Il… Palio di Salvini: l’ex dg giallazzurro guiderà il rilancio del Siena

Il direttore di Anzio, tra i principali artefici dei trionfi del Frosinone, torna in sella nel club toscano. A sceglierlo è stato il neo presidente Emiliano Montanari: “Mi fido molto di lui, è un bravo professionista ed in Ciociaria ha fatto molto bene”. Per l’esperto dirigente una nuova sfida dopo il grande ciclo con la società canarina

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Un rientro in punta di piedi com’è nel suo stile. Con umiltà ma anche con tanta determinazione e voglia di rimettersi in gioco. Un ritorno meritato perché un dirigente come lui non poteva stare fuori per competenze, abnegazione e serietà. Dopo quasi 2 anni sabbatici, Ernesto Salvini riabbraccia quella che è in primis una grande passione e poi la sua professione che tante soddisfazioni gli ha regalato.

L’ex responsabile dell’area tecnica del Frosinone, uno dei principali artefici delle più grandi vittorie dei giallazzurri, è il nuovo direttore sportivo del Siena, club blasonato che rappresenta una città ricca di storia e tradizioni (il famoso Palio è conosciuto in tutto il mondo). L’annuncio è arrivato nel pomeriggio durante la conferenza stampa del nuovo presidente Emiliano Montanari, ingegnere e proprietario della Global Service che ha acquisito il controllo del club toscano dopo l’uscita di scena della proprietà armena che faceva capo alla Noah Investments Holding srl.

L’investitura del presidente

Emiliano Montanari, presidente del Siena

“Entro venerdì completeremo l’iscrizione e Ernesto Salvini sarà il direttore sportivo”. Si è presentato così il presidente Montanari che prima di parlare in conferenza nella sala stampa dello stadio “Artemio Franchi” ha incontrato l’Amministrazione comunale senese.

Il neo patron ha subito mostrato concretezza ed idee chiare, affidando la direzione sportiva ad un dirigente di primissimo piano come Salvini. “Ho preso Ernesto Salvini, è un bravo professionista, di lui mi fido molto e gli ho chiesto di portare in panchina un allenatore di categoria e di qualità. Abbiamo cercato l’ingaggio di Zeman, ma non è stato possibile – ha sottolineato Montanari al sito internet della società – Salvini sarà presente domani (martedì ndr) qui a Siena per firmare il contratto. Ha dimostrato con il Frosinone di aver fatto bene ed ha gestito il progetto stadio di Frosinone.

L’obiettivo della nuova società è quella di mettere in sicurezza i conti del club, disputare una stagione tranquilla e l’inizio dei lavori allo stadio “Franchi”. “Non sono qui per fare promesse che non possono poi essere mantenute – ha aggiunto il presidente – Ho investito sul Siena perché è una squadra da Serie A, ma si ritrova un monte ingaggi da serie B e purtroppo gioca in C. Pertanto il mio impegno sarà quello di riequilibrare i conti, lavorare per dare una struttura solida e giocare il prossimo campionato con tranquillità. Poi, durante il corso della stagione, valuteremo eventuali ed ulteriori obiettivi”.

L’uomo giusto al posto giusto

Ernesto Salvini sugli spalti dello stadio “Stirpe” (Foto © Mario Salati)

A distanza di quasi 2 anni dal divorzio dal Frosinone, Ernesto Salvini riparte in una società blasonata, fondata nel 1904 e che vanta 9 campionati di Serie A e 13 di B.

Un club che vuole ricostruire e rilanciarsi. Insomma l’ideale per il direttore di Anzio che a Frosinone ha dimostrato di saper rimettere in moto una macchina e guidarla alla riscossa. Governando momenti difficili e lavorando pure in economia quando ce n’è stato bisogno. Era d’altronde la piazza che cercava per tornare in sella. Un progetto sostenibile.

Soprattutto potrà operare con la giusta tranquillità considerando i programmi della società che non chiede subito la luna. Il presidente Montanari punta anche sul settore giovanile e Salvini potrà dare il suo contributo tenendo presente che la sua carriera è iniziata proprio nei vivai. Ritroverà l’attaccante Ardemagni ed il portiere Bastianello che ha avuto a Frosinone.

Dirigente top, ma soprattutto un galantuomo

L’invasione di campo dei tifosi del Frosinone dopo la prima promozione in Serie A di cui Salvini è stato uno degli artefici

Il Siena ha ingaggiato uno dei dirigenti che ha fatto la storia recente del Frosinone, scrivendo le pagine più belle. Quattordici anni intensi, ricchi di successi.

Arrivato nel 2007 per rifondare il settore giovanile, nel suo palmares trovano posto 3 promozioni (1 in Serie B e 2 in A), una semifinale ed una finale playoff in B. Come detto ha ricostruito e dato credibilità al vivaio vincendo tra l’altro lo scudetto e la Supercoppa con la Berretti e gli Allievi nazionali. Diversi inoltre i giocatori lanciati nei campionati professionisti. Stesso discorso per quanto riguarda gli allenatori (Stellone e Longo per fare due nomi).

E’ stato sempre in prima linea, lavorando a 360 gradi. Come non ricordare il suo impegno durante i lavori per la costruzione dello Stadio Stirpe o quando la società ha dovuto adeguare a tempi di record il vecchio Comunale dopo la prima promozione in serie A.

Salvini per quasi 3 lustri è stato uno dei pilastri del Frosinone, il più stretto collaboratore del presidente Stirpe. Un percorso lungo e prestigioso che gli è valso diversi riconoscimenti come il premio “Beppe Viola” nel 2014, il “Taormina” nel 2015, il “Manlio Scopigno” e lo “Sportivo Anziate” nel 2016 ed infine nel 2021 la benemerenza “Lo sport uno stile di vita” da parte dell’Unione Veterani dello Sport.

Ma al di là dei risultati e dei riconoscimenti Salvini si è contraddistinto per le sue qualità umane: ha sempre anteposto i sentimenti e la passione alla fredda logica dei numeri. Al cinismo che governa il calcio.