L’importanza di chiamarsi Nicola (Zingaretti e Ottaviani)

 Le possibili scelte del presidente della Regione Lazio e del sindaco di Frosinone stanno provocando crisi di panico nei rispettivi schieramenti. Il Governatore, per aumentare le chanche di vittoria al congresso del Pd, potrebbe candidarsi alle europee e dimettersi dal Lazio. Il primo cittadino sta valutando l’opzione di un passo indietro prima dei due anni e mezzo del secondo mandato per poi riprovare per la terza volta. Fedelissimi ed aspiranti eredi terrorizzati.

In comune hanno il nome, Nicola, che evoca gli zar russi. Ma anche una determinazione fuori dall’ordinario.

Adesso potrebbero condividere gli effetti di un destino politico “anomalo”, anche se su piani diversi. Perché Nicola Zingaretti e Nicola Ottaviani sono anomali nelle rispettive aree politiche.

 

Il primo ha deciso di provare la scalata ad un Partito Democratico completamente irriconoscibile dopo l’era renziana della rottamazione che ha alla fine ha rottamato gli eredi di quello che è stato il più grande Partito Comunista dell’occidente e una forza moderna, quella creata da Walter Veltroni, capace di entrare nel Pse dalla porta principale.

Zingaretti è consapevole delle difficoltà e del fuoco di sbarramento dei renziani, che hanno la maggioranza nei gruppi parlamentari. Ci proverà lo stesso e ha messo in conto l’ipotesi di una scalata a due tappe, se non dovesse farcela subito. Però, come alessioporcu.it ha anticipato nei giorni scorsi, difficilmente potrà restare a fare il presidente della Regione Lazio. (leggi qui Democrat, tutti i “tormenti” di Nicola Zingaretti) E’ un ruolo importantissimo ma limitato sul piano geografico. Anzi, geopolitico.

Zingaretti avrà bisogno di una dimensione nazionale ed europea. Ergo, potrebbe candidarsi alle europee del prossimo anno, ma per fare questo dovrà dimettersi da Governatore qualche mese prima. Lasciando al timone un fedelissimo, probabilmente il vicepresidente Massimiliano Smeriglio, per un certo periodo di tempo. Come successe quando Esterino Montino subentrò a Piero Marrazzo.

Nelle truppe del centrosinistra della Regione Lazio è già scattato il panico.  Chi di noi sarà ricandidato? Chi rieletto? E staremo in maggioranza o all’opposizione?

 

Stesse paure che serpeggiano negli eserciti della maggioranza di Nicola Ottaviani al Comune di Frosinone.

Dopo lo “strappo” di Fiuggi al cospetto dei leader di Forza Italia, Ottaviani è concentrato soltanto sul Comune. Potrebbe dimettersi prima dei due anni e mezzo del secondo mandato. E poi ricandidarsi per altri cinque.

Il che significherebbe una doccia fredda scozzese alla decima potenza per tutti coloro che già lavorano per il dopo Ottaviani.

Per la candidatura a sindaco. Oltre che per assessori e consiglieri comunali.