Fuori programma durante la cerimonia dello scambio di auguri di Natale in prefettura. Il Procuratore della Repubblica prende la parola. Ed invita gli amministratori ad una maggiore maturità. "Basta scaricare ogni cosa sulla magistratura”. Il problema diffuso su scala nazionale. Dopo la soppressione dei Comitati di Controllo, ogni bega finisce in Procura. E troppi pensano di far continuare in tribunale la sfida politica
Tutta colpa dei termosifoni e dell’orologio con le lancette oltre mezzogiorno. Il mix tra caldo e appetito, all’interno della Sala Purificato stava per spingere l’evento dello scambio di auguri natalizi in Prefettura verso una deriva soporifera. Poi il colpo di scena che non t’aspetti.
Il prefetto Ernesto Liguori al termine del suo discorso passa il microfono al Procuratore Capo di Frosinone Antonio Guerriero. Il magistrato prima esita, borbottando che voleva solo estendere gli auguri. Poi ha iniziato a sgranare il Rosario.
L’occasione era troppo ghiotta: oltre la metà degli amministratori della Provincia erano presenti in sala, gran parte provenienti del suo distretto giudiziario. Puntare, fuoco.
Non sempre serve il Magistrato
Il Procuratore Antonio Guerriero l’ha presa alla lontana. Ha ricordato a tutti gli amministratori che il profilo delle responsabilità non sia un qualcosa di aleatorio, non sia un concetto volatile, un problema da scaricare a qualcun altro.
Le responsabilità sono quelle dei sindaci, all’interno della macchina amministrativa che guidano ogni giorno. “Un lavoro encomiabile quello che fanno” e Guerriero non lo ha nascosto: ma con situazioni che ad un certo punto si aggrovigliano come fili. E che gli amministratori, come figli adolescenti, pensano di far risolvere al papà (in questo caso la Procura). Traduzione: troppe denunce inutili tra amministratori, troppi pensano di trasferire lo scontro politico spostandolo nelle Aule di Giustizia; troppi pensano di azzoppare il rivale politico denunciandolo per un Abuso d’Ufficio.
I numeri parlano chiaro. L’Abuso d’Ufficio è diventato un freno agli amministratori locali, a Frosinone come in tutti i distretti giudiziari d’Italia. Dove, nel solo 2021 ha prodotto 5.400 processi ed appena 27 condanne.
Risolvete da voi
È per questo che il procuratore Guerriero ha voluto mettere un punto. O meglio, ha messo le cose in chiaro, chiedendo ai primi cittadini di cominciare ad essere un po’ più autonomi e risolversi le grane da soli. Anche se non sono soli, perché la Prefettura – ente definito fondamentale dal Procuratore – è lì anche per questo: per sciogliere i dubbi e dare una mano a sindaci, assessori e consiglieri.
“Voi cari amministratori – ha sottolineato Guerriero – avete la possibilità ed il dovere di controllare da soli ciò che accade nel vostro comune. Dovete farlo, perché ne avete gli strumenti. Se avete ulteriori dubbi chiamate il Prefetto, sono certo che saprà aiutarvi, ma basta scaricare ogni cosa sulla Magistratura”.
Fino a pochi anni fa non c’era questo carico di carte bollate. Perché esisteva una ‘camera di compensazione‘ cioè un organo che aveva il compito di esaminare le ‘denunce‘ sugli atti adottati dai sindaci e dalle giunte. Era il Comitato Regionale di Controllo, con la sua Sezione di Controllo degli Atti degli Enti Locali. Funzionava come un Tribunale ma tribunale non era. In questo modo, alle Procure arrivavano solo i reati penali. Poi i Coreco e le Scael sono stati soppressi. Ed è esploso il numero delle denunce. Spesso inutili.
E loro? Gli amministratori? Di fronte alle parole del Procuratore della Repubblica? Impassibili. C’è chi si guarda la punta delle scarpe, chi fissa il soffitto, chi rimane con lo sguardo tra l’inebetito e lo stupito.
Difendete i deboli, fate rete
Il Procuratore Guerriero ha poi rincarato la dose, riportando un dato allarmante. “Io ed i miei collaboratori abbiamo elaborato i dati di quest’anno circa i reati e quello che emerge è impressionante: i reati contro le persone più deboli sono aumentati del 150%”.
Lo stesso Guerriero ha definito la nostra una società “che non ha pietà per i più deboli: per le donne, i minori, gli anziani e gli handicappati. Per questo chiedo il vostro aiuto”.
E come può un amministratore aiutare la magistratura in casi del genere? Facendo rete. Guerriero ha chiesto agli amministratori, di fare rete tra loro, tra Comuni vicini, per prevenire, per cercare di mettere in campo azioni utili a proteggere queste persone, aiutando quindi anche la magistratura stessa.
Come a dire che le forze dell’ordine, su coordinamento della Procura ci sono sempre, ma se un minore abusato, o una donna maltrattata possono essere messi in salvo con una buona pratica amministrativa, è bene provare a mettere in campo ogni azione possibile.
Occhio sul 2023, il Prefetto: “Sarà complicato”
Il Prefetto a quel punto ha ripreso la parola e lasciato spazio alla musica, ma l’invito a fare rete, ad unirsi, era un concetto che lo stesso Ernesto Liguori aveva ampiamente illustrato qualche istante prima.
Facciamo quindi un passo indietro. Sala Purificato della Prefettura piena, ci sono capannelli ovunque. Domenica si volta per le Provinciali e di certo l’occasione è ghiotta per i sindaci per scambiarsi le ultime impressioni su ciò che accadrà. Ma di fatto la chiamata del Prefetto ha motivazioni più nobili, si rivolge a tutti, per un brindisi augurale e per dimostrare che la Prefettura è il presidio del governo sul territorio e ci sarà sempre.
Ernesto Liguori è stato il primo Prefetto di Frosinone a ripristinare il brindisi natalizio dopo i due anni di stop dovuti al Covid. Lo ha fatto invitando tutti. Lo ha fatto ringraziando tutti. Ed in effetti c’erano tutti, o quasi. Sindaci, loro delegati, il vice presidente di Confindustria Maurizio Stirpe, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, degli enti intermedi, di quelli del volontariato, la Asl e la stampa. “Il 2023 sarà un anno complicato, ci sono i riflessi della guerra, le crisi aziendali, le famiglie in difficoltà e noi abbiamo il compito di affrontare queste sfide ed il dovere di affrontarle insieme”.
Non ha lasciato indietro nessuno il Prefetto, ha voluto ringraziare tutti: dalle forze dell’ordine alla stampa, dagli amministratori ai sanitari. Liguori ha poi ringraziato in particolar modo i Vigili del Fuoco, che ogni giorno affrontano scenari di ogni genere e danno prova di coraggio e disponibilità enormi. “Il Natale è un momento di coesione ed unità ed è così che spero che questo territorio sappia vivere per ogni giorno dell’anno: unito per affrontare le sfide che questa provincia ha davanti a sé”.
L’applauso alla fine è stato sentito e scrosciante. Poi il Prefetto ha visto il Procuratore, ha capito che voleva dire qualcosa. Il resto ve lo abbiamo raccontato.