La distanza di Nicola dalla Lega

Foto: copyright Stefano Strani

La cerimonia del 25 Aprile marca ancora di più le distanze tra Nicola Ottaviani ed il suo nuovo Partito, la Lega. Il sindaco sarà presente, coerentemente con le sue convinzioni. Matteo Salvini no.

Non è un sovranista. Nemmeno un putiniano. Con Matteo Salvini ha poco da spartire. Molto di più con Giancarlo Giorgetti. Alla scorsa Assemblea Regionale l’hanno trattato da parvenu e gli hanno negato la parola, concedendola al suo consigliere comunale. (leggi qui E la Lega sconfessa subito Ottaviani). Le distanze sono tante che più di uno si sta domandando cosa ci faccia Nicola Ottaviani nelle file della Lega.

Lo stato di tensione è permanente (leggi qui Pasqua di guerra tra Ottaviani e il gruppo della Lega a Frosinone). Ora si aggiunge un ulteriore motivo di distanza. Il sindaco di Frosinone parteciperà alle cerimonie con cui commemorare il 25 Aprile. Il suo leader Mateo Salvini no.

L’undici aprile scorso, durante una diretta Facebook, Matteo Salvini aveva annunciato che il 25 aprile parteciperà invece ad un corteo Antimafia a Corleone, la città di Totò Riina e di tutti i capi della Cupola siciliana negli anni delle stragi. Spiegando che «Il 25 aprile ci saranno i cortei, i partigiani e i contro partigiani. Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti comunisti: mi interessa il futuro del nostro paese e liberare il nostro Paese dalla camorra e dalla Ndrangheta».

Un’ottima mossa di distrazione. Fondata sull’ignoranza. Sua e di chi accetta di condividere un simile ragionamento. Perché sotto il profilo storico c’è spazio per tutte le sensibilità. Ma sotto il profilo politico non è accettabile un ministro della Repubblica che teorizza l’equidistanza tra chi celebra la lotta di Liberazione e chi vuole ricordare il fascismo. Non c’è spazio per la neutralità.

Nicola Ottaviani questo lo sa. Se volesse un titolo di giornale in più, quel giorno gli basterebbe disertare, farsi sostituire, portare la fascia tricolore al contrario. Invece ci sarà e non farà pagliacciate: perché viene da valori che si fondano sulla Resistenza e sui partigiani bianchi.

Proprio per questo resta sempre più da capire cosa ci stia facendo sul Carroccio il sindaco.

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