
L'Istat ha condotto un'analisi sugli incidenti stradali nel Lazio. Dove accadono. Quali sono le strade più pericolose. Ed in quali giorni della settimana si concentrano. ma anche le fasce orarie. E Macarra ricorda che...
Il Lazio, con la sua storia antica fatta di vie consolari che collegavano Roma con il mondo, è al centro di un’analisi dettagliata sull’incidentalità stradale. L’ha condotta l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Il Focus 2022 rivela una situazione complessa e critica, con particolare attenzione a specifiche arterie stradali e ai periodi di maggior rischio.
Uno degli elementi principali evidenziati dal report riguarda la SS148 Pontina, che emerge come una delle strade più pericolose, registrando 210 decessi e 325 feriti nel corso dell’anno. Altre arterie critiche sono le SS7 Appia, la SS6 Casilina e SS1 Aurelia. Tuttavia, le condizioni più gravi si verificano sulla SS17 dell’Appennino Abruzzese ed Appulo-Sannitico, con indici di mortalità e gravità che raggiungono rispettivamente 50 e 20.
Gli incidenti dove

L’analisi provinciale rivela variazioni significative: l’indice di mortalità mostra un aumento nelle province di Viterbo e Roma, mentre diminuisce in quelle di Rieti, Latina e Frosinone.
Il 2022 ha visto complessivamente 15.697 incidenti sulle strade urbane, rappresentando il 77,4% del totale. Questi incidenti hanno causato 189 morti (55,8% del totale) e 19.803 feriti (73,9%). Un aumento notevole si è verificato sulle autostrade e raccordi (+18,7%), seguite dalle strade urbane (+17,0%) e dalle altre strade (+10,3%). Gli incidenti più gravi si concentrano sulle autostrade e sulle strade extraurbane, con 3,3 decessi ogni 100 incidenti.
Analizzando le dinamiche degli incidenti, emerge che il 52,6% degli incidenti urbani si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che sale al 64,7% sulle strade extraurbane. Negli ambienti urbani, gli incidenti nei pressi di un incrocio rappresentano il 20,9%, seguiti da intersezioni (16,6%), curve (6,9%) e rotatorie (1,7%). Lungo le strade extraurbane, il 17,3% degli incidenti si verifica nelle curve, il 7,3% negli incroci e intersezioni e l’1,6% nelle rotatorie.
E quando

Il periodo tra gennaio e aprile ha registrato 6.000 incidenti, corrispondenti al 29,6% del totale, mentre tra maggio e settembre, il periodo di massima mobilità per vacanze, ne sono stati contati 8.904 (43,9% del totale annuale). Durante questi mesi estivi, 11.830 persone hanno subito lesioni e 133 sono decedute, rappresentando rispettivamente il 44,1% e il 39,2% del totale annuale.
L’analisi oraria rivela che il 78,5% degli incidenti si verifica tra le 8 e le 21, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati tra le 23 e le 24 (3,2 morti ogni 100 incidenti), tra le 2 e le 3 del mattino (3,8 morti), e tra le 24 e l’una.
Il venerdì e il sabato notte concentrano il 43,7% degli incidenti notturni, il 46,0% delle vittime e il 47,0% dei feriti, con un indice di mortalità per incidenti notturni pari a 2,7 decessi ogni 100 incidenti, raggiungendo il valore più elevato il sabato notte (3,5).
Quasi sempre colpa dell’uomo

Questi dati delineano una situazione complessa che richiede un’attenzione costante: sia da parte delle autorità che devono manutenere le strade e sia degli automobilisti che devono percorrerle.
Un concetto che nei giorni scorsi è stato ribadito dal vice questore Stefano Macarra interfenendo alla trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso. Dove ha ribadito che la polizia può vigilare. Ma non può essere la soluzione a tutti i mali. «Tutti gli attori sul campo, ovvero parte politica, forze dell’ordine e gestore della strada, devono contribuire ad assicurare la sicurezza stradale – ha detto il vicequestore Macarra -. Purtroppo, però, non c’è una cultura della sicurezza. Si tende sempre al sorpasso del veicolo più lento, senza parlare dell’uso degli smartphone al volante. Basta dire che il 99% degli incidenti è per errore umano, non per cause accidentali». (Leggi qui: Il medico che lavora troppo e la strada che miete ancora vittime).
La sicurezza stradale rimane una priorità, e interventi mirati potrebbero contribuire a ridurre il numero di incidenti e migliorare la sicurezza su queste strade critiche del Lazio.