Il fascino del passato che ad Anagni ritorna (di F. Ducato)

A volte ritornano: ad Anagni accade. Gli incubi del passato tornano a manifestarsi in municipio. Come nel caso del Bilancio che nella scorsa legislatura provocò poi la caduta dell'amministrazione. O come nel caso delle forze dell'ordine: tornate a prelevare altri documenti.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

A volte ritornano” è il titolo della prima raccolta di racconti di Stephen King del maestro riconosciuto dell’horror contemporaneo. Ma sembra essere diventato anche il mantra della politica anagnina, visto che una serie di questioni sembrano fare riferimento al fatto che il passato, almeno nella città dei papi, tende a ritornare.

A volte ritornano” potrebbe essere riferito, per esempio, al fatto che tra qualche giorno si terrà in città il consiglio comunale sul Bilancio consolidato. Uno strumento che in tanti in città hanno imparato a conoscere bene soprattutto per quello che ha causato a livello politico ai danni della giunta Bassetta.

Fu proprio a causa di quel Bilancio, o meglio a causa del ritardo nella sua approvazione, che vennero licenziati cinque onesti lavoratori, costretti a scontare senza colpa alcuna il fatto che la legge non ammetteva il rinnovo dei contratti a termine in mancanza, appunto, del Bilancio consolidato. Senza contare il giallo del 29 dicembre 2017, con l’approvazione di una delibera che, si seppe poi, non conteneva l’allegato del Bilancio consolidato. Che venne infatti approvato solo dopo, il 25 gennaio.

A quel punto però era già partita la valanga che avrebbe portato alla defenestrazione dell’allora assessore al Bilancio in quota Pd, Aurelio Tagliaboschi. Che, probabilmente, scontava sia il problema specifico, che la situazione oramai traballante della maggioranza bassettiana.

 

Una maggioranza che, bene ricordarlo, aveva già vissuto il trauma delle dimissioni estive proclamate dal sindaco per porre fine ad una diatriba interna tra i pesi massimi della sua coalizione, il Pd e Progetto Anagni (chi non ricorda la famosa esternazione sul “mercato delle vacche”?). E, come noto, la rinuncia al peso massimo del Pd locale causò il sussulto d’orgoglio (per qualcuno troppo isterico) dell’uscita del Partito Democratico dalla maggioranza.

Come è andata la storia lo sanno tutti. A partire dalle dimissioni di massa, alla campagna elettorale vissuta anche con l’ombra di Franco Fiorito che ha ricominciato a farsi vedere in giro, al trionfo di Daniele Natalia.

 

Ecco il perché della curiosità intorno al Bilancio consolidato. Che, per non saper né leggere né scrivere, il Presidente del consiglio Giuseppe De Luca ha comunque fissato prima della scadenza del 30 settembre. E c’è da giurare che stavolta tutti andranno a controllare l’effettiva presenza degli allegati.

Giusto per evitare sorprese

 

Ma “a volte ritornano” può significare anche che negli ultimi giorni, ancora una volta, il comune di Anagni ha ospitato una visita della Guardia di Finanza. Arrivata proprio nelle ultime ore, a quanto si è saputo, ad acquisire ulteriore documentazione sulle vicende degli appalti dell’ultima giunta Bassetta, e sulla questione Credit on.

Due casi che hanno fatto molto discutere. Anche perché se la prima visita poteva essere vista come un semplice controllo, la seconda implica, quanto meno, che c’è la necessità di indagare ancora. Con tutto quel che ne consegue.

 

E “a volte ritornano” è anche riferibile al ripresentarsi, puntuale come la “morte e le tasse” (Benjamin Franklin) di un classico intramontabile. Ovvero, la lettera del corvo. Che qualche mese fa aveva informato della presenza di un accordo tra autorevoli esponenti di maggioranza ed opposizione per far cadere la giunta Bassetta.

Ed ora invece denuncia tutta una serie di stranezze e curiosità su appalti e lavori. Assegnati, secondo il corvo, in modo quantomeno fantasioso.

L’unico fascino del passato è che è passato” diceva Oscar Wilde.

Ma se poi non passa?