Lombardi apre al Pd: «Votare Bonaccini? Facciano una proposta chiara»

Roberta Lombardi da SkyTg24 rimette in gioco l'alleanza Pd-M5S in Emilia Romagna. "Facciano una proposta chiara e la si voti su Rousseau come completamento del primo passaggio". La tirata d'orecchie a Di Maio. No alla ricandidatura di Virginia Raggi

Schietta e dritta al bersaglio. Diplomatica meno del necessario, ruvida più di quanto basti. Roberta Lombardi non ha smentito il suo personaggio nemmeno di fronte a Maria Latella che nel pomeriggio l’ha intervistata su SkyTg24. La capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio ha fatto fischiare le orecchie a Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, ma anche a Virginia Raggi e tanti piccoli ras presenti nel Partito.

Roberta Lombardi a SkyTg24 © AG IchnusaPapers

Soprattutto ha spalancato una via di dialogo con il Pd sulle elezioni regionali in Emilia Romagna. Quelle dove i voti grillini rischiano di essere decisivi nella sfida tra il candidato Dem Stefano Bonaccini e la leghista Lucia Borgonzoni. I sondaggi dicono che se il M5S va da solo la partita resta in bilico, invece se fa un accordo con il Pd allora il governatore uscente viaggia più tranquillo.

Pd faccia proposte chiare

Fino ad oggi Nicola Zingaretti si è confrontato con il muro di gomma rappresentato da Luigi Di Maio. Che di far vincere in Emilia Romagna il patto giallorosso non sembra avere grandi intenzioni.

Rompe gli indugi la capogruppo M5S in Regione Lazio. E dice: «Se sono effettivamente interessati a costruire un progetto con noi sia livello emiliano che a livello calabrese, vorrei che il Pd ci facesse una proposta netta ed esplicita e trasparente agli occhi degli elettor. Se effettivamente vuole condividere con noi un percorso anche a livello regionale. E vorrei che quello fosse messo al voto sulla nostra piattaforma, per decidere se andare con loro o se andare da soli. Un completamento del voto che c’è stato”.

Rousseau si è già espressa ed ha indicato che bisogna andare soli. Rendendo più difficile il percorso di Bonaccini, con il vento politico nazionale a sfavore. Ma la “proposta chiara” invocata da Roberta Lombardi riaprirebbe la questione. Ed imporrebbe – lascia capire – un secondo passaggio su Rousseau.

Di Maio deve mediare di più

Paola Taverna, Roberta Lombardi, Luigi Di Maio © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Roberta parla da leader e non da capogruppo. Ha tonnellate di peso specifico in più di quello finora mai mostrato dal suo capo politico. Ma è lei la prima a difenderlo, frenando le spinte che ne vorrebbero una sostituzione in tempi rapidi.

Spiega che «L’atteggiamento di Di Maio è l’atteggiamento del capo politico di una forza che sta cercando di mantenere la propria identità all’interno di un governo. Lo fa in una modalità molto muscolare che io non condivido e preferirei che fosse sicuramente più mediata». Ma cambiare adesso il capo politico del movimento «sarebbe dannoso per il Paese» ha detto Roberta Lombardi.

Tra le eterne incompiute di un movimento sempre meno radicato sui territori c’è la riorganizzazione interna. Sempre annunciata, mai realizzata. «Speriamo ci siano più donne. C’è un percorso on line legato ai facilitatori tematici e organizzativi, sono sicura che il Movimento 5 stelle come ha sempre fatto premierà noi donne».

Fare o votare

Segnali netti anche sul futuro del Governo Conte 2. Per Roberta Lombardi l’esecutivo «deve durare il tempo di fare cose utili, altrimenti non un giorno di più, andiamo a elezioni». Sembra una frase rubata dal repertorio di Nicola Zingaretti.

Virginia, niente bis

Nessuno sconto nemmeno per Virginia Raggi, la sindaca di Roma dalla quale è distante anni luce. La leggenda vuole che i rapporti tra le due siano molto freddi fin dall’inizio.

Virginia Raggi, Roberta Lombardi © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Per lei è pronta la ghigliottina. Perché è stata in Aula all’opposizione ai tempi del sindaco Ignazio Marino, poi è stata eletta alla guida di Roma capitale. E le regole interne del M5S impongono un massimo di due mandati. Il che significa niente ricandidatura a sindaca.

Maria Latella domanda alla sua ospite cosa pensi di quella regola. E se ritenga opportuno prevedere una deroga che consenta a Virginia Raggi di ripresentarsi. Gelida, Roberta Lombadi dice apropostio della regola sui due mandati “trovo che sia molto sana per tutti“.

Una vendetta contro l’avversaria? Per niente perché «Anche io sono al secondo mandato. Nessuna deroga per nessuno. Si può fare politica anche fuori dalle istituzioni, anzi un ricambio generazionale è sano e salutare».