I Socialisti al Pd: «Basta errori e diteci con chi volete stare»

Per i Socialisti la provincia di Frosinone è un'anomalia nazionale. "Alleati con il Pd dovunque tranne in Ciociaria”. Iacovissi: "Un centrosinistra unito era possibile”. Perché è saltato il banco ad Alatri. I dubbi su Frosinone.

«C’era la possibilità di costruire un centrosinistra di tipo diverso. Il problema nasce quando si cerca di costruire il centrosinistra non in 5 anni ma in 5 minuti»: Vincenzo Iacovissi è il vice Segretario nazionale del Partito Socialista e la provincia di Frosinone è una delle poche anomalie nel dialogo tra il suo Psi ed il Partito Democratico. Ad Alatri il garofano rosso non ha appoggiato il candidato ufficiale del Pd.

Frosinone è un’anomalia, il dirigente nazionale lo evidenzia. «Come Partito Socialista siamo alleati del Pd praticamente dovunque in Italia. Tanto per fare un esempio nel Lazio , a Roma sosteniamo Roberto Gualtieri, a Latina stiamo con Damiano Coletta, a Cisterna di Latina e Marino analogamente abbiamo sostenuto con lealtà il candidato del centrosinistra. Ad Alatri succede quello che accade un po in tutta la provincia di Frosinone: si cerca di costruire il centrosinistra non in cinque anni ma in cinque minuti. E allora risulta molto difficoltoso riuscire a costruire qualcosa».

La frattura di Alatri

Vincenzo Iacovissi, vice segretario nazionale Psi

Le cronache dicono che gli incontri tra Pd e Psi ci sono stati. Anche più di uno. Ma non c’erano le condizioni minime nemmeno per poter cominciare a costruire un’alleanza. Le differenze erano già sui temi fondamentali: a partire dal tipo di sindaco che si doveva individuare. «Ad Alatri avevamo aderito all’appello del Pd ed avevamo partecipato ad alcune riunioni» conferma Vincenzo Iacovissi.

«Avevamo chiesto discontinuità con l’amministrazione uscente e lo avevamo fatto senza dare giudizi sull’amministrazione. Lo chiedevamo sulla base di un ragionamento politico». In pratica, i Socialisti non volevano un candidato che rappresentasse l’amministrazione uscente di Giuseppe Morini, invece il Pd ha fatto quadrato sul suo vicesindaco storico Fabio Di Fabio. Inutile andare avanti.

A quel punto il centrosinistra è andato in frantumi. I socialisti sono andati con l’ex assessore Roberto Gizzi. Perché hanno scelto lui invece dell’unità? «Abbiamo aderito perché con Gizzi c’era la possibilità di costruire un centrosinistra di tipo diverso. Vedete, il centrosinistra va costruito con bivalenza. Ed i tempi non possono essre bruciati nell’imminenza delle scadenze elettorali».

Socialisti, dialogo in salita su Frosinone

Gerardina Morelli

A Frosinone il dialogo tra Pd e Psi è tutto in salita. Nelle ore scorse il leader di Base Riformista Antonio Pompeo ha invitato il suo Partito ad aprire subito il confronto; il Segretario Psi di Frosinone Gerardina Morelli ha iniziato a parlare con l’ex sindaco Michele Marini che con il suo Pd non è affatto in sintonia da quando gli bloccò la strada verso la rielezione ormai dieci anni fa. (Leggi qui Centrosinistra, apertura del Psi a Michele Marini).

«Non siamo pronti al dialogo con il Partito Democratico per le elezioni comunali di Frosinone: siamo prontissimi come facciamo da trent’anni» assicura Vincenzo Iacovissi. Cinque anni fa poteva essere lui il candidato del centrosinistra, venne sacrificato in nome dell’alleanza e fece spazio a Fabrizio Cristofari.

«L’ultima tornata di amministrative lo ha dimostrato, noi siamo pronti al dialogo con il Pd anche quando potremmo fare scelte diverse. La volta scorsa abbiamo rinunciato ad una candidatura a sindaco che era in campo da mesi. Però in questi giorni sento un accortato appello non alla creazione del centrosinistra ma al trasversalismo ed al civismo».

Il che è una cosa diversa. «Noi come Socialisti vorremmo capire se si fa una proposta di centrosinistra o di altro genere. Vogliamo essere trasparenti con gli elettori, con una proposta chiara ed individuabile. E non costruita in cinque minuti».