Il banchiere del paese accanto per capire dove stiamo andando

La lezione di Fabio Panetta, componente Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea. Inaugura l'Anno Accademico all'Unicas tracciando gli scenari legati all'Ucraina. Suo padre fu lo storico sindaco di Pescosolido

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

L’ultima volta fu un professore, sconosciuto al grande pubblico ma ben noto nel mondo degli accademici. Le sue parole pronunciate a Cassino furono una profezia. Infatti, dopo quel 7 febbraio del 2020 il mondo scivolò esattamente dove aveva previsto il professor Walter Ricciardi, che poche settimane dopo avere tenuto la lectio magistralis per l’apertura dell’Anno Accademico a Cassino divenne consulente del ministro della Salute Roberto Speranza per l’emergenza Covid. Quel covid che da allora ha impedito di tenere altre Lectio Magistralis. Fino ad oggi.

Nel mezzo, una pandemia e lo scoppio di una guerra nell’Est Europa. Nessuno, il 7 febbraio del 2020, poteva immaginare che al prossimo ospite chiamato a tenere la lezione solenne in aula magna sarebbe spettato il compito di illustrare le conseguenze per l’economia europea. Al centro della quale c’è quella italiana. Facendo nuove profezie: su come sarà il mondo dopo il Covid e dove ci porterà la guerra in corso.

Il banchiere del paese accanto

Fabio Panetta

A tracciare quegli scenari, l’Università di Cassino ha chiamato uno dei massimi esperti mondiali nella materia. Che ben conosce il territorio del Cassinate. Fabio Panetta è membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea dal 1 gennaio 2020, prima è stato Direttore Generale della Banca d’Italia e Presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni oltre che membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato sul sistema finanziario globale della Banca dei regolamenti internazionali.

Un percorso al vertice. Che è partito dalla provincia di Frosinone: suo padre Paolino Panetta, autorevole magistrato della Corte dei Conti, è stato lop storico sindaco democristiano di Pescosolido.

Laureato con lode in Economia alla LUISS di Roma, ha conseguito il Master of Science in Economics presso la London School of Economics. Oggi, a distanza di 40 anni esatti di quella laurea, ha ricevuto un nuovo titolo: il rettore dell’Unicas Marco Dell’Isola gli ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza.

I ragazzi di Kharkiv

L’inaugurazione dell’Anno Accademico

L’emergenza ucraina e la crisi pandemica sono state al centro anche della relazione del rettore e della sua vicaria, la professoressa Margherita Interlandi.

La nuova governance ha fatto il debutto ufficiale dopo che a novembre è iniziato il nuovo sessennio: Giovanni Betta, nel 2021, non ha avuto l’occasione di salutare la comunità accademica nel suo ultimo anno alla guida dell’Unicas. Marco Dell’Isola, nell’evidenziare l’ottimo lavoro svolto in questi due anni, ha implicitamente ringraziato il suo predecessore. Ha poi spiegato che l’integrazione è uno dei punti di forza dell’ateneo: sono circa 800 gli studenti stranieri su quasi 8.000 iscritti. “Noi abbiamo visto in prima persona, anche attraverso i nostri studenti di Kharkiv, questa emergenza della guerra e l’abbiamo vissuta attraverso i loro racconti”.

Il Magnifico a tal proposito ha poi evidenziato: “La nostra comunità accademica, in primis quella degli studenti, ha reagito nel modo più pregevole possibile, quello della solidarietà e dell’accoglienza. Non sono mancate occasioni di riflessione storica, economica, geopolitica, nonché momenti di raccoglimento religioso. Siamo certi di aver contribuito a far comprendere le ragioni della pace e della fratellanza, senza retorica. E con la testimonianza degli studenti ucraini appena giunti da Kharkiv.

A tutto ciò si sono aggiunti anche atti concreti di solidarietà, come l’offerta di borse di studio, la raccolta di fondi, l’offerta gratuita di corsi a distanza per supportare gli studenti che non hanno potuto raggiungere la nostra Università”.

La sfida del Covid

Gran parte della relazione del rettore è stata incentrata sulle sfide che l’emergenza pandemica ha lanciato al mondo dell’Alta Formazione.

Con orgoglio Dell’Isola ha evidenziato: “La pandemia da COVID-19 ha messo a dura prova tutto il sistema universitario. L’Università di Cassino ha reagito in modo rapido ed efficace alla crisi sanitaria. Lo ha fatto, da un lato proponendo un modello didattico di interazione da remoto che, seppur basato sulle tecnologie telematiche, è stato reinterpretato in modo mirabile. Dall’altro lato lo ha fatto con lo smart working e il telelavoro. I docenti hanno cercato di supplire alla separazione fisica con gli studenti creando e confermando un rapporto virtuale fondamentalmente interattivo. Confermando così che il rapporto vocazionale e naturale della formazione universitaria non può che essere quello del confronto dialettico e continuo”.

Emergenza Ucraina

Fabio Panetta e Marco Dell’Isola

L’emergenza pandemica sembra alle spalle, prova ne è il fatto che l’inaugurazione dell’anno accademico è tornata in presenza. Il conflitto bellico nell’Est Europa è invece appena iniziato. Un nuovo shock per l’economia mondiale. Lo ha detto il professor Fabio Panetta, con esempi concreti, parlando a chiare lettere. Anche se inevitabilmente hanno fatto tremare i polsi a molti.

I prezzi del petrolio e del gas resteranno a lungo elevati e soggetti a forte incertezza. Questo sia perché la Russia è uno dei maggiori esportatori, sia perché l’Europa è il principale acquirente di energia dalla Russia. Non solo: i prezzi dei beni alimentari, già in salita, potrebbero aumentare ancora”.

Il prof. Panetta ha spiegato il perchè delle sue tesi:Insieme, la Russia e l’Ucraina, rappresentano il 17% e il 25% delle esportazioni mondiali di frumento e di mais. La Russia è uno dei fornitori globali delle materie prime utilizzate per produrre fertilizzanti. Lo shock che arriva a tutte le economie mondiali può cambiare radicalmente il funzionamento delle nostre economie perché non parliamo solo di costi energetici”.

La concretezza dei numeri

Non basta. Panetta snocciola nuovi dati: I mercati di altre materie prime sono anch’essi influenzati: la Russia e l’Ucraina sono tra i maggiori esportatori di nichel e materiali ferrosi. Le conseguenze di questi stock sono rilevanti e si stanno accumulando nel tempo.

Quindi, ha sottolineato: I rincari si stanno riversando sui redditi delle famiglie compromettendo la domanda. Non potendo agevolmente ridurre i consumi di prodotti alimentari ed energetici, le famiglie dovranno tagliare i consumi di altri prodotti, con effetti depressivi sull’intera economia. Ne risentiranno soprattutto i nuclei familiari a basso reddito, per i quali i beni alimentari ed energetici assorbono una quota elevata delle entrate. Gli indicatori economici segnalano che questa distruzione di domanda è già oggi in atto. In marzo la fiducia dei consumatori ha registrato il secondo maggior calo di tutti i tempi, inoltre, il rialzo dell’inflazione e il rallentamento dell’economia stanno spingendo le famiglie a ridimensionare i piani di spesa”.

Effetto sulle industrie

Ma non sono solo le famiglie a risentire della crisi. “Le aspettative delle imprese circa le attività nei prossimi 12 mesi sono anch’esse fortemente peggiorate, prefigurando una caduta degli investimenti. Nel complesso – spiega Panetta – la crescita nel 2022 deriverà principalmente dall’effetto meccanico del rimbalzo del Pil dal suo livello minimo. La variazione del reddito nei prossimi trimestri sarà assai bassa e potrebbe risultare negativa a causa dell’impatto della guerra che potrebbe determinare conseguenze durature”.

C’è una sola possibile via d’uscita per tornare a crescere: l’integrazione europea.Voglio ricordare ai giovani studenti che sono in questa sala che 78 anni fa a Montecassino c’era la guerra, nella valle intorno a noi la tragedia della seconda guerra mondiale costò la vita a migliaia di italiani, molti dei quali civili. Oggi Montecassino è tornato alla vocazione che i monaci gli avevano assegnato. La guerra che vediamo intorno a noi ci ricorda l’inestimabile beneficio che abbiamo tratto dall’integrazione europea: tre quarti di secolo di pace in cui abbiamo costruito il nostro benessere. Anche per questo gli ucraini vogliono aderire all’Unione Europea”.

Un monito ai giovani, in conclusione: “Non dobbiamo solo chiederci cosa sta facendo l’Europa per noi, ma dobbiamo anche chiederci cosa possiamo fare noi per l’Europa. La mia risposta è che dobbiamo partecipare attivamente al dibattito europeo per contribuire a costruire un’Unione Europea che agisca nell’interesse di tutti. Se vogliamo affrancarci dalla dipendenza energetica, costruire una base economica solida e promuovere la crescita e l’occupazione dobbiamo proseguire il cammino di integrazione economica. Per questo ci sarà bisogno della passione dei giovani”.

Parola di Michela

Loro, i giovani, hanno applaudito. Ed hanno affidato le loro parole a Michela Giannandrea, che ha parlato a nome della comunità studentesca.

Ha evidenziato i sacrifici fatti dagli studenti. Poi ha lanciato una proposta che ha raccolto il favore della sala: “Da studentessa di Giurisprudenza, mi sento in dovere di ricordare che quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Nel 1992 non ero ancora nata, ho vissuto i racconti di quell’anno drammatico solo tramite gli sguardi ed i racconti di chi c’era. In un momento così solenne, chiedo a nome di tutti gli studenti di intitolare le aule del Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, non solo a Falcone e Borsellino, ma a tutte le donne e gli uomini della scorta che hanno dato la vita per noi. Per dare un senso al nostro presente e per orientare il nostro futuro”.

L’anno accademico, il 43° dalla fondazione, è ufficialmente iniziato.