I politici ciociari? Irrilevanti (di C. Trento)

Foto: copyright Roberto Dimo

La sede della Camera di Commercio? A Latina. La centrale del 118? A Latina. Il capoluogo della provincia unificata (quando se ne parlava)? Latina. Perché i politici ciociari non toccano palla

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Sono sempre i primi quando si tratta di comunicati celebrativi o quando si devono formulare gli auguri più svariati. Poi però, quando il gioco si fa duro e la posta in palio è la rappresentanza del territorio, vince sempre Latina.

 

Intendiamoci, non è una questione di derby calcistico. E la logica dell’ accorpamento può essere perfino positiva. A patto che ci siano degli equilibri.

 

Invece i politici ciociari non toccano palla quando i temi sul tappeto sono cruciali.

 

La fusione delle Camera di Commercio? Benissimo, ma la sede principale sarà a Latina.

 

La possibile centrale organizzativa unica del 118? Naturalmente sede principale a Latina.

 

Perfino quando sono state disegnate riforme costituzionali sull’ unione delle province, il capoluogo pontino è stato sistematicamente prevalente.

 

La classe dirigente ciociara fa spallucce e si rifugia in calcio d’ angolo parlando di governance condivisa. La realtà è diversa e semplice: non contiamo e non incidiamo. Nonostante parlamentari e consiglieri regionali.

 

Perché non è per caso che Latina la spunta sempre. Hanno più abitanti e maggiori risorse? Beh, è un merito. Costruito negli anni, con politiche più attrattive di quelle ciociare.

 

Così siamo condannati all’ irrilevanza assoluta.

 

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