Il consigliere M5S attacca Salvini. L’aula gli ricorda: “Stai al governo con loro”

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Lo sketch va in scena durante il Consiglio Comunale di Sora. Il consigliere M5S ironizza sul ministro dell'Interno. Gli ricordano che il suo Partito è al Governo insieme alla Lega

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La sede fatiscente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di via Firenze diventa oggetto di duro scontro politico il Consiglio comunale ma, soprattutto, riesce a spostare anche a Sora le accese polemiche a cui già da diversi mesi si assiste a livello nazionale fra il Movimento 5 Stelle e la Lega. Con tanto di attacchi al ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Non è sfuggito il tono ironico con cui il consigliere comunale grillino Fabrizio Pintori ha esortato l’assemblea consiliare a votare la sua mozione sulla sede del Commissariato, sostenendo che sicuramente attirerebbe l’attenzione di un ministro dell’Interno “che si dice molto attivo”. Ironia tagliente, segnale del fastidio con cui i contraenti del Patto di Governo si sopportano a livello nazionale. Un fastidio che diventa un’arma in mano ai grillini di Sora: sono all’opposizione, insieme al consigliere della Lega Luca Di Stefano.

Non gliele hanno mandate a dire dai banchi della maggioranza. Sia per bocca del sindaco Roberto De Donatis il quale ha ribadito che il Comune ha già fatto la propria parte. Sia anche dal consigliere Massimiliano Bruni di Fratelli d’Italia che ha ironizzato sulla richiesta di Pintori: “Non capisco che senso ha appartenere a un Partito se non si ha poi la capacità di interloquire con i colleghi che sono al Governo per sollecitare la soluzione di un problema”. 

Il problema del Commissariato

Il problema è che bisogna trovare una sede adatta nella quale mettere il Commissariato di Polizia. Altrimenti lascerà la città. Infatti, tre anni fa c’era stato un sopralluogo di personale del Commissariato presso un’altra struttura nel vicino comune di Isola del Liri. L’allora sindaco di Sora Ernesto Tersigni si era attivato aprendo un canale diretto: a quell’epoca Alfredo Pallone era l’ascoltatissimo generale del Nuovo Centrodestra, il Partito fondato da Angelino Alfano che era Ministro dell’Interno. Cioè l’uomo competente a decidere. Tersigni attivò Pallone che chiamò Alfano.

Attraverso una serie di incontri, sia al Ministero sia in Prefettura, aveva detto di aver trovato una soluzione condivisa. Dopo le elezioni vinte da Roberto De Donatis e l’uscita di cena di Alfano, non si è saputo più nulla. Anche se l’attuale primo cittadino afferma di “aver messo in atto tutto quanto è nella competenza del Comune e si aspetta una proposta dalle istituzioni competenti“.  

La mozione in aula

La questione della palazzina del Commissariato di via Firenze è politicamente molto datata, dunque. Lo scorso 24 luglio, una mozione presentata dal portavoce del Movimento 5 Stelle Fabrizio Pintori, in vista del Consiglio comunale che si è celebrato l’altra sera, ha riportato l’attenzione sul problema.

Si legge fra l’altro nel testo che il consigliere Pintori ha letto in aula:

 “Da svariati anni la sede del Commissariato della Polizia di Stato di Sora è oggetto di attenzione per lo stato di fatiscenza dei locali. Purtroppo, la situazione continua a protrarsi e sembra ormai evidente che l’attuale sede del Commissariato non sia più adeguata alle esigenze del personale.  

Allo scopo di non far spegnere i riflettori su tale problema il M5S Sora ha depositato un Ordine del Giorno per assumere ogni utile iniziativa al fine di individuare una soluzione.

“So che la materia non è di stretta competenza del Comune ma si può lavorare di concerto con il Ministero per far si che non si perda la sede, come in passato si è già rischiato di perdere quella  dell’Inps”.

Una rigenerazione per la Polizia

Entro nel merito della questione – ribatte prontamente il sindaco Roberto De DonatisIn questi anni quest’aula non è stata interessata perché la vicenda è legata a una convergenza di interessi fra la città di Sora, che deve mantenere questo servizio e, allo stesso tempo, al Ministero dell’Interno dal quale dobbiamo ricevere la disponibilità”.

Che significa? Spiega il sindaco che il Ministero avrebbe voluto accorpare in un unico immobile sia il Commissariato sia la Polizia stradale. Quindi aggiunge che “la disponibilità da parte del Comune consisterebbe in un sostegno al budget che il Ministero mette a disposizione”. Ha spiegato come, fra le varie ipotesi, ci possa essere anche quella di una collaborazione con la possibilità di investimenti da parte di un privato.

