La rabbia di Rotondo: via il vicesindaco Belli

Il sindaco di Pontecorvo revoca il suo vice. Le motivazioni ufficiali. E quelle reali. L'esplosiva riunione di maggioranza. Il problema politico. E la fuga in avanti che Rotondo non ha tollerato

Il preavviso glielo avevano mandato la settimana scorsa, nel corso di un’infuocata riunione di maggioranza. Il decreto ufficiale glielo ha spedito questa mattina il sindaco Anselmo Rotondo: ha revocato l’incarico e le deleghe alla sua vice Nadia Belli. L’ha messa fuori dalla giunta con meno di una pagina e mezza.

Il decreto

Il Decreto è il numero 10, l’oggetto è inequivocabile: “Revoca nomina assessore e relative deleghe”. Il sindaco Anselmo Rotondo si richiama al decreto con cui il 23 aprile del 2021 aveva confermato Nadia Belli come vicesindaco.

Nadia Belli

Quel giorno di un anno e mezzo fa le aveva affidato le competenze su Transizione ed ecologia (Ambiente, verde pubblico, Sviluppo e recupero delle periferie, Tutela delle acque, Tutela delle montagne, Parchi e Riserve naturali, Politiche contro l’inquinamento acustico luminoso ed elettromagnetico, Rapporti con Saf e Gal, Raccolta differenziata , Sviluppo sostenibile e politiche energetiche), Agricoltura e Risorse agricole, Pratiche Uma, Caccia e Pesca; Gestione delle Case Popolari, Prust, Pse ed Ater.

Oggi “decreta di revocare le nomine di Vice Sindaco e di assessore”. Specificando che “tale revoca si basa esclusivamente su valutazioni di opportunità politico-amministrative. Quali valutazioni?

Le valutazioni contro Belli

Nero su bianco, Anselmo Rotondo scrive che “l’atteggiamento tenuto dall’assessore Nadia Belli, nell’ambito delle decisioni adottate dall’Amministrazione ha fatto venire meno quello spirito di condivisione delle linee politiche e amministrative, senz’altro substrato indispensabile per la continuità nell’esercizio degli incarichi conferiti”.

Specifica che “la verifica è dettata oltre che da valutazioni politiche anche a garanzia della coesione e dell’unitarietà dell’azione di governo. Con il preciso obiettivo di perseguire con piena efficienza il programma politico”.

Oltre la versione ufficiale

Anselmo Rotondo

C’è una realtà ben precisa, dietro alla versione ufficiale ed alle parole imposte dal protocollo. La rottura si è consumata su due piani: quello politico e quello amministrativo.

Sul piano amministrativo: nel corso della riunione di maggioranza sono state sollevate riserve sul rinvio della Festa del Peperone e sullo stop all’appalto per i lavori sul Mattatoio. Entrambi i temi ricadono nella sfera di competenza del vicesindaco. Ma il problema principale sta nella mancanza di condivisione delle scelte, rimproverata a Nadia Belli dagli altri elementi della maggioranza.

Sul piano politico: Nadia Belli è esponente di Fratelli d’Italia e nelle settimane scorse non aveva fatto mistero che se il Partito glielo avesse chiesto si sarebbe resa disponibile per una candidatura alle Regionali.

Anche questa è stata una scelta non condivisa con il resto della maggioranza. Che va in rotta di collisione il resto del gruppo. Il sindaco si è riavvicinato molto a Forza Italia dopo la breve parentesi nella Lega e sta costruendo la sua candidatura alle Provinciali; il resto della maggioranza civica sta facendo altrettanto con i rispettivi Partiti di riferimento. Ed una candidatura forte come quella di Nadia Belli indubbiamente rischia di sottrarre consenso a chiunque, coinvolgendo l’amministrazione.

La fuga in avanti

A rendere esplosivo il clima è stata poi la convinzione che il vicesindaco stesse compiendo una fuga in avanti. Pianificando la sua candidatura alla successione di Anselmo Rotondo una volta che avrà terminato il secondo mandato consecutivo alla guida di Pontecorvo.

Una serie di manovre è stata riferita alla maggioranza: che ha gradito ancora meno. Arrivando a dire al sindaco: “O lei o noi”.