La sfida all’ultimo voto tra Abbruzzese e Fazzone

Lo scontro tra Lega e Forza Italia in vista delle Europee. Gli assedi lanciati da Claudio Fazzone. La manovra di Abbruzzese per Bruxelles che blinda Ciacciarelli. Il rischio per Quadrini: o Casablanca o niente. La nomina alla Asl di Latina

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Vae victis, pronunciò Brenno capo dei Galli Senoni dopo avere messo a ferro e fuoco Roma nel 390 avanti Cristo. Lo disse poggiando la sua spada sul piatto della bilancia che doveva pesare l’oro raccolto dai romani come riscatto per liberarsi dell’invasore. Chi vince detta le regole.

Claudio Fazzone e Mario Abbruzzese si aggirano sul campo di battaglia elettorale e sanno che non ci sarà spazio per prigionieri in questa tornata di Europee. Il primo è coordinatore regionale di Forza Italia ed ha lanciato la sua campagna di assedio contro la Lega: quella che negli ultimi cinque anni ha avuto il vento a favore e gli ha sottratto decine di grandi elettori. Ad uno ad uno li sta rimpiazzando da sei mesi a questa parte: una campagna lanciata da Antonio Tajani e portata avanti con la baionetta tra i denti da Fazzone ma anche da Maurizio Gasparri.

Il secondo è candidato alle Europee per la Lega. Strategico. Fondamentale. In via Bellerio lo considerano l’ultimo argine della Lega a Sud e l’unico in grado di poter resistere a questa ondata di reflusso. Nella lunga caccia al voto che li vede in campo ci sono molti destini che si intrecciano.

Chiusaroli – Quadrini – Ciacciarelli: ne resterà uno

Mario Abbruzzese

Il primo intreccio è quello che parte dalle province ed ha come traguardo la nomina ad assessore Regionale del Lazio. Nell’esecutivo di Francesco Rocca la Lega è sotto assedio: un anno fa ha eletto tre Consiglieri ma tra poco gliene rimarrà uno soltanto. Infatti Angelo Tripodi di Latina è andato via e s’è accasato in Forza Italia. Giuseppe Cangemi a Roma sposta 15mila preferenze personali: ha la valigia già chiusa sul letto ed un biglietto di ritorno in Forza Italia dove militava anni fa. Resterebbe sul Carroccio solo Laura Cartaginese. Troppo poco per continuare ad avere in giunta due assessori.

Simona Baldassarre è romana, Pasquale Ciacciarelli è Ciociaro e sta lì in forza degli oltre 14mila voti portati alla causa. Non è stato eletto in Aula ed al suo posto era entrato Angelo Tripodi nonostante avesse preso poco più della metà dei suoi voti; perversioni di una legge che dà la precedenza alla percentuale ottenuta dal Partito. In Ciociaria hanno scritto Ciacciarelli ma non hanno barrato il simbolo della Lega e per uno zero virgola percento a favore di Latina è andato a Roma Tripodi.

Claudio Fazzone sa che uno di quei due posti tocca a Forza Italia. Quando hanno provato a fare resistenza ha risposto minacciando di non mandare in Aula i suoi Consiglieri. Che in un anno sono quasi raddoppiati: ha imbarcato Tripodi e due del Movimento 5 Stelle, più un patto federativo con Noi Moderati. Sette voti più uno, in attesa di Cangemi che porterebbe il bottino ad otto più uno, pari a nove.

Uno tra Baldassarre e Ciacciarelli si deve accomodare: lo dicono i numeri della politica. E qui si snoda l’assedio.

A chi ci mette la faccia

Claudio Fazzone con Rossella Chiusaroli

Claudio Fazzone nei giorni scorsi è stato chiaro. Ha detto che Forza Italia reclama quel seggio in Giunta ed andrà ad un esponente della provincia di Frosinone. Tutti hanno pensato che il destinatario sia Gianluca Quadrini: il presidente del Consiglio provinciale sta battendo il territorio in lungo ed in largo per riportare amministratori nel partito fondato da Berlusconi. Ma potrebbe esserci un problema.

Se a saltare fosse Simona Baldassarre, gli equilibri imposti dalla norma sulle quote rosa potrebbero imporre che al suo posto entrasse un’altra donna. A quel punto o Quadrini va a Casablanca o l’assessorato va ad una quota rosa.

A riascoltare Claudio Fazzone e le sue dichiarazioni fatte in questi giorni però si trova un indizio. Mai ha detto che l’assessorato andrà a Quadrini. Ma ha detto che sarebbe giusto andasse in Ciociaria a chi ci ha messo la faccia. Ed in questi giorni a metterci la faccia è stata anche la Coordinatrice provinciale Rossella Chiusaroli.

La possibilità che l’assessorato che si libererà sia rosa è elevata. Perché il bombardamento a tappeto avviato da Mario Abbruzzese in quota Lega alle Europee mira a raccogliere molto di più dei 14mila voti presi un anno fa alle Europee. Serviranno per staccare il biglietto con destinazione Bruxelles ma anche a blindare l’assessorato di Ciacciarelli: piaccia o non, votare Abbruzzese significa proteggere l’assessorato ciociari nella Giunta Rocca.

I nodi sui territori

Giulio Marini

Ma Claudio Fazzone sta facendo terra bruciata anche sui territori. A Frosinone i suoi Consiglieri comunali stanno assediando il sindaco civico ma di indicazione leghista Riccardo Mastrangeli. Anche lì reclamano un assessorato ed il rispetto dei patti pre elettorali con Fazzone.

A Viterbo nelle ore scorse se n’è andato via anche il capogruppo leghista Claudio Ubertini, candidato sindaco alle ultime Comunali. Si è dimesso. A palazzo dei Priori ci stava dal 2008 facendo l’assessore ed il capogruppo per candidarsi sindaco nel 2022. Al suo posto entra il primo dei non eletti nella coalizione che metteva insieme Lega – Udc e Forza Italia: è Giulio Marini che è di Forza Italia. La Lega a Viterbo riduce la sua pattuglia a meno di un drappello. Un solo consigliere. Il senatore Umberto Fusco festeggia: dopo avere fondato la Lega nelle province del Lazio (a Cassino ottenne due consiglieri ed un vicesindaco con Carlo Maria D’Alessandro) è andato in Forza Italia. Non ha digerito la candidatura nella sua Viterbo del pontino Claudio Durigon. Fusco s’è portato via pure l’argenteria.

Nel Pontino l’operazione Tripodi ha portato via alla Lega una ventina di amministratori per seguirlo in Forza Italia. Su Latina si parla di passaggi da un fronte all’altro ma ancora nulla è definito,. Il tema in queste ore sembra piuttosto il braccio di ferro sulla dirigenza generale della Asl pontina: la dottoressa Silvia Cavalli è ormai a Roma, il suo contratto è scaduto il 21 marzo ed il il commissario ancora non c’è. Il dottor Parrocchia (il più anziano tra il direttore sanitario, lui medesimo, e la direttrice amministrativa, si è firmato facente funzioni).

Il fronte della Sanità

La settimana scorsa avevano detto “lunedì ci sarà il nome”. È arrivato soltanto oggi. Rocca vorrebbe un commissario che poi possa essere direttamente nominato direttore generale: i nomi di FdI non vanno bene a Forza Italia e Lega. Oggi pomeriggio il presidente della Regione Lazio ha nominato con effetto immediato Sabrina Cenciarelli commissario straordinario della Azienda sanitaria locale di Latina fino all’individuazione del nuovo Direttore generale. 

Dicono che il suo nome sia gradito alla Lega. Rientrerà in ogni caso nel sottile gioco di equilibri che terminerà soltanto dopo le Europee.