La battaglia per l’assessore a Roma nella guerra per il sindaco

Tutti in lotta per l'assessorato. Al di là del nome sarà una battaglia per il posizionamento. "Sto lavorando per dare una squadra all'altezza delle aspettative" ha detto il presidente eletto della Regione Lazio Francesco Rocca. Ma intanto si sgomita

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

I parenti sono come le scarpe: più sono stretti e più ti fanno male.
Totò

Chi sarà l’assessore di Latina in Regione? La domanda non è interessante per il nome, ma per il posizionamento. Sulla carta tutto è facile, l’azionista più forte della coalizione di destra è Fratelli d’Italia quindi sceglie. Ma il Partito è primo ovunque. Quindi? Non può scegliere sempre per primo. Dal che deriva: deve decidere dove scegliere. Ad esempio se gli è più strategico piazzare un suo assessore prendendolo da Roma oppure da Latina o Frosinone o Viterbo o Rieti.

Poi, poi ci sono gli alleati: Lega e Forza Italia. Alcuni astuti come volpi. Ed hanno i problemi delle volpi: debbono nutrire i cuccioli. Quindi? Si gioca una gara sottile, si torna un poco ai metodi dell’antica Dc con dentro le sue diverse sensibilità.

Aspiranti assessore

Nicola Calandrini

Si inizia da Fratelli d’Italia che solo a Latina ha tre Consiglieri regionali. Tanto per fare un paragone: la vicina Frosinone ha tre consiglieri contando maggioranza ed opposizione. Ed un ricorso chiede di ricontare bene perché uno potrebbe anche essere di troppo. (Leggi qui: Incongruenze nei voti, slitta la proclamazione di Rocca).

A Latina Fratelli d’Italia mette in campo Enrico Tiero, portatore di 16mila voti. Ed  Elena Palazzo che a proposito di voti sta intorno a 10mila ma ha il vantaggio di poter copre le “esigenze rosa”. Il coordinatore provinciale Nicola Calandrini ha avanzato la richiesta a nome di tutti, con tutti dietro in una corsa in salita. La corsa è a chi opziona per primo la casella Latina: Fratelli d’Italia la chiede. Ma la chiede da Latina e con la voce di Calandrini. Ma è Roma che decide come si occupano quelle caselle. E per arrivare a Roma c’è la Pontina con i suoi ingorghi, le sue buche, i caselli di uscita.

Ed ecco all’altezza di Castel Romano, il secondo giocatore: Forza Italia di Claudio Fazzone. Quando sceglierà partirà anche lui da Latina: dove ha il 20% dei consensi, più del doppio nel resto della Regione. Ed ha il dovere politico di premiare l’area capace di portargli il risultato migliore. Ha due possibilità, tutte al maschile: Alessandro Calvi che regge la provincia per Forza Italia da tempo, ha sfiorato più volte le elezioni parlamentari e garantirebbe un investimento diretto su Latina. Oppure Pino Simeone, navigato in Regione ed in Provincia, stakanovista dell’amministrazione e non meno legato al leader. Più autonomi Cosimo Mitrano neo consigliere regionale e già sindaco di Gaeta.

I dolori del giovane Tripodi

La Lega? Il coordinatore regionale Claudio Durigon di suo sceglierebbe volentieri Latina. Ma è terzo a scegliere ed ha la necessità di tutelare un caratterino niente male come quello di Giuseppe Cangemi: cinque anni fa venne eletto in Forza Italia e siccome la commissione Sanità venne data a Simeone e non a lui ci mise cinque minuti a ribaltare il tavolo ed accasarsi al Gruppo Misto. Oggi ha già fatto sapere che un assessorato gli garba.

Ma c’è il problema del consigliere uscente Pasquale Ciacciarelli di Frosinone che ha preso 14mila voti e non è stato eletto per via della perversione della legge elettorale regionale. Ha le sue legittime aspirazioni però Angelo Tripodi, il leghista pontino al secondo mandato: voti ne ha presi molti meno di Ciacciarelli ma in Aula è entrato. E punta ad incarichi adeguati. Se viene salvato Ciacciarelli lui ha la prospettiva di altri cinque anni da soldato semplice, seppure di maggioranza.

Tutti poi rivendicano la casella da assessore per avere argomenti dopo. E il dopo sono gli enti regionali: Asl, Ater, Astral, Consorzi vari, Arsial… Ma in fondo ci sono i Comuni. In provincia di Latina vanno alle urne, tra gli altri, Latina città, Aprilia e Terracina: quasi 250 mila elettori e il rapporto è diretto con i cittadini. Sulle comunali arriva un fenomeno non previsto… non si trovano candidati consiglieri e per i candidati sindaci si attende l’equilibrio romano in un clima da gestione dell’eredità tra parenti stretti.

Parenti stretti, dolori forti.