La maggioranza Celentano: da monolite a galassia in tre mesi

La compattezza della nuova maggioranza consiliare di Latina è già messa in discussione. Dall'usura della politica. Ma qui siamo appena ai primi mesi di governo. Non ai primi anni

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Sono passati meno di tre mesi. Matilde Celentano usciva dalle urne come la madonna alla processione di Loreto: piena di doni e di devozione. Ma la politica non si fa a tempi lunghi, si fa a secondi.

Il monolite politico sbandierato subito dopo il risultato elettorale si è incontrato con la verità del vivere. Un bagno di realpolitik per tornare con i piedi per terra. La maggioranza Celentano ha cominciato a compierlo nelle settimane scorse: quando Emiliano Licata è passato dalla lista Celentano all’Udc (apriti cielo, ma si è aperto il cielo). Poi Fare Latina di Annalisa Muzio ha rivendicato la sua indipendenza dalla civica nella quale era stata inserita ed ha iniziato a fare il suo tesseramento. (Leggi qui tutti i cambiamenti: Celentano e il Re Nudo).

Poi l’altro segnale. Il capogruppo Enzo De Amicis ribadisce il richiamo all’unità. Lo ribadisce anche troppo. Facendo tornare alla mente quelli che nei congressi dei grandi Partiti socialisti preparano la scissione: prima di andarsene richiamano sempre il bisogno di unità. I Di Matteo non celano certo la loro moderata differenza.

Il monolite comincia a sfumare.

Il suggerimento “energetico” di Tiero

Enrico Tiero

Ma ecco che arriva l’attacco. Non di traverso. Arriva da dentro l’azionista di maggioranza della coalizione Fratelli d’Italia. Nei giorni scorsi a parlare è stato Enrico Tiero, non uno così: uno da 16.000 voti sulla sua persona alle Regionali; uno che ha il fratello Remo in consiglio comunale a Latina, presidente dell’assemblea eletto da tutto il Consiglio comunale (in politica i dettagli contano). Nell’Aula municipale, Tiero c’è entrato con 2200 voti personali mentre Gianluca Di Cocco (ora assessore) di voti ne ha presi 1300.

Il Tiero regionale “suggerisce” più energia al coordinatore provinciale del partito Nicola Calandrini, senatore eletto in liste bloccate. (Leggi qui: Enrico Tiero contesta la gestione Calandrini: “Troppo tiepido”).

Misura le parole ma ne conosce il peso. E in vista ci sono Europee, Provinciali, ma anche assetti nel Partito. Certo i Tiero sono un sistema ma il monolite ha dentro un sistema.

Quelli di Fdi si affrettano a “far dire” che nessuno segue Tiero. Un dire che assomiglia alla dichiarazione della BBC inglese: tempesta sulla Manica il continente resta isolato.

I tre dell’intervento su Acqualatina: tre e basta

Vincenzo Zaccheo

Sabato comunicano un intervento su Acqualatina e i suoi disservizi tre consiglieri di Fratelli d’Italia: Scalco, Iavarone e Colonna. Un intervento quasi dovuto, ma loro che stanno con Latina nel cuore fondato da Vincenzo Zaccheo, non cercano altre firme. Solo qualche giorno fa a Scalco è stata affidata una presidenza consiliare fuori sacco, insomma i 9 Consiglieri non sono uno, ma ìnove. Insomma fanno sapere che “si distinguono”.

Poi Simona Mulè non cela la sua vicinanza al senatore Riccardo Pedrizzi. Inoltre Cesare Bruni, capogruppo ha un solo riferimento politico: Ajmone Finestra è il suo modello amministrativo. Della partita ha la cultura politica più raffinata e non ha il fisico del pretoriano ma piuttosto è comandate di legione che sta nei pressi di Roma.

Fratelli d’Italia diventa non un corpo unico, ma si fa trino e forse anche cinquino. La maggioranza della Celentano è grossa ma non grande. Gli alleati Udc, Forza Italia e Lega debbono fare i conti con i numeri delle Europee, con le Provinciali prossime venture e debbono non uniformarsi ma distinguersi. Matilde Celentano non è proprio una De Luca, una Sala e si trova a navigare in mare aperto con la patente fluviale.

La palla lanciata sugli spalti

Ora buttano la palla sugli spalti. Latina capitale della cultura, leggi sul centenario della città, nuovi ospedali, convegni sui massimi sistemi che scimmiottano quelli su La7. Con effetti nella vita delle persone pari al volo di una vespa rispetto allo scirocco. (Leggi qui: Una legge per i 100 anni di Latina ma si sono portati avanti: ne mancano 9).

Il tutto con gli incidenti che possono capitare, in Spagna il problema era Vox (sostenuto dalla Meloni) e la sua eventuale entrata nel governo. Problema che hanno risolto gli elettori non votandolo. In politica nulla è per sempre.