«La nostra crescita passa da Frosinone e Latina alleate»

Il progetto di una grande area che abbracci tutto il sud del Lazio. Senza fusioni. Ma con servizi e progetti condivisi. Picano: «Solo guardando il territorio con occhi diversi dal passato riusciremo a proiettarlo verso il rilancio»

«È arrivato il momento di guardare le cose con occhi diversi se vogliamo cambiarle: siamo all’interno di un modello vecchio, superato. È per questo che Cassino e tutta la provincia di Frosinone arrancano. Siamo in un mondo nel quale si parla di idrogeno e di energia ricavata dalle stelle, Stellantis bilancia il suo futuro su questi step dicendo che tra poco le macchine hybrid saranno superate e noi qui stiamo ancora all’epoca del carbone, aspettando che arrivi qualcuno a prenderci per mano come fece la Fiat ed il senatore Restagno negli anni Cinquanta. O capiamo che Restagno portò qui la Fiat dopo avere lavorato dieci anni sulle infrastrutture che servivano o diventeremo il fronte nord del sottosviluppo».

Il senatore Angelo Picano tra i senatori Giovanni Spadolini e Giulio Andreotti

Chiaro, conciso, dettagliato: Gabriele Picano è il vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia ed in casa lo hanno abituato a camminare guardando dieci anni più avanti. Non a caso, suo padre il senatore Angelo Picano, parlava di fibra ottica per Cassino quando internet non era stata ancora inventata.

Le Province superate

«Ecco, quello è un esempio che fotografa la situazione di oggi. Quando mio padre parlava della necessità di cablare Cassino si decise invece di andare in un’altra direzione, accontentandosi di ciò che c’era. Cassino perse un’occasione storica, non ebbe un’infrastruttura essenziale, dopo pochissimo tempo lo stabilimento Fiat entrò in crisi perché senza un collegamento veloce era solo un’officina di assemblaggio e non un polo di sviluppo. Oggi rischiamo lo stesso».

Al territorio chiede di guardare le cose con occhi diversi. A partire dalle Province. Fino a poco tempo fa erano un livello essenziale per il governo del territorio: gli italiani hanno voluto eliminarle. Salvo poi accorgersi che con gli “sprechi” erano stati tagliati anche gli interlocutori ai quali rivolgersi per risolvere i problemi.

Il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo

«Permettetemi ma anche questa è una visione che appartiene al passato. Noi dobbiamo iniziare a vedere Frosinone e Latina come un unicum. E sia chiaro: non dico di fondere le due Province perché so bene che innescherei sterili e inutili campanilismi. Ma dico che le nostre imprese, i nostri progetti di sviluppo, i nostri piani regolatori, le nostre richieste di finanziamento andrebbero strutturate come se Frosinone e Latina fossero un’unica realtà».

È lo stesso segnale lanciato il mese scorso dal Direttivo di Unindustria Cassino. Chiede agilità, chiede strade per avvicinare ancora di più le due realtà, chiede una reale interconnessione tra le industrie del cassinate ed il porto di Gaeta. (Leggi qui Stellantis “Qui costa troppo”: il dopo è un nuovo modello di sviluppo).

Piani Regolatori intercomunali

«Non solo. Qui occorrerebbe che Cassino iniziasse a dialogare con tutto il comprensorio. Ed a tarare il proprio sviluppo urbanistico, industriale, dei trasporti, desi servizi, come se fossimo una realtà unica».

Roba da far saltare in molti dalla sedia. Quando l’allora presidente di Unindustria Frosinone Giovanni Turriziani teorizzò una città intercomunale che unisse Frosinone alle otto città intorno, bocciò senza riserve il progetto.

I lavori su uno dei tratti della Formia – Gaeta

«Se posso permettermi, in quel caso fu l’approccio ad essere poco efficace. Noi non dobbiamo arrivare ad una fusione tra i Comuni, ad una cessione di sovranità e di poteri. Noi però possiamo arrivare a programmare la nostra raccolta dei rifiuti come se Cassino fosse un’immensa città da centomila abitanti, ricavandone risparmi per tutti. Possiamo programmare lo sviluppo dei nostri trasporti come se Cassino e Gaeta fossero i due estremi uniti da un cordone ombelicale, con immensi benefici per il turismo».

I consorzi industriali di Cassino e di Gaeta hanno iniziato a parlarne, un progetto c’è. «Occorre lo slancio della politica del territorio, dobbiamo iniziare a ragionare oltre la pandemia».

Di governo e di lotta

Ragionamenti che starebbero bene addosso al vice coordinatore di un Partito al Governo. mentre Fratelli d’Italia è l’unico all’opposizione.

«Un Partito – conclude Gabriele Picano – deve essere pronto a fare la lotta ed a fare proposte di governo. Noi stiamo orgogliosamente al nostro posto che è quello all’opposizione di un Governo che non ci convince. Ma questo Governo è un’eccezione, una fase, un momento storico. Poi si tornerà al centrodestra tradizionale. Nel quale noi non rinunceremo alla nostra identità. E nemmeno alle nostre proposte».