Processo a Di Battista per consegnare il Movimento a Conte

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Le strategie dei big dei Cinque Stelle per disinnescare il “ribelle” e affidare il partito all’avvocato del popolo. Ma c’è la variabile di una scissione che cambierebbe il quadro. Ed è su questo che punta Dibba.

Lo stanno processando politicamente, cercando di disinnescarlo. Alessandro Di Battista ha avuto la “sfrontatezza” di chiedere un congresso all’interno del Movimento Cinque Stelle. Sì, il Movimento Cinque Stelle, quello dell’uno vale uno, delle dirette streaming, dell’apriscatole per aprire il Parlamento come una scatola di tonno.

Ma il problema è che oggi i Cinque Stelle sono soltanto deputati, senatori, consiglieri regionali e sindaci. Non c’è più il popolo. Esiste semmai un movimento dei opinione favorevole a Giuseppe Conte.

Beppe Grillo © Imagoeconomica, Daniele Scudieri

È proprio per questo che Beppe Grillo sta consegnando il Movimento all’avvocato del popolo. E’ l’unico, come ha detto Gianluigi Paragone, a non avere pagine facebook nelle quali ha attaccato il Pd o ha portato avanti battaglie politiche e civili ormai dimenticate. L’unico davvero presentabile per l’unica operazione che Grillo vuole: l’accordo stabile con il Partito Democratico.

Alessandro Di Battista non è d’accordo. Ma è tra i pochissimi. Gli altri maggiorenti si sono immediatamente schierati con Grillo. Per Luigi Di Maio oggi un capo politico durerebbe poco, quindi meglio non celebrare il congresso. Pure Vito Crimi ha detto che non servono “conte” interne. Semmai serve Giuseppe Conte, il quale sa bene che toccherà a lui guidare i Cinque Stelle, cercando di democristianizzarli.

Tutto si riduce a quelle che saranno le scelte di Di Battista. Avrà la forza di provare ad andare avanti? Oppure di strappare? Esponenti come Roberta Lombardi o Paola Taverna lo seguiranno? Con lui ci saranno alcuni parlamentari sicuramente, ma basteranno per far tornare su posizioni diverse gli altri? Sicuramente no.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Per questi motivi la variabile vera resta la possibilità di una scissione, che potrebbe avere effetti in Parlamento. Perché soltanto con una caduta del Governo Conte potrebbero riaprirsi i giochi all’interno dei Cinque Stelle. Anche sulla leadership.

Perciò tutto dipende da quante truppe riuscirà ad avere Alessandro Di Battista tra Camera e Senato.