La cena di beneficenza e la deriva dei continenti a Ferentino

Il Segretario Pd Fantini cerca risposte dalle urne aperte in Piazza Gramsci per studiare i nuovi campi di forze elettorali sul fronte di Cassino, Frosinone e Ferentino. Quest'ultima rischia di diventare il prossimo fronte. Come rivelano alcuni dettagli della cena dell'altra sera al Bassetto

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Cassino, Frosinone, Ferentino: in questo ordine. Sono i tre fronti dai quali questa sera il Segretario provinciale del Partito Democratico Luca Fantini cerca risposte dalle urne aperte in Piazza Gramsci per il rinnovo del Consiglio provinciale di Frosinone.

Indizi. Per comprendere i nuovi campi di forze elettorali che si stanno generando su tre piazze strategiche per gli assetti del Partito. Cassino è chiamata alle urne in primavera e la rielezione del sindaco Dem Enzo Salera rappresenta un punto non negoziabile; perché è la seconda città della provincia, la più grande tra quelle governate dal centrosinistra, quella in cui il centrosinistra Regionale ha creduto sostenendo i progetti di rifacimento per piazze ed interi quartieri. Frosinone è un Vietnam ormai da una dozzina di anni e nelle ore scorse i consiglieri Pd hanno anche lasciato l’aula consentendo alla maggioranza di sbrigare le sue faccende senza ostacoli. (Leggi qui: Clima natalizio in Aula. Ma i conti si fanno stasera).

La deriva dei continenti di Ferentino

Piergianni Fiorletta ed Antonio Pompeo

Ferentino merita un ragionamento a parte. Perché ci sono tutti i segnali che indicano una nuova frontiera critica. Lì è stato sindaco per due mandati Francesco Scalia, diventato poi presidente della Provincia, consigliere regionale, senatore; dopo di lui è stato sindaco due mandati Piergianni Fiorletta; i dieci anni successivi ha governato Antonio Pompeo diventato presidente della Provincia, sfiorando l’elezione in Regione. Tutti del Partito Democratico.

Oggi rigoverna Piergianni Fiorletta ma è stato eletto da una coalizione civica e trasversale. Formata da un centrodestra rissoso incapace di fare sintesi sul nome di un suo candidato sindaco, da un centrosinistra altrettanto rissoso che si è diviso tra Fiorletta e l’erede indicato da Pompeo, ora all’opposizione.

Ma come nella teoria geologica della ‘deriva dei continenti‘, dopo la divisione avviene la fase del riavvicinamento. È quello che sta facendo il centrodestra: iniziando a logorare il suo sindaco, prendendone le distanze sulle scelte politiche ma sostenendolo su quelle amministrative. Costruendo poco alla volta un cartello da schierare stavolta in modo unitario, senza Pd, esprimendo un proprio candidato.

I segnali d’allarme

Giuseppe Virgili

Giuseppe Virgili cinque anni fa sfidò l’uscente Antonio Pompeo. Perdendo. Nemmeno stavolta è riuscito a compattare intorno al suo nome una coalizione vincente: si è schierato con Fiorletta. E poi è entrato in Fratelli d’Italia mantenendo però l’assetto civico in amministrazione. Ha avviato l’opera di cucitura del centrodestra.

Le distanze sono emerse in maniera plastica durante la cena di beneficenza organizzata come tutti gli anni dai Servizi Sociali di Ferentino. Letta in trasparenza ha fornito invece molte indicazioni di natura politica. Si è tenuta l’altra sera presso l’hotel Bassetto. In un momento chiave: a poche ore dalle elezioni Provinciali nelle quali Ferentino ha due candidati ed entrambi della variegata maggioranza Fiorletta. Uno è lo storico ex vicesindaco Luigi Vittori, espressione dell’ala maggioritaria Dem; l’altro è il leghista Luca Zaccari già presidente del Consiglio provinciale con Antonio Pompeo presidente.

La disposizione dei tavoli l’altra sera al Bassetto lascia ipotizzare gli scenari che si presenteranno nel momento in cui dovesse cadere il sindaco Fiorletta. Nei fatti i posti a sedere erano divisi per schieramenti. Fornendo qualche indicazione. Ad esempio non è passata inosservata la presenza di Alessandro Rea ex consigliere provinciale spinto anche da voti Pd e primo degli eletti nelle ultime Comunali: però l’altra sera stava al tavolo con Luca Zaccari, con il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, con il capogruppo Andrea Amata, con l’ex presidente del Consiglio regionale del Lazio ed ora nella lista dei candidati alle Europe Mario Abruzzese. Tutti di matrice leghista. Allo stesso tavolo c’era l’ex presidente della Provincia Giuseppe Patrizi ora battitore libero ed appunto Giuseppe Virgili.

Tavolo Dem

Mauro Buschini

Ufficialmente era in quel tavolo per una vecchia amicizia con Andrea Amata. Il suo voto per Luigi Vittori non dovrebbe mancare ma i rumors assicurano che Luca Zaccari non prenderà solo il proprio voto a ponderato a Ferentino ma potrebbe arrivare a tre.

In altro tavolo c’erano invece il presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis, con il consigliere d’amministrazione Saf ed ex assessore regionale Mauro Buschini che su Ferentino ha un presidio di voti, Luigi Vittori e Massimo Gargani. A conti fatti l’ex vicesindaco dovrebbe partire da almeno otto voti ponderati si Ferentino. Assente la reggente della componente maggioritaria provinciale Pensare Democratico Sara Battisti: l’ha trattenuta in Regione Lazio il dibattito sul Bilancio dove stava dando filo da torcere al centrodestra di Francesco Rocca. Assente anche la consigliera comunale Angelica Schietroma il cui voto ponderato viene dato per certo a Vittori dove le indiscrezioni dicono che potrebbe approdare con il nuovo anno. (Leggi qui: Cercasi Angelica disperatamente).

Assente alla cena anche l’opposizione a partire dal Pd di Antonio Pompeo con Alfonso Musa, Fabio Magliocchetti e Giancarlo Lanzi che alle Provinciali voterà compatta la consigliera uscente di isola del Liri Antonella Di Pucchio. Non si è visto nemmeno Maurizio Berretta per precedenti impegni: il suo voto leghista viene calcolato come transfuga sul capolista di Forza Italia Gianluca Quadrini.

I conti della serva

Claudio Pizzotti

Il sindaco Piergianni Fiorletta era al tavolo con quello che al momento appare come il suo collaboratore più vicino, il Presidente del Consiglio comunale Claudio Pizzotti.

Se Vittori dovesse scendere sotto gli otto voti ponderati a Ferentino potrebbero crearsi problemi di equilibrio nella maggioranza Fiorletta. Il centrodestra al momento non intende dare spallate: Giuseppe Virgili non ha ancora la certezza di avere aggregato abbastanza. E non ha fretta. C’è ancora sabbia nella clessidra. Le indiscrezioni dicono che se ci sarà il golpe avverrà verso la fine del secondo anno. Per impedire ad Antonio Pompeo di ricandidarsi come sindaco. Com’è concepita adesso, richiede almeno due anni e mezzo di raffreddamento dopo il secondo mandato.