Lampi a Cinque Stelle nel nome di Grillo

CORRADO TRENTO
Qui Sette

 

 

Un lampo nel buio, che può divampare ma anche affievolirsi. Ma una cosa è certa: l’11% che Euromedia Research attribuisce al Movimento Cinque Stelle nel sondaggio commissionato da Ciociaria Editoriale Oggi in vista delle elezioni comunali di Frosinone, ha acceso il dibattito politico. Perché quel dato è stato rilevato senza il candidato sindaco dei pentastellati.

Ed è evidente come quell’11% sia il classico bicchiere: mezzo pieno, se il designato saprà portare un valore aggiunto, mezzo vuoto se invece lo scatto non dovesse esserci. Ma questo, per dirla con Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. Intanto però i Cinque Stelle sembrano essere l’unica incognita in grado di evitare la possibile vittoria di Nicola Ottaviani al primo turno.

Ma come sono organizzati, anche in provincia di Frosinone?
In Ciociaria sono attivi 30 Meetup, che nascono spontaneamente e la media degli attivisti nei gruppi si aggira tra le cinque e le dieci persone. Agguerrite e determinate. Il Meetup è un sito attraverso il quale le persone possono discutere, prendere iniziative, organizzare degli incontri. È stato Beppe Grillo in persona a volerli, per rendere più facile agli iscritti del suo blog la possibilità di incontrarsi, di conoscersi e di discutere su tematiche inerenti il territorio.

Per far parte di un Meetup non è necessario essere iscritti, anche se però l’azione politica che scaturisce da questi gruppi ha come punto di riferimento i principi del Movimento Cinque Stelle. Nel gergo interno la parola Meetup viene estesa non soltanto al luogo virtuale, ma definisce propriamente anche il gruppo di persone. Da qui il Meetup di Frosinone, di Alatri, di Sora e via di questo passo. Si tratta cioè di un termine che identifica il gruppo di attivisti Cinque Stelle in quel determinato Comune.

Non hanno una sede specifica e tantomeno classica. I Meetup solitamente si incontrano in luoghi pubblici, come ad esempio bar e locali, che individuano come punto di riferimento per le loro riunioni. Per entrare in contatto con loro non c’è un modo diverso da quello dei social network, in particolare facebook. Perché ogni singolo Meetup ha una propria pagina facebook, utile per seguire le iniziative del gruppo.
C’è un punto fondamentale: il Meetup è soltanto uno strumento virtuale e reale al tempo stesso, fondamentale per aggregare le persone.

Ma non ha alcun collegamento legale con il Movimento Cinque Stelle e d è per questo che le liste che fuoriescono da questa realtà devono comunque essere certificate. Il M5S le passa letteralmente al setaccio prima di dare il via libera all’utilizzazione del simbolo e del logo. Insomma, il Meetup non è una sezione di partito, ma un’associazione spontanea o un comitato che lavora su temi specifici.

Lo scopo non è quello di presentare una lista alle prossime comunali, ma studiare ed aiutare a risolvere i problemi del territorio.
Gli eletti, a qualunque livello, sono portavoce e garanti del Movimento Cinque Stelle. In provincia di Frosinone al momento ce ne sono 4: il deputato Luca Frusone e tre consiglieri comunali. Precisamente: Fabrizio Pintori (Sora), Emilio Biancucci (Monte San Giovanni Campano), Piero Angelo Morelli (Casalattico).
Adesso però è inevitabile che i riflettori siano tutti puntati su Frosinone. Tra i più attivi del Meetup ci sono Enrica Segneri (candidata sindaco la volta scorsa), Marco Mastronardi, Aniello Prisco e Christian Bellincampi.

Sempre tornando al sondaggio, quell’11% va analizzato in ogni sfaccettatura. Nel 2012 la lista dei Cinque Stelle alle comunali del capoluogo ottenne l’1,36%. Ma parliamo di un’era politica passata, perché l’esplosione politica ed elettorale ci fu l’anno dopo, nel 2013. Quando, sempre nel capoluogo, i Cinque Stelle ottennero il 24,76% alle politiche e il 14,30% alle regionali. Poi nel 2014, alle europee, il dato fu del 22,18%. In questo senso l’11% può essere visto come un dimezzamento. Però alle comunali contano liste e candidati. Non soltanto a sindaco ma pure al consiglio comunale.

 

Luca Frusone: «Possiamo fermare l’eterno fallimento»

«C’è bisogno di un modo diverso di amministrare»

Luca Frusone, deputato del Movimento Cinque Stelle, la vede in questo modo: «Il candidato sindaco non deve essere per forza conosciuto. Anzi, la mancata notorietà nel mondo della politica può essere un valore aggiunto. In ogni caso ci penseremo noi a farlo conoscere, puntando su un elemento che può fare la differenza: il programma».

Allora Frusone, alle comunali faticate. Quell’11% del sondaggio come lo leggete?
«Il problema della nostra Provincia è che manca di progettualità, la politica anziché fare da cabina di regia, sta a guardare e attende sempre nuove elezioni e nuove alleanze. Si battono sempre i soliti terreni e sempre con i soliti risultati fallimentari. Quell’11% rappresenta una speranza ma anche un elemento che può portare al cambiamento».

 

Come amministrereste il Comune capoluogo?
«Con una forte attenzione a nuove modalità di finanziamento, a pratiche innovative di amministrazione, alle nuove tecnologie. Tranne qualche raro caso, gli stessi enti sono fermi mentre il mondo gira al doppio della velocità e questo è un problema di governance politica. Ho avuto l’opportunità di parlare con amministratori di tutto il mondo e capire quanto poco basterebbe per dare servizi migliori ma alcune volte sembra di parlare una lingua completamente differente. La grande forza del Movimento è proprio essere a contatto con forze innovatrici e visionarie, premi nobel, studiosi, esperti di fama mondiale o semplici cittadini che studiano e propongono da cui attingiamo spunti per creare i programmi che poi a distanza di anni vengono copiati dalle forze politiche tradizionali. Si può fare anche a Frosinone».

 

A patto che non finisca come Roma…
«A Roma Virginia Raggi sta governando bene. Le occorre tempo per la situazione “ereditata” da decenni di fallimenti politici ed amministrativi. Il fatto è che contro di lei l’accanimento mediatico è enorme e qualunque cosa viene amplificata».

 

Su cosa punterete?
«Sul modo diverso di fare politica. Oggi come oggi abbiamo bisogno di vedere un obiettivo, da anni ormai pare che l’unico obiettivo in Provincia sia quello di sopravvivere e purtroppo così non si andrà mai da nessuna parte».

Cor.Tre.

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