Quel monito di Decaro che piace a Pompeo e preoccupa Letta

Il presidente dell’Anci sottolinea il ruolo degli amministratori locali proprio nel momento in cui il segretario nazionale attende il risultato di Roma e Torino per parlare di “trionfo”. Una posizione, quella di Decaro, largamente condivisa dal presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo.

Il Pd fa sempre lo stesso errore, non riesce a comprendere quanto siamo decisivi noi sindaci. Se ne ricorda solo in occasione delle elezioni comunali, che puntualmente vinciamo”. E’ questo il pensiero di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei  Comuni italiani. Il quale ha sostanzialmente avvertito il segretario nazionale del Pd Enrico Letta.

Lo ha fatto con un ragionamento semplice: il Pd vince alle amministrative perché ha una classe dirigente migliore e radicata. Questo grazie all’operato dei sindaci, degli amministratori.

Antonio Decaro con Matteo Renzi

Poi Decaro ha pure aggiunto che se il Pd dovesse continuare nell’atteggiamento di snobbare primi cittadini, assessori e consiglieri comunali, allora questi potrebbero decidere di organizzarsi. Un Partito nel Partito. E si tratta di una possibilità che preoccupa non poco Enrico Letta, impegnato proprio in queste ore a cercare di trasformare la vittoria nel primo turno in trionfo. Qualora il centrosinistra dovesse conquistare anche Roma e Torino.

Come Decaro pure Pompeo

La sottolineatura del ruolo degli amministratori nel partito è propria anche di Antonio Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino. Oltre che referente di Base Riformista in Ciociaria. Il quale da mesi ha fondato un’associazione, Volume, aperta però al contributo anche di amministratori eletti in altri Partiti.

Certo è che qualcosa si sta muovendo all’interno del Partito Democratico. D’altronde il segnale chiaro ci fu proprio il 4 marzo 2018, quando alla Regione Lazio Nicola Zingaretti trionfava per la seconda volta proprio nel giorno della sconfitta più nera del Pd nazionale guidato da Matteo Renzi.

Antonio Pompeo

Pure in quel caso, nel Lazio, a fare la differenza fu l’impostazione amministrativa e concreta di Zingaretti. Un leader che ha costruito una squadra fortissima: Massimiliano Smeriglio, Daniele Leodori, Alessio D’Amato, Marta Bonafoni. Di questa squadra fa parte anche Bruno Astorre, senatore e segretario regionale, oltre che numero due di AreaDem di Dario Franceschini. Ma adesso la sfida è un’altra: “saldare” l’anima del Pd che fa riferimento agli amministratori locali a quella dell’organigramma nazionale del partito.

Tutto si gioca a Roma, perché soltanto la vittoria nella Capitale può dare una spinta determinante a questo tipo di processo. Ecco perché dalle 15 di lunedì tutti saranno concentrati sugli exit poll e poi sullo spoglio a Roma.