“Candidato a mia insaputa”: Maccaro ricuce lo strappo della Foresta

Luigi Maccaro sfidante da contrapporre a Salera? Lui giura di saperne nulla. E spiega che Demos sta col centrosinistra: ovunque e comunque

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

“Le ammucchiate? A me non piacciono. Ma soprattutto non piacciono agli elettori”. Luigi Maccaro, direttamente da Milano dove si trova per impegni di lavoro commenta così il pranzo a Cervaro, in località Foresta. Quello nel quale si sono incontrati a tavola esponenti dell’opposizione di centrodestra al Comune di Cassino e pezzi della maggioranza di centrosinistra che non si riconoscono più nel sindaco Pd Enzo Salera. (Leggi qui: Lo “strappo della Foresta”: Di Rollo vuole una coalizione anti Salera).

Un incontro che lo ha visto suo protagonista nonostante non ci sia andato. A quel tavolo infatti la presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo ha detto che un ottimo candidato di convergenza per Cassino potrebbe essere l’assessore alle politiche sociali Luigi Maccaro. Perché nel suo nome potrebbero riconoscersi tanti a prescindere dalla loro provenienza di sinistra o di destra. Creando così un’alternativa all’amministrazione Salera. (Leggi qui: Il vertice della rottura e la riunione che segnerà le elezioni).

Assessore Maccaro, allora abbandona Salera e si candida alle primarie con Barbara Di Rollo ed i consiglieri di opposizione?
Luigi Maccaro

“Non mi risulta”.

Dica la verità: sapeva che Barbara DI Rollo avrebbe fatto il suo nome a quel pranzo?

“Assolutamente no, anche perché certe cose non si decidono da soli. Quando si sta in un Partito si rispettano le regole di una comunità, ci si confronta, si consultano i livelli superiori, si decide insieme. Demos sta nella coalizione di centrosinistra a livello locale, regionale e nazionale. Non c’è nessuna preclusione a scelte diverse ma bisogna parlarne”.

Quindi state comunque pensando ad un’alternativa anche voi di Demos, così come la Di Rollo?

“Noi siamo abituati a fare le cose con serietà: qualora Demos decida di uscire dalla coalizione che sostiene il sindaco Salera, la notizia non la daranno i giornali ma la darà Demos. Prima al sindaco e poi alla stampa”. 

Non sta negando la possibilità di un addio. Secondo alcuni siete ad un passo dai saluti finali…

“Non ho detto questo. Non posso nascondere che con Salera abbiamo avuto diversi momenti di attrito, neanche tutti risolti se vogliamo dirla tutta. Ed è probabile che ce ne saranno ancora. Ma questo non significa che si debba rompere definitivamente. Ci si confronta, ci si scontra ma in maniera aperta e leale”.

Barbara Di Rollo e Stefano Tescione
E allora il suo nome come leader anti Salera com’è spuntato fuori?

“Questo va chiesto a chi l’ha fatto. Io potrei rispondere che in qualità di candidato alle primarie ho già dato nel 2019”.

All’epoca con una chiara coalizione di centrosinistra, adesso anche con il centrodestra, sarebbe uno schema diverso

“Guardi, le ammucchiate politiche non mi convincono e non hanno mai convinto gli elettori. Se ci fosse un’alternativa possibile alla coalizione che sostiene oggi il sindaco Salera dovrebbe essere rappresentata da un progetto e da personalità molto autorevoli, frutto di un percorso di confronto e di condivisione molto serio. Di pranzi tra amici in agosto se ne fanno tanti ma sono un’altra cosa. Si sta insieme su un’idea comune, su un sogno condiviso non contro un nemico comune che poi diventa un incubo. Anche perché poi, se riesci a sconfiggerlo, non ha più un motivo per stare insieme”.

Quindi ci sta dicendo che non solo non sarà il candidato sindaco, ma non le piace neanche ciò che sta facendo la presidente del Consiglio Barbara Di Rollo?

“Non dico questo. Io non giudico chi dovesse fare scelte differenti: è possibile che si maturi una certa amarezza rispetto al progetto in cui si è creduto e di conseguenza si possa scegliere di fare le valigie e cercare fortuna altrove. Come tutte le persone capaci di scegliere. Chi fa questo passo merita rispetto. Io credo che il nostro compito sia quello di rinforzare il nostro campo e stare insieme costruendo una coalizione capace di dare speranza ai cittadini. Ma per fare questo non bisogna avere paura di lavorare insieme, anche insieme a chi ha idee diverse dalle nostre. . Anche perché abbiamo visto cosa è capace di fare la destra al governo”.

Si spieghi meglio.
Enzo Salera e Luigi Maccaro

Le amministrazioni di centrodestra a Cassino sono state tutte disastrose, lo sa bene anche chi ha la memoria corta. Questo non vuol dire che quelle di centrosinistra siano state perfette. Ma questo rimane il campo in cui riteniamo di poter esprimere il nostro impegno al servizio della città. Sicuramente ci sono scelte del sindaco che non ho condiviso, decisioni che avrei preso diversamente fossi stato al suo posto, comportamenti che attengono alla sua personalità che è diversa dalla mia ma per fortuna non siamo tutti uguali”.

Le frizioni tra voi, in effetti, non sono mancate. Al punto che lei aveva anche rassegnato le dimissioni, forse per questo è venuto naturale il suo nome come candidato anti Salera?

Le cronache dei giornali hanno registrato che siamo stati su fronti diversi sia alle elezioni Provinciali che a quelle Regionali, nel primo caso abbiamo avuto ragione noi, nel secondo caso abbiamo perso entrambi. Bisogna saper essere avversari senza diventare nemici. Per me questa è una cosa importantissima anche, per esempio, nei confronti della minoranza in consiglio comunale dove ci sono state e ci sono persone che stimo e che ritengo amiche. La politica non dovrebbe dividere le persone e per noi cattolici perseguire l’unità è una responsabilità sempre presente”.

A proposito di cattolici, una cosa appare certa: Demos anche nel 2024 sarà presente alle elezioni comunali. Il progetto che nel 2019 era agli esordi appare ormai decollato. E’ soddisfatto?
Luigi Maccaro, Enzo Salera, Paolo Ciani, Bruno Galasso

“Certo che ci sarà la nostra lista. Demos è nato per ribaltare un concetto molto in voga negli ambienti dai quali proviene la maggior parte di noi. Dove ci è stato sempre detto che l’impegno nel volontariato e nell’associazionismo è bello e gratificante. Fare politica no, perché è rischioso, perché poi ‘alla fine diventi come loro’ ci dicevano. E io invece penso che in questi anni siamo rimasti quelli che eravamo. Continuiamo a pensare che la politica sia un servizio e non un modo per fare carriera. Vogliamo ridare respiro e credibilità all’impegno politico che oggi, nella testa di troppe persone, è considerato una specie di agenzia di collocamento”.