Quelli che a Frosinone non possono perdere

Archiviata la visita del Ministro dell'Interno il sindaco si è tuffato nella preparazione dei lavori per l'approvazione del Bilancio. Nessuno può permettersi di perdere. Potrebbe passare con tutti i 22 voti della maggioranza. Il segnale sugli emendamenti proposti dai consiglieri, malpancisti. L'imminente verifica politica post-Pasqua che non concede spazio a errori strategici.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

A Frosinone nessuno può permettersi di perdere nella votazione sul Bilancio di previsione in agenda per domani. Meno ancora nella successiva verifica politica che si farà dopo Pasqua. Sindaco, maggioranza, malpancisti della prima e della ultima ora e ovviamente l’opposizione consiliare non possono scottarsi. La posta in gioco è alta per tutti, altissima per qualcuno, anche in chiave elezioni Europee. Ognuno sta studiando le mosse giuste per arrivare a dama.

Lo sta facendo in queste ore il sindaco Riccardo Mastrangeli dopo avere centrato l’appuntamento con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in prefettura. Il suo è stato un segnale della forte capacità di interlocuzione fuori dalle mura cittadine: in dieci giorni è stato ricevuto dal titolare del Viminale che a strettissimo giro lo ha raggiunto a domicilio guidando il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Non è stata una passerella: «È stata un’occasione molto importante e molto proficua. È partita – ha evidenziato Matteo Piantedosi – dall’ultimo grave episodio della sparatoria in pieno centro ma ci ha dato l’opportunità di compiere una ricognizione generale sui problemi complessivi di questo territorio. Con il prefetto, i procuratori della Repubblica ed i comandanti delle forze di polizia abbiamo fatto un’analisi importante dei temi che affliggono il territorio. Ci siamo dati dalle scadenze che il prefetto porterà al Tavolo di Coordinamento per l’attuazione di provvedimenti mirati».

Obiettivo 22

Riccardo Mastrangeli e Matteo Piantedosi

Subito dopo l’incontro nel Palazzo di Governo, il sindaco Mastrangeli si è rituffato nell’organizzazione del Consiglio Comunale delle prossime ore. Da navigato conoscitore delle dinamiche politiche dentro e fuori l’Aula consiliare, ha percepito la possibilità concreta di avere 22 voti favorevoli al Bilancio. Di fatto l’intera maggioranza.

Ha mandato chiari segnali di distensione nella giornata di ieri. Con telefonate individuali ed infine una dichiarazione ai giornali. Comunicando ufficialmente  coram populo ciò che era stato anticipato come indiscrezione nei giorni scorsi. E cioè che sono tutti accoglibili gli emendamenti al documento presentati dai suoi Consiglieri.

Questione di principio più che di sostanza: gli importi sono pochi spiccioli e non affaticano il conto. Proprio per questo, bloccare quegli emendamenti avrebbe significato sbattere la porta in faccia al dialogo con chi in questi mesi ha avuto una posizione critica. Ed attraverso le correzioni al Bilancio può recuperare la sintonia. Nello specifico: i “malpancisti storici” Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone. Quelli del Gruppo (parziale) di Forza Italia Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. Ma anche quello del Consigliere di FdI Sergio Crescenzi. In totale 12 emendamenti: tutti accoglibili.

Premesse ampie

Quindi con parere positivo da parte della struttura comunale, sia dal punto di vista tecnico che contabile. Non è una circostanza di poco conto. Significa che tutti i documenti del Bilancio  sono stati studiati ed elaborati e predisposti perfettamente dai presentatori. In passato non sempre è andata così.

Manca ancora il parere “politico”, quello più importante, che in ultima istanza dovrà esprimere il sindaco domani in Aula. E che non mancherà, avendolo già fatto percepire prima, per consentire agli emendamenti di poter essere accolti ed approvati. Si stanno creando le premesse per una approvazione ampia del Bilancio.

Questa mossa da parte del sindaco Mastrangeli serve ad un triplice scopo. Il primo. Dare un segnale di forza. Se ci sarà l’unanimità della sua maggioranza sull’approvazione del Bilancio, il primo cittadino si siederà al tavolo della verifica con una posizione di rinnovato potere ed autorevolezza. Ed anche la maggioranza dimostrerà di essere tale. Quando serve. “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare” disse John Belushi in “Animal house”.

Posizione del Sindaco rafforzata ulteriormente dall’uscita del Comune dal piano di rientro finanziario decennale del debito.

L’impressione di decidere

Il Secondo. Serve a rasserenare gli animi tra i suoi Consiglieri e assessori. Oggettivamente esacerbati da mesi e mesi di polemiche e di distinguo, praticamente su ogni tematica amministrativa. Discutere del programma amministrativo e di assessorati (anche se non si può dire ufficialmente) è oggettivamente più facile se gli interlocutori seduti al tavolo sono tutti ben predisposti.

Il terzo. Serve per dare ai dissidenti la sensazione di aver firmato l’1 a 0 e palla al centro. Praticamente il proprio contributo personale, o di gruppo, per perfezionare il documento di programmazione maggiormente rappresentativo dell’amministrazione Mastrangeli. Da rivendere anche all’esterno e con i propri elettori. Ci sta tutto.

Quindi con la votazione sul bilancio, forse con 22 voti e con l’approvazione degli emendamenti di alcuni consiglieri di maggioranza, ognuno porta a casa qualcosa di importante e nessuno perde.

L’opposizione

Norberto Venturi ed Angelo Pizzutelli

E L’opposizione? Il centrosinistra, almeno dal punto di vista della strategia politica presente e soprattutto futura non può permettersi divisioni o frammentazioni ulteriori. Occorrerebbe un segnale di unità fino ad oggi praticamente mai dimostrata dai consiglieri di minoranza.

Ci dovrebbero essere 11 voti contrari, al netto di assenze fisiologiche. Punto. E questa circostanza costituirebbe comunque una vittoria anche per l’opposizione.

Altri scenari, astensioni o addirittura voti favorevoli al documento di programmazione della maggioranza (per nulla da escludere) rappresenterebbero l’ennesimo ostacolo al faticoso processo di ricucitura dei rapporti, non solo politici ma anche personali all’interno del centrosinistra nel Capoluogo. Tutto si complicherebbe. Nel breve, medio e lungo periodo. Inevitabilmente.

Non si complicherebbe solo per l’opposizione, ma paradossalemente anche per la stessa maggioranza. Perché un Si al Bilancio da parte di uno o più consiglieri di minoranza rappresenta certamente una “cambiale” politica, prima o poi da onorare. Ed a pagarla dovrà essere per forza qualcuno attualmente in maggioranza. La coperta è già troppo corta.

E poi la verifica

Riccardo Mastrangeli (Foto: Stefano Strani)

Approvato il Bilancio, dopo aver digerito l’abbacchio e la colomba pasquale, si passerà alla verifica politico/programmatica ed anche in quella circostanza nessuno potrà permettersi di perdere.

Ma per prefigurare scenari possibili e credibili c’è ancora diverso tempo. Come ebbe a dire saggiamente  il famoso scrittore e affermato uomo d’affari americano Stephen R. CoveyLa chiave non è dare priorità a ciò che è programmato, ma programmare le priorità“.

Ed il sindaco Mastrangeli sa perfettamente quale è, in questo momento,  la priorità dell’amministrazione e della sua maggioranza. Il resto viene dopo.