Mastrangeli e la Legge di Murphy della maggioranza

Lo spiraglio lasciato aperto dal sindaco Mastrangeli. L'incompatibilità di Marini. I limiti e le condizioni innescate da Provinciali ed Europee

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Con il ritiro formale delle deleghe deciso ieri dal sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli un primo tangibile segnale è stato inviato alla sua maggioranza. Usando il criterio cinese di colpirne uno per educarne cento. La revoca degli incarichi ai consiglieri Anselmo Pizzutelli (Scalo) e Giovanni Bortone (Università) rappresenta un ‘avvertimento‘ a quanti pensano di poter continuare ad essere al tempo stesso di lotta e di governo. (leggi qui: La controffensiva di Mastrangeli: via Pizzutelli e Bortone).

Il segnale è per tutti quelli che nello scorso Consiglio comunale hanno assediato la loro stessa maggioranza presentando interrogazioni che hanno messo in imbarazzo l’esecutivo. E poi nella successiva riunione chiarificatrice hanno rifiutato di firmare il documento di appoggio incondizionato al sindaco. (Leggi qui Spintoni, urla e veleni: benvenuti al Consiglio di Frosinone. E poi qui Mastrangeli… ancora 48 ore).

Con il documento di ieri il sindaco ha detto che chi non è in linea con le politiche del sindaco e dell’amministrazione, non può gestire alcuna delega fiduciaria. A meno che….

A meno che…

Anselmo Pizzutelli

A meno che non firmi il documento di fiducia incondizionata al primo cittadino, coerentemente con il programma sottoscritto da tutte le liste e con il mandato elettorale ricevuto dagli elettori. Non riassegnando subito le due deleghe ad altri gruppi, Mastrangeli ha lasciato ancora un piccolissimo spiraglio aperto per riannodare il filo di dialogo che ad oggi è interrotto con i due consiglieri s-delegati. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di martedì 10 ottobre 2023).

Una sorta di bastone e carota da parte del Sindaco. In politica ci sta. Resta da vedere quanta voglia avranno Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone di tornare sui loro passi e firmare quel documento. A posteriori e dopo essere stati ridimensionati. Alla Snai la firma di entrambi è data con un payout altissimo per gli scommettitori. Significa: molto ma molto difficile.

L’aver votato il Consolidato significa nulla dal punto di vista politico, soprattutto se messo di fronte ad un documento di fiducia al sindaco non sottoscritto. È come la gerarchia delle fonti del Diritto. Il le righe lasciate in bianco sul testo della fiducia pesano terribilmente di più del voto in Aula.

Se rimanessero sulle loro posizioni, i due Consiglieri sarebbero nei fatti fuori dalla maggioranza. Ed a quel punto i voti disponibili in Aula per la maggioranza sarebbero ufficialmente 20 e non più 22. Poi ci sono le posizioni degli altri 2 Consiglieri che non hanno firmato il famoso documento di fiducia. Sono Maria Antonietta Mirabella (che comunque non gestiva deleghe ufficiali del sindaco) e Massimiliano Tagliaferri. Che è presidente d’Aula e ricopre un ruolo non codificabile politicamente.

L’arbitro non può restare neutrale

Michele Marini

In ogni caso è veramente difficile che il Notaio dell’assise cittadina possa chiamarsi fuori e continuare a non votare le delibere della propria amministrazione. Come fatto l’altro giorno con il Bilancio consolidato. Costituirebbe un unicum nelle amministrazioni italiane.

Per cui, i voti disponibili in consiglio Comunale per Mastrangeli, sono ancora tra i 19 e 20. Un numero sufficientemente ampio per vivere tranquilli, anche in Seconda convocazione, per diverso tempo. Ed approvare facilmente tutte le delibere e i dcumenti.

Restano ancora aperte sulla scrivania del sindaco due cartelline. Sono quelle dell’eventuale rimpasto di Giunta e l’ipotesi dell’allargamento della maggioranza ad altre forze politiche attualmente all’opposizione. La lista Marini? Con Andrea Turriziani in maggioranza e Francesco Trina in Giunta. Fantapolitica? Mica tanto.

 Infatti è difficile pensare che possa essere proprio Michele Marini l’espressione della sua lista tra gli ipotetici assessori di Mastrangeli, in caso di allargamento della maggioranza. Perché Michele Marini è il nome che il gruppo consiliare del Pd nel Capoluogo,  Pizzutelli -Cristofari – Venturi, ha caldeggiato alla Segreteria provinciale del Partito per assumere il ruolo di segretario cittadino. Peraltro senza ricevere alcun riscontro. Le due cose sono oggettivamente incompatibili.

Occorre tempo

Riccardo Mastrangeli (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Per Giunta e allargamento della maggioranza, il sindaco ha bisogno di più tempo per valutare le mosse da effettuare. Perché sono punti estremamente delicati sia dal punto di vista politico che amministrativo. E non può sbagliare nulla.

Di solito, secondo una regola non scritta, i tagliandi ed i conseguenti rimpasti di giunta si fanno a metà mandato. Quindi a fine 2024 per la Giunta Mastrangeli. Nel frattempo ci saranno però due appuntamenti elettorali a Frosinone: uno più importante dell’altro ed entrambi indicativi per aiutare a scegliere le mosse da fare in Comune. Sono le Provinciali di fine anno e poi le Europee nella primavera 2024. I Partiti, tutti, di destra e di sinistra, si conteranno e faranno la gara soprattutto sui propri alleati di coalizione. Prima ancora che sugli avversari.

Per quella data tutti i Partiti hanno bisogno di conoscere prima quali sono le truppe da mettere in campo e quali saranno i soldati e gli ufficiali che faranno la “battaglia” elettorale. Per cui è chiaro che anche a Frosinone c’è la necessità di avere ben chiaro l’orizzonte. Se proprio sarà necessario fare delle modifiche agli assetti di Giunta è impensabile farlo a ridosso delle Europee. Bisognerà intervenire prima. E le prossime settimane e mesi potrebbero essere il momento giusto. Per questo, Mastrangeli sta valutando, con grande attenzione, ogni possibile ipotesi ed ogni scenario.

Amici ed avversari

Perché è chiaro che se cambia qualche assessore il sindaco avrà qualche amico in più in aula consiliare. Ma in proporzione avrà anche altrettanti nemici. Certi. Sempre politicamente parlando.

Non a caso, forse sulla scrivania del sindaco insieme alle due cartelline c’è anche un libro di Arthur Bloch, quello della Legge di Murphy e sottolineata con l’evidenziatore giallo la frase “Gli amici vanno e vengono, i nemici si accumulano”.