Quelle visioni diverse che dividono Frosinone

Visioni diverse del futuro. Tra quelle del sindaco Mastrangeli e di parte del suo centrodestