La speranza contro i mali del mondo che soffia forte da Lisbona

I ragazzi che sono il braccio del colonnato di Bernini. E che circondano quanto di meglio è rimasto di un modo di vivere vuoto

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.

2Pt 1, 18-19

Non viviamo in un mondo rassicurante: la crisi climatica, la guerra che sembra avvitarsi in una spirale senza fine, con la minaccia nucleare sempre invocata, papa Francesco che sembra il profeta che grida nel deserto senza che nessuno l’ascolti. La diffusione sempre più devastante delle sostanze stupefacenti, la mancanza di lavoro…

Ci sarebbe davvero da disperarsi, di fronte a questa ennesima prova di come gli uomini non tendano ad accordarsi, per mandare meglio le cose. Ma invece si dedichino, con tutte le forze, a sopraffare gli uni gli altri, per ritagliarsi un vantaggio immediato, perdendo di vista gli interessi comuni del pianeta in fiamme.

E, invece, ecco la marea di giovani a Lisbona, colorati, sorridenti, casinisti, gioiosi, felici di vivere, capaci di guardare al futuro. Certi di essere all’inizio della loro storia, non alla fine, come accade di pensare a noi, poveri adulti e vecchi. Si son messi in viaggio da ogni parte del mondo, per incontrare quell’omino vestito di bianco che li rappresenta tutti, li accoglie tutti. Indipendentemente dal colore della loro pelle, dalle cose che pensano, dalle cose che fanno.

Il Papa: “C’è spazio per tutti”

Foto © Bárbara Vitória \ JMJ 2023

C’è spazio per tutti, ripete papa Francesco, non facendo distinzioni, non chiedendo pedaggi per entrare. Replicando così semplicemente la grande tradizione della chiesa romana, rappresentata dai bracci del colonnato berniniano a S. Pietro, pronto ad accogliere tutti, proprio tutti.  E i ragazzi vanno, chiamati da una voce che forse non segue esattamente le liturgie cui siamo abituati. Ma trova strade diverse, le vie infinite con cui lo spirito raggiunge i cuori delle persone.

Ricordate il detto? Le vie del Signore sono infinite. Lo spirito soffia dove vuole, ci ricorda la Parola. Invece noi, spesso, disprezziamo questi ragazzi, li denigriamo, da loro ci aspettiamo soltanto cultura dello sballo. Li deridiamo quando manifestano, quando ci ricordano che questo nostro mondo sta andando a pezzi.

Ricordate l’espressione “i gretini”, per squalificare il loro impegno per l’ambiente? Lisbona 2023 ci insegna che i giovani ci sono. E che hanno scelto quella Parola dei profeti, cui, dice la Scrittura, fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro. Quella Parola diventa la lampada per i passi di questi giovani, chiamati a ricostruire un rapporto di fiducia con il futuro che molti adulti sembrano aver perso.

Altro che “gretini” ed influencer prezzolati

Lisbona diventa per questi ragazzi il punto di arrivo di un cammino di ricerca ma anche il punto di partenza per costruire la loro esistenza. Senza il ricatto di spacciatori e influencer più o meno prezzolati. Di gestori di algoritmi che non puntano alla felicità delle persone ma a spillare quanti più soldi possibili, nella maniera più semplice possibile.

Ecco, da questi ragazzi dobbiamo prendere esempio, dobbiamo seguirli nello scegliere la Parola, come lampada ai nostri passi, in attesa che spunti il giorno e possiamo finalmente vedere con chiarezza il bene e il male che ci circondano, in continua lotta fra loro. La stella del mattino, ricordata nell’Exultet pasquale, ci guiderà lungo la lotta per liberarci dal male.