastrangeli sono tutti presenti al gran completo. Giacche, cravatte e tailleur: outfit delle occasioni importanti sia per gli uomini che per le signore. È il segnale della rilevanza che tutti attribuiscono alla seduta. All’Ordine del Giorno c’è il Bilancio di Previsione 2024-2026: se non passa si va a casa, se si approva c’è un anno di tregua, se viene varato in maniera compatta è il segnale che le fibrillazioni di questi mesi possono rientrare.

È un test importante anche per la Minoranza. In questo anno e mezzo raramente è stata compatta, mai ha condotto un assedio coordinato e questa potrebbe essere la volta giusta. Ma ancora una volta la questione si risolve con un buco nell’acqua: diverse le assenze tra i banchi dell’opposizione. Segnatamente, mancano quattro Consiglieri: Norberto Venturi, Carlo Gagliardi, Fabrizio Cristofari e Francesca Campagiorni.

Al di la dei legittimi impedimenti personali e successivamente nelle votazioni dei documenti che erano all’ordine del giorno, nemmeno questa volta la minoranza è riuscita a dare un tangibile segnale di unità e condivisione delle strategie d’Aula.

La griglia di partenza

Cinque i punti all’Ordine del Giorno. Il primo è la surroga del Consigliere dimissionario Alessia Savo: al suo posto entra il primo dei non eletti in FdI Marco Ferrara. Al secondo punto c’è l’approvazione del Programma Triennale 2024-2026 ed il corrispondente elenco annuale 2024 delle opere pubbliche, Il terzo argomento è il Programma Triennale degli Acquisti di beni e servizi 2024-2026; segue la verifica della qualità e quantità di aree e fabbricati da destinare a residenza, attività produttive e terziarie. Dulcis in fundo l’approvazione del Bilancio di previsione 2024 – 2026.

La cronaca

Marco Ferrara (Foto © Massimo Scaccia)

Il Consiglio iniziato come da Ordine del Giorno con la surroga della dimissionaria Consigliere Alessia Savo: nei giorni scorsi ha comunicato di essere totalmente assorbita dal suo ruolo in Regione Lazio dove è stata eletta Consigliere ed ora guida la Commissione Sanità. Lascia il seggio al primo dei non eletti in Fratelli d’Italia Marco Ferrara: applausi e felicitazioni al nuovo Consigliere.

Si passa poi alla discussione del  programma triennale 2024-2026 delle opere pubbliche del Comune di Frosinone. Il documento viene illustrato all’Aula dall’assessore competente Angelo Retrosi e dopo alcuni brevi chiarimenti la delibera viene approvata dalla intera maggioranza con 22 voti favorevoli, 5 contrari e 1 voto di astensione espresso dal Consigliere della Lista Marini Andrea Turriziani. Il suo è un voto politico ed un segnale per il sindaco Mastrangeli: Turriziani confermerà la sua astensione su tutti i punti. Bilancio compreso. A futura memoria.

Con gli stessi numeri viene liquidata la votazione generale per il Programma Triennale degli Acquisti di beni e servizi. Ed anche Il punto 4 viene votato con grande celerità e con lo stesso esito degli altri: anche qui la maggioranza risponde sempre favorevolmente con tutti i suoi effettivi.

L’ora delle Forche Caudine

Il vicesindaco Antonio Scaccia con gli assessori della giunta Mastrangeli (Foto © Massimo Scaccia)

 Si arriva quindi, in poco meno di un ora, alla discussione del documento più atteso e dal peso politico più rilevante: il Bilancio di previsione dell’amministrazione Mastrangeli.

In apertura di dibattito, il sindaco Riccardo Mastrangeli ripercorre le tappe che dopo dieci anni di sacrifici hanno portato il Comune all’uscita dalla procedura di riequilibrio finanziario del debito. Ringrazia tutti quelli che ad ogni titolo hanno contribuito al raggiungimento di questo storico risultato. È toccato poi all’assessore al Bilancio Adriano Piacentini illustrare ai Consiglieri presenti i contenuti tecnici del documento. (Leggi qui: Bersaglio centrato: “I conti di Frosinone ora sono in equilibrio”).

Nel frattempo raggiunge i banchi dell’opposizione il Consigliere Fabrizio Cristofari. Minoranza che alla fine raggiunge il numero massimo di 8 Consiglieri presenti in Aula. Alcuni dei quali, tuttavia, durante la discussione dell’ultimo punto, proprio il Bilancio, hanno abbandonato i lavori.  

Si è passati quindi all’esposizione e discussione degli emendamenti. In questo Bilancio rappresentano un passaggio chiave. Non dal punto di vista economico né da quello amministrativo. Ma politico. Sono mesi che il sindaco Riccardo Mastrangeli è sottoposto al logoramento messo in campo da una serie di suoi Consiglieri insoddisfatti. I distinguo sollevato sono solo pretesti: la realtà è che c’erano impegni presi durante la campagna elettorale e la vittoria al ballottaggio anziché al primo turno ha imposto di ritoccare quelle cambiali politiche. Non tutti hanno apprezzato, quasi nessuno ha gradito; qualcuno ha aspettato, più di qualcuno s’è spazientito. (Leggi qui: Si scrive verifica, si legge assessorato).

Gli emendamenti sono stati l’occasione per dare a tutti il loro quarto d’ora di soddisfazione politica e stemperare le tensioni. (Leggi qui: Quelli che a Frosinone non possono perdere).

Gli emendamenti

Mauro Vicano e Pasquale Cirillo (Foto © Massimo Scaccia)

Il primo degli emendamenti è stato rappresentato ad horas, non presentato formalmente secondo le procedure previste dal Testo Unico degli Enti Locali. Lo ha presentato il Consigliere di FdI Sergio Crescenzi: ha chiesto di inserire in Bilancio una posta, anche piccola, per consentire uno studio di fattibilità che valuti l’impatto di un eventuale forno crematorio sull’ambiente di Frosinone.

A Crescenzi ha dato riscontro l’ex sindaco Domenico Marzi. Ha evidenziato quanto uno studio del genere, per i rilevanti impatti sul territorio, necessiti non di poche ma di cospicue somme di denaro. La sua è stata una dichiarazione confortata da una dettagliata ricerca che l’avvocato ha fatto su delega informale ricevuta dalla commissione Ambiente. Ha valutato analoghe iniziative di studio fatte già in precedenza in Cina e negli Stati uniti.

Sulla questione del forno crematorio, al contrario di tutti gli altri temi in discussione in Consiglio oggi, si è palesata tutta la evidente frattura esistente nel centrodestra. Con Il Consigliere Crescenzi da una parte ed i Consiglieri Teresa Petricca e Giovan Battisti Martino dall’altra: hanno sostenuto, anche con vigore, quanto una simile opera possa essere impattante negativamente per l’Ambiente. Non solo. I due Consiglieri dell’associazione Medici per l’ambiente hanno evidenziato come e quanto possa essere rilevante un eventuale danno per i cittadini una volta realizzata una simile opera.

Piacentini calcia in tribuna

Adriano Piacentini

La maggioranza rischia di impantanarsi sulla via del forno crematorio. Lo capisce uno degli amministratori più navigati, l’assessore Adriano Piacentini: evita e disinnesca calciando il pallone in tribuna. Chiede alla commissione Ambiente di relazionare il Consiglio tra qualche tempo, quando verranno definiti i contenuti dell’oggetto dell’indagine tecnico scientifica da commissionare, circa la realizzazione o meno del forno crematorio nel capoluogo. Fine della discussione.

La sensazione, forse anche di più, che circolava nei giorni precedenti nelle stanze di palazzo Munari era che la mancata approvazione degli emendamenti al Bilancio presentati da alcuni consiglieri di maggioranza non perfettamente allineati con l’amministrazione (i vari Anselmo Pizzutelli, Giovanni Bortone, Maria Antonietta Mirabella, Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo) avrebbe potuto essere il detonatore per far implodere la maggioranza. Determinando un loro voto non favorevole al bilancio. Una astensione o una uscita dall’aula. Così non è stato.

Mastrangeli ed i suoi l’hanno studiata fina. Dal punto di vista dell’obiettivo politico da raggiungere (il voto di tutti i suoi)  è stato un esempio di scuola della strategia d’Aula da tenere.

Lo spiegone

(Foto © Massimo Scaccia)

In pratica, l’assessore Piacentini ha fatto propri (nel senso che fanno parte integrante del documento principale del Bilancio approvato) tutti gli emendamenti presentati dai 5 Consiglieri di maggioranza. In questo modo ha azzerato la necessità di una votazione i cui esiti potevano essere non perfettamente “gestibili“.

Mentre, pur tecnicamente accoglibili, non ha recepito quelli dei Consiglieri di opposizione, che sono stati messi quindi in votazione. Ovviamente bocciati dalla intera maggioranza. La strategia ormai stava andando in porto. Dopo poco più di 2 ore di dibattito tra i Consiglieri, il Bilancio è stato votato con 22 voti favorevoli della maggioranza al completo; 5 sono stati i voti contrari dei consiglieri di opposizione rimasti in aula fino alla fine. Nonché, l’astensione del consigliere Andrea Turriziani.

Riflessioni a margine del Consiglio.

Il sindaco Riccardo Mastrangeli in primis ma tutta la maggioranza hanno dimostrato di aver “preparato” bene il Consiglio e conseguentemente gli scenari che si sarebbero prefigurati. Ventidue voti favorevoli al Bilancio erano un obiettivo alla portata dell’amministrazione Mastrangeli. Per raggiungerlo, i giorni precedenti è stato studiato ogni particolare, ogni possibile scenario che si potesse generare in Aula. La scelta di recepire o fare propri gli emendamenti era l’unica strada percorribile per fare cappotto sul Bilancio. E così è stato.

(Foto © Massimo Scaccia)

Portare a casa la votazione, con 22 voti era il primo obiettivo. Dopo Pasqua si affronterà l’altra partita, forse ancor più importante di oggi. Quella della verifica politica/programmatica (e degli assessorati) all’interno della maggioranza.

L’opposizione ha fatto ancora una volta l’opposizione “particolare” di Frosinone. Nel senso che, come da inizio consiliatura ormai, non è riuscita a condurre una strategia d’Aula comune. Anche se alcuni emendamenti sono stati sottoscritti da Consiglieri del Pd, della Lista Marzi e dai Socialisti. Ma è oggettivamente troppo poco per provare a mettere in difficoltà l’amministrazione. Specialmente se dovesse ulteriormente compattarsi anche dopo la verifica.

Non è stata presente con tutti i suoi consiglieri (8 su 11) durante i lavori e addirittura solo 6 sul Bilancio. E su tutte le  votazioni non c’è stata mai l’unità. A proposito di mancanza di unità. Il Consigliere della lista Marini Andrea Turrizani coerentemente con le posizioni assunte in tutti questi mesi, con la sua astensione di oggi sul Bilancio (che non ha certamente colto di sorpresa nessuno) ha fatto intendere in maniera ancor più evidente di prima che se necessario alla maggioranza, lui e la sua lista possono essere “sondati”. Un segnale non solo a Riccardo Mastrangeli ma soprattutto ai suoi potenziali “sabotatori” ed anche ai suoi colleghi del centrosinistra. Per informazioni citofonare Turriziani/Trina.