Lo strappo di Ciacciarelli: «Via da Forza Italia, subito i coordinamenti di Toti»

Pasquale Ciacciarelli compie lo strappo definitivo da Forza Italia. Attacca i nominati. E conferma l'adesione a Cambiamo di Giovanni Toti. "Subito i coordinamenti sul territorio"

Gianni Letta ha lavorato nell’ombra per verificare la possibilità di una convergenza su un governo duraturo. Antonio Tajani ha messo in chiaro che non se ne parla proprio. Francesco Giro ha bocciato sia il “pentalogo Pd” e sia il “decalogo 5 stelle“. Silvio Berlusconi ha chiuso ogni prospettiva: “Non credo che questo ipotetico governo M5S-Pd avrebbe la capacità di evitare l’aumento dell’Iva, che finirebbe per provocare il crollo dei consumi delle famiglie, il crollo degli investimenti delle imprese e quindi la recessione“. Per il Cav. “Un governo tra questi due movimenti non rispecchierebbe tra l’altro la volontà dei cittadini italiani: il centrodestra ha vinto le elezioni nazionali del 2018, ha vinto tutte le elezioni regionali da allora ad oggi“.

Pasquale Ciacciarelli è uno dei leader regionali del Partito nel Lazio. E da qualche mese ha deciso di avvicinarsi a Giovanni Toti. Conosce bene le dinamiche di Forza Italia. Ha una convinzione chiara su quanto sta accadendo in questo momento.

«Forza Italia è nel pieno caos, in quanto alcuni leader, vedi Licia Ronzulli, molto vicina a Silvio Berlusconi, dicono di gradire un governo istituzionale mentre altri affermano di voler andare subito al voto. È la mancanza di linea politica che ci ha portato a perdere milioni di consensi e addirittura a diventare marginali nella coalizione di centrodestra. Ed è proprio quel cerchio magico, che oggi allontana milioni di elettori, a non capire che il tempo è scaduto e che c’è bisogno di rinnovamento».

Pasquale Ciacciarelli Foto: © Imagoeconomica Paolo Cerroni
L’opzione delle elezioni anticipate è più che concreta. Se si tornerà alle urne, nel giro di poco si dovrà rivotare anche alla Regione Lazio dove lei è presidente della Commissione Cultura. Lei che cosa pensa di fare ?

«Guardi, io vedo il futuro politico, sia a livello regionale che nazionale, sicuramente dominato da una coalizione di centrodestra. Forza Italia poteva, in questi anni, essere un alleato di grande rispetto ma è stato proprio il voler a tutti i costi iniziare un percorso a supporto del governo PD con il patto del Nazareno a disorientare i nostri elettori, favorendo la crescita di altri partiti di centrodestra che hanno ben interpretato il sentimento del nostro popolo».

Uno dei motivi che l’ha portata ad avvicinarsi a Giovanni Toti è la mancanza di meritocrazia in Forza Italia
Ciccone e Quadrini

«Nella mia provincia si sono premiati i nominati: con un colpo di mano, in barba alle regole del Partito. Avevamo eletto democraticamente un coordinatore provinciale, Tommaso Ciccone, espressione di chi per tanti anni ha militato con sacrificio all’interno di Forza Italia. Nonostante questo, si è nominato un commissario, mortificando, di fatto, il Partito provinciale. Eppure, anche nelle ultime elezioni Europee, avevamo raccolto un enorme consenso rispetto a chi oggi è stato premiato. Il Commissario, nelle elezioni del 4 marzo e poi in quelle provinciali, ha addirittura votato Partiti in contrapposizione a Forza Italia, in appoggio al Partito Democratico».

Tanto per fare qualche nome: il coordinatore regionale Claudio Fazzone ha nominato vice coordinatore del Lazio Gianluca Quadrini, riaprendogli le porte di Forza Italia. Ma è un vice regionale: che c’entra con il provinciale?

«Nominare un vice regionale con competenza specifica sulla provincia di Frosinone significa commissariare il nostro Provinciale. È inaccettabile».

Anche lei, a suo tempo, venne nominato commissario provinciale di Frosinone: non c’è stato un congresso ad eleggerla…

«Io non sono un “nominato”, sono sempre stato eletto democraticamente».

Elaborazione: © IchnusaPapers
Non ricordo il congresso…

«Sin da quando iniziai a fare il consigliere comunale e l’assessore ho sempre dimostrato di interpretare il pensiero e la volontà degli elettori, i ​quali mi hanno dato la possibilità di fare l’intera carriera amministrativa: da consigliere comunale e assessore, a presidente di un ente fino a divenire consigliere regionale con 10.500 preferenze in tutto il territorio provinciale. Pertanto ritengo che l’unico metodo per scegliere la classe dirigente sia solo quello di sottoporsi al voto».

Però non ha risposto alla domanda iniziale: alle prossime elezioni?

«Auspico che il presidente Mattarella restituisca la parola agli italiani».

Foto: © Aif Giorgio Di Cerbo
Quindi, alla Regione o al Parlamento, mi sembra di capire che lei sposi appieno tutta l’azione messa in campo dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e si candiderà con lui…

«Io penso che Giovanni Toti rappresentasse l’unica speranza per il Partito insieme a Mara Carfagna: due quarantenni che hanno dimostrato prima di tutto di avere un grande consenso elettorale. Con idee fresche e dinamicità avrebbero potuto, tramite lo strumento delle primarie, rinnovare Forza Italia ed aprirla a nuove esperienze. Pertanto ritengo che quel cambiamento, invocato da tanti, si è concretizzato solo con Toti, che ha dato vita ad un vero contenitore di aggregazione nel panorama di un centrodestra moderato che sappia parlare alle imprese, ai giovani, a quella parte d’Italia che aspetta di essere ascoltata di nuovo».

Quindi, di fatto, lei ci sta dicendo che oggi aderisce in maniera definitiva al progetto “Cambiamo” di Giovanni Toti?
Ciacciarelli, Aurigemma, Abbruzzese

«Sono e sarò sempre consequenziale rispetto alle scelte che prendo. Se per voi questa è una novità, per me non lo è. Già nei mesi scorsi ho aderito a questo progetto e quindi con grande coerenza e soprattutto, dopo aver consultato tutti i riferimenti territoriali a me vicini, ritengo di continuare e quindi di organizzare immediatamente il movimento sul territorio provinciale. Nei prossimi giorni, infatti, costituiremo un coordinamento provinciale ed i ruoli provvisori sui vari territori, in attesa di un congresso provinciale che elegga in maniera democratica sia il coordinatore che i quadri direttivi del movimento “Cambiamo”».