Papi e Madonne in Ciociaria: Gallinaro tra soldi e scomuniche

Il caso di Gallinaro. Scomunicata nel 2016 per «delitto di scisma», si è ricreata come Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme

SALVATORE CERNUZIO per LA STAMPA

«Meglio morire piuttosto che tradire» è una delle frasi ricorrenti degli adepti della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme a Gallinaro, in provincia di Frosinone. Si presenta come «cristocentrica» ma guai a chi si discosta dal culto del «pontefice» Samuele o si allontana dall’Associazione di fedeli alla quale ci si iscrive con apposito modulo online. Guai anche a chiamarla setta: loro si definiscono una vera e propria Chiesa con tanto di papa, apostoli e ministri.

Così si sono ricreati dopo la scomunica del 2016 della Santa Sede per «delitto di scisma» (leggi qui Il Papa ha scomunicato i fedeli del ‘Bambino Gesù di Gallinaro’). E ora attendono che si concluda l’iter avviato l’anno scorso dal Consiglio di Stato per il riconoscimento di «ente di culto».

Terrore per chi disobbedisce 

I meccanismi interni assomigliano, tuttavia, a quelli di un gruppo chiuso con leggi non scritte, strani rituali, giuramenti di silenzio, pressioni psicologiche.

Se sei fuori, puoi dire addio a chi è rimasto dentro. Inclusi amici e familiari. C’è chi parla di rapporti interrotti dopo anni e di punizioni morali per aver disobbedito, come sedute lunghe anche cinque ore in cui i capi, in cerchio, cominciano a urlare contro il «disobbediente» le sue mancanze.

E ci sono nonni che non hanno potuto assistere alle «prime comunioni» dei nipotini, quelle celebrate nella suggestiva Arca, fulcro simbolico e spirituale della comunità, e chiuse al pubblico.

Invece sul sito web vengono mandate in streaming le cerimonie per l’anniversario di pontificato di Samuele.

Il profeta e la ‘terza madonna’

Lui, il profeta, il messia, la cui moglie Anna è venerata come «terza Madonna», è una figura che ha assunto tratti divini nel corso degli anni. La gente fa più fatica a credere che abbia una madre e due sorelle a Parma e non che sia un dio reincarnato sulla terra. Appare poco, predica omelie «filtrate» (quelle trasmesse in pubblico) ma raduna i fedeli fuori dal santuario e discorre per ore ponendo domande del tipo: daresti la vita per me? 

Al suo fianco ci sono quattro Ministri Viventi – un incrocio tra i cavalieri dell’Apocalisse e i capi Dicastero – a cui è affidata la «cura» delle persone. Se per cura si intende che intere famiglie debbano chiedere su WhatsApp dove trascorrere le vacanze o come vestirsi.

«Andare via è quasi impossibile», racconta uno dei fuoriusciti che supplica di restare anonimo. Supplica perché, a distanza di anni, teme ancora le conseguenze. «Vige il terrore. A chi mostra dubbi viene detto: andrai all’inferno, arriveranno malattie, disgrazie, la tua esistenza deraglierà. Io, invece, da quando sono fuori sto meglio».

Oltre alla paura, in tanti – considerando che si parla di circa 2.400 fedeli divisi tra Lazio e Campania più qualche altro gruppo in Sicilia- rimangono dentro perché hanno perso ogni abitudine al vivere.

«Creano grande confusione», spiega David Murgia, giornalista di Tv2000 esperto in nuovi culti che ha seguito il caso Gallinaro da vicino. «C’è gente che è convinta di andare domenica nell’Arca e di vivere un rito cattolico. Alcuni poi si rendono conto di quanto accade, ma è troppo tardi: vorrebbero uscire ma sono terrorizzati da quello che potrebbero subire».

La sanzione del Vaticano

La devozione a Samuele, che della Chiesa ha preso le redini dopo la morte nel 2008 della suocera, Maria Giuseppina Norcia, fondatrice del culto del Bambinello che le sarebbe apparso all’età di 7 anni, tocca livelli esasperati. Alcuni post sui blog lo dimostrano: «Siamo seguaci di Samuele e non di Bergoglio, lo saremo fino alla morte».

Sì, perché la scomunica del Vaticano è stata un po’ un pretesto. Hanno iniziato ad allontanarsi dal giorno dell’elezione del Papa argentino che, per loro, ha portato confusione nel «cortile della Chiesa di Roma», compiendo una profezia di Giuseppina. E allora, piuttosto che seguire l’«omino vestito di bianco», «eretico» e «blasfemo», meglio creare ex novo una Chiesa che imita le pratiche cattoliche ma si discosta da ogni gerarchia. (leggi qui E noi di Gallinaro scomunichiamo il Papa)

I soldi, poi, sembra che circolino parecchio. La onlus «Casa Serena del Bambino Gesù» percepisce il 5×1000: «Ma quelle sono briciole», racconta un altro ex membro, «i veri soldi provengono da donazioni private». Si parla di flussi di migliaia di euro che hanno spinto nel giugno 2016 la Procura di Cassino ad avviare un’indagine per riciclaggio, archiviata poi nel dicembre dello stesso anno.

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