L’attacco frontale della Gelmini a Tajani, che rischia l’assedio

La ministra fa esplodere la santabarbara di Forza Italia. E il coordinatore nazionale finisce nel mirino. La resa dei conti è cominciata e prima o poi anche Claudio Fazzone romperà il silenzio. In un senso o nell’altro.

Il gruppo di Forza Italia era riunito a Montecitorio per eleggere il nuovo capogruppo visto che Roberto Occhiuto è stato eletto presidente della Regione Calabria. Al suo posto Paolo Barelli. Ma 23 deputati “azzurri” e i tre ministri (Carfagna, Gelmini, Brunetta) avevano chiesto il voto segreto. Proposta bocciata, perché evidentemente ritenuta un mezzo per poter poi affossare la candidatura di Barelli.

Fatto sta che questo ha provocato la dura presa di posizione di Mariastella Gelmini. La quale, secondo quanto ha scritto il quotidiano La Repubblica, ha detto:  «Berlusconi per il Covid e la  giustizia non ha potuto vivere  in prima persona la stagione politica. Gli eventi, se li è sentiti raccontare dal chiuso di Arcore e ha solo avuto una parte della verità, una parte del racconto».

Proseguendo: «Gli è stato detto che noi che siamo al governo siamo draghiani e non berlusconiani, gli è stato detto che ci saremmo venduti. Invece, proprio perché amiamo FI e non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo. O reagiamo adesso o mai più. Se Forza Italia torna a fare Forza Italia e la smette di andare a traino degli alleati, ha uno spazio enorme a disposizione».

L’attacco a Tajani

Antonio Tajani (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Evidente che la Gelmini non si riconosce più nelle ultime scelte, ma che soprattutto ha voluto attaccare la conduzione del Partito da parte di Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale.

Non è un mistero che dopo l’indicazione dei tre ministri “azzurri” (Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta), la reazione politica di Antonio Tajani fu durissima. Arrivò a minacciare di lasciare il Partito e a quel punto  Berlusconi gli affidò la conduzione di Forza Italia. Da mesi però i malumori tra gli “azzurri” si stanno moltiplicando. Fra l’altro si continua a parlare di una prospettiva centrista che veda insieme Carlo Calenda e Matteo Renzi, alcuni esponenti di Forza Italia e altri big della galassia centrista. Un ritorno al proporzionale favorirebbe tutto questo.

Ma quello che sorprende è il silenzio di Antonio Tajani. Perché è vero che alle amministrative Forza Italia ha ottenuto un risultato migliore degli alleati (Lega e Fratelli d’Italia), ma nei gruppi parlamentari il malcontento cresce  da mesi.

Nel Lazio sta pesando il silenzio del senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Ma anche in questo caso bisognerà vedere cosa succede. Antonio Tajani potrebbe finire sotto assedio politico.