Orfini punge Zingaretti: «L’uomo giusto per il bis ma sia più politico»

Orfini lancia Nicola Zingaretti verso il bis ma gli chiede di essere più politico. I nomi dei primi candidati. Bellini non c'è. Buschini si.

Nicola Zingaretti sta facendo venire il mal di pancia al Partito Democratico. Troppo ‘civico‘, poco circondato dalle bandiere: punta sui sindaci e non sui quadri di Partito. Un problema in questo Pd a trazione renziana dal quale è in corso la grande fuga.

Il dito nella piaga lo mette Matteo Orfini, il presidente nazionale del Pd. Che in occasione della presentazione delle prime candidature ‘sollecita‘ il governatore uscente e lo invita ad assumere un «profilo più politico».

Dentro al Pd, Nicola Zingaretti e Matteo Orfini stanno da due parti opposte. Il primo è quello che fino alla fine ha sempre tentato di trattenere tutti, anche quando se n’erano andati ha continuato a tenere aperto il canale del dialogo; non è un caso che il Lazio potrebbe essere l’unico posto in Italia nel quale il centrosinistra si presenterà alle urne regionali aggregato e non in guerra. Il secondo invece è la guardia talebana del Segretario nazionale Matteo Renzi, quello che sbatteva la porta appena qualcuno se ne andava perché nel Pd non si sentiva più a casa sua.

 

L’ATTACCO DI ORFINI

«Qui nel Lazio abbiamo un candidato che è tutto politico come Nicola Zingaretti, che ha fatto tante battaglie insieme a noi e noi insieme a lui. E che però in qualche modo deve assumere in questa campagna elettorale un profilo più politico, lui e la nostra sfida di governo. Perché noi in questi anni abbiamo in qualche modo rinunciato nel Lazio alla costruzione o almeno alla rappresentazione di una sfida politica. Siamo apparsi come una cosa in qualche modo al fianco della politica, ma non così espressamente parte di una sfida più generale. Invece, oggi, il Pd vince, anche a livello locale, se convince politicamente».

 

Traduzione: il Pd rischia di prendere schiaffi in faccia in tutto il Lazio, i sondaggi dicono che non vinceremo, in nessuno dei collegi uninominali verrà eletto un candidato Dem; se ti ci metti pure tu caro Nicola a fare il ‘civico’, rischiamo di sprofondare del tutto e non avere alle Politiche tutti i  i voti che tu prenderai alle Regionali.

Matteo Orfini ha poi aggiunto: «Se noi guardiamo agli indici di gradimento dei sindaci e dei governatori sono quelli che hanno un profilo politico più netto. Perché vale per tutti che l’elenco delle cose fatte non basta. De Magistris vince a Napoli dopo il disastro amministrativo perché ha un profilo politico forte. Stesso discorso per Zaia in Veneto. Qui se noi vogliamo vincere dobbiamo ripartire da qui. Una sfida nazionale che ha ovviamente le sue articolazioni locali».

 

L’ALTRA CHIAVE

C’è però anche un’altra chiave di lettura. La sollecitazione di Orfini non è un attacco a Nicola Zingaretti. Anzi, lo prende ad esempio tra gli amministratori che hanno il profilo politico più marcato e pertanto più riconoscibile.

Orfini non invita Zingaretti ad assumere un ruolo più politico ma invita il Pd a ragionare. Ed a puntare sulle figure di cui il Partito è ricco in giro per l’Italia. Chiede di «mettere fine alla lunga stagione della supremazia della tecnocrazia sulla politica».

Il presidente del Pd prosegue il discorso tornando a Letta e Renzi. In sostanza dice che quando Enrico Letta andò a Palazzo Chigi si presentò alle Camere come il Governo delle politiche e non della politica, abdicando ad un ruolo già in partenza. Mentre «quando il Pd chiese a Renzi di andare a Palazzo Chigi lo fece portando il suo segretario al Governo, assumendosi così in un momento difficilissimo la responsabilità politica delle scelte che erano necessarie al Paese».

Sulla scia di questo ragionamento il Presidente del Pd rimarca il fatto che «Nicola Zingaretti è un’opportunità per la coalizione di centrosinistra e per il Lazio, che per la prima volta può confermare il proprio Presidente».

 

I PRIMI NOMI

Tra i primi nomi dei candidati con Nicola Zingaretti sono stati fatti quello del deputato Emiliano Minnucci che si candiderà a Roma.

Si candida il segretario provinciale Pd di Viterbo Andrea Egidi. «Ho deciso di candidarmi alle prossime  elezioni regionali, mettendoci la faccia dopo anni di militanza e di  lavoro nel Partito Democratico. Lo faccio per dare una mano al  Partito, al governatore uscente Nicola Zingaretti e al mio territorio  con un ruolo diverso, da consigliere regionale»

Scende in campo anche il segretario provinciale Pd di Latina Salvatore La Penna.

Da Valmontone, si candida l’ex sindaca Eleonora Mattia.

Gli orfiniani ufficializzano le candidature dell’assessore uscente Mauro Buschini e del vice segretario provinciale di Frosinone Sara Battisti. Ha dato la sua disponibilità e manifestato l’intenzione di candidarsi anche il segretario provinciale Simone Costanzo (AreaDem) ed il consigliere regionale uscente Marino Fardelli (Area Scalia)

 

BELLINI SI RITIRA

«In un momento difficile come questo non possiamo fare candidature secondo un criterio burocratico:  anche per questo credo che non mi candiderò. Bisogna promuovere una classe dirigente giovane e capace perché ha fatto già esperienze importanti»: lo ha detto il consigliere regionale Pd uscente Fabio Bellini presentando alcuni dei candidati del Partito per le prossime elezioni regionali a Spazio Eventi in via Palermo a Roma.

«Questi saranno i candidati per produrre la riunificazione del Lazio», ha detto Bellini.

Il consigliere poi ha concluso: «Il gruppo consiliare attuale, senza il listino, sarebbe stato di soli uomini. Oggi grazie alla doppia preferenza di genere che c’è in questa nuova legge elettorale che abbiamo fortemente voluto e a questa candidature, non sarà così».