Latina, se si fa la gara a chi è più bravo a perdere fondi

Interrogazioni che scavano nel passato. Con l'intento però di riscrivere la storia recente. Ma i numeri hanno la testa dura. Perché quella in corso non è una gara tra centrosinistra e centrodestra a chi perde più fondi

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

A Latina maggioranza e opposizione si sfidano a chi perde o mantiene i finanziamenti. Dopo le critiche del centrodestra alla maggioranza di programma per avere perso i 4 milioni di euro per l’adeguamento sismico di quattro scuole, in commissione Bilancio – convocata per l’esame e il via libera al Conto Consuntivo 2021 – Patrizia Fanti (FdI) chiede al ragioniere capo dell’amministrazione di piazza del Popolo dove siano i fondi per il progetto di finanza della Metro leggera di superficie.

Cos’era la Metro leggera di Ssuperficie? Era un “sogno” dell’era di Vincenzo Zaccheo, trasformatosi in uno dei peggiori incubi giudiziari e di contenziosi. Aveva generato una richiesta di risarcimento da 32 milioni di euro da parte del proponente, bocciata dai giudici in primo grado, ma che la società ha riproposto in appello.

Il fondo pluriennale vincolato

La consigliera comunale di FdI scrive che «secondo il ragioniere, i fondi sono sempre stati nelle casse del Comune alla voce fpv». Quella sigla, “fpv“, significa fondo pluriennale vincolato: in termini tecnici è un saldo finanziario di risorse già accertate per finanziare spese già impegnate oppure spese per cui sia stata indetta una procedura di affidamento. Detto in soldoni: quei fondi sono in competenza. Detto ancora più semplicemente, il finanziamento del Cipe non è stato ancora cancellato, e l’amministrazione Coletta ha anche ottenuto 700mila euro per la progettazione di una infrastruttura alternativa alla Metro. Che ovviamente ha 20 anni di “vecchiaia” sulle spalle.

La consigliera di FdI parla di «presa di coscienza che pone fine a polemiche del tutto strumentali intorno a un progetto che più di 20 anni fa si poneva l’obiettivo strategico di collegare i quartieri Q4 e Q5 alla stazione ferroviaria di Latina Scalo e alla Marina di Latina. Le nostre amministrazioni, guidate da Vincenzo Zaccheo non hanno fatto perdere un centesimo alle casse comunali», afferma la Fanti. Ma, tra gli altri dettagli, c’è anche quello “trascurabile” che ballano ancora 32 milioni di euro di richiesta di risarcimento.

Come anche quell’altro dettaglio, dei vagoni già pagati alla società (anche se i fondi furono svincolati dal Comune quando Zaccheo, ormai sfiduciato, non era più sindaco). O dei contenziosi per le progettazioni.

Il desiderio di riscrivere la storia

Un rendering della Metropolitana teorizzata a Latina

Può forse essere comprensibile il desiderio di riscrivere la storia. Ma la storia la fanno gli atti. E, soprattutto, la “gara” tra maggioranza e minoranza non può essere certo a chi perde più o meno finanziamenti. La “gara”, semmai, potrebbe essere tra chi li usa, correttamente e creando servizi e opere per la collettività.

E la Metro è naufragata, anche, sotto l’insostenibilità di un piano finanziario che si sarebbe retto su costi chilometrici non supportati (8,25 euro contro 1,90 euro). Non supportati dalle vendite dei biglietti, e – soprattutto – non supportati dalla Regione Lazio, ente deputato a valutare i contributi chilometrici da conferire ai servizi di trasporto pubblico locale dei Comuni del Lazio.

Una differenza di quasi 7 euro a chilometro, che, se non entrati da Regione o dai biglietti, avrebbe dovuto mettere il Comune (fino a 1 milione di euro all’anno) per ripianare il piano finanziario. In una parola, insostenibile.

(Leggi anche Quei fondi per le scuole perduti: se io sono mulo tu sei asino).