De Donatis ha parlato di un immobile individuato in via Zinconema occorreva un milione e mezzo di euro per la ristrutturazione. Poi si era addirittura parlato di sopraelevare la struttura esistente”.

Insomma, ci vogliono i soldi per sistemare l’immobile. Chi li mette? Il sindaco sottolinea “se il Ministero mette a disposizione un budget noi potremmo intervenire per venti o trenta anni, anche tramite privato. Ma questa disponibilità finora non è arrivata. Però non vorrei che accada come per l’Inps: prima non se ne parla  e poi dal cilindro esce la soluzione in un Comune vicino, per questioni politiche”.

Quindi prospetta anche un’altra soluzione: “Potrebbe essere risanato qualche immobile privato anche con lo strumento della rigenerazione urbana”.

Scontro sull’OdG

A questo punto la replica di Pintori, che ironizza sul ministro dell’Interno: “Visto che c’è un ministro dell’Interno che si dice molto attivo propongo l’ordine del giorno del Consiglio comunale così magari se ne occupa”.

E aggiunge: “Io prendo atto dell’impegno del sindaco, ma se si vede pungolato da un ordine del giorno del Consiglio il ministro magari qualcosa la fa. Il Ministero dovrebbe preoccuparsi delle condizioni in cui operano i propri dipendenti”.

Roberto De Donatis respinge al mittente la proposta: “Non sono contrario a questo Ordine del Giorno dei Cinque Stelle. Ma c’è un fatto di doveroso rispetto delle istituzioni: è utile che arrivi un input come vuole fare il consigliere Pintori ma credo sia giusto che arrivi dalla Prefettura. Credo sia opportuno fare una riunione tecnico-operativa con il nuovo Questore e il nuovo Prefetto. Sicuramente il Prefetto potrà sortire risultati migliori essendo diretta emanazione del Governo”.  

Ma state al Governo…

Nessun dubbio, dunque, sulla ferma posizione del primo cittadino, rispetto al problema. A cui subito dopo si è aggiunta quella del consigliere comunale Massimiliano Bruni che, chiedendo la parola, per ben due volte, ha prima difeso la scelta della maggioranza e poi ha praticamente tacciato gli esponenti locali di Cinque Stelle e Lega di non avere peso politico. Soprattutto, di non essere in grado di interloquire con gli esponenti dei loro Partiti che sono al Governo.

La stoccata arriva sulla dichiarazione di voto: “Mi chiedo che senso abbia appartenere a un Partito se non si riesce a sensibilizzare i propri rappresentanti che sono al Governo. Qui a Sora addirittura la Lega ha stravinto”.

Prima di Bruni erano intervenuto di nuovo Pintori che aveva detto di votare a favore “perché credo che il lavoro che sta svolgendo il Prefetto non sia motivo di attrito con questo odg, anzi”.

A favore si è espresso anche Valter Tersigniperché la proposta chiede al sindaco e alla giunta di attivarsi per trovare una soluzione e non vedo cosa ci sia di male” ribadendo il rischio che la sede possa essere spostata in qualche altro Comune. Quindi ha invitato i consiglieri di maggioranza che non fossero stati d’accordo con la linea del sindaco a votare favorevolmente il punto. 

Favorevole con Pintori anche Maria Paola D’Orazio (Pd) “a trovare una soluzione a questo problema che esiste da anni” ha detto fra l’altro, aggiungendo che magari Pintori, avendo riferimenti al Governo, riuscirebbe a caldeggiare la cosa. 

Interpretazioni strumentali

Quindi l’intervento conclusivo del sindaco che chiedendo di ritirare il punto ha detto: “Si interpretano in modo strumentale gli atti del Consiglio comunale. Qui si ragiona come se finora l’Amministrazione comunale non avesse fatto nulla, quando invece ho appena dimostrato che l’Amministrazione è pronta a fare la propria parte. Questo ordine del giorno è ridondante, non è rispettoso delle istituzioni che sono deputate a decidere. Tutto ciò che si chiede è stato già fatto. Sarei del parere di ritirare l’ordine del giorno dando merito a Pintori di aver riportato l’attenzione sul problema ma trovo ciò uno sminuire il lavoro svolto: sono andato a molte riunioni, nel frattempo sono cambiati due Questori e un Prefetto. A settembre faremo un altro incontro. Poi, se il problema dovesse degenerare, manderemo segnali molto più forti”.

Quindi si è passati al voto. Che ha respinto l’odg con i soli voti favorevoli di Walter Tersigni, Fabrizio Pintori e Maria Paola D’Orazio. Contrari gli altri nove della maggioranza. Assenti giustificati Serena Petricca, Luca Di Stefano, Antonio Farina. Ernesto Tersigni è arrivato all’inizio del secondo punto all’ordine del giorno quando quello sul Commissariato era stato già votato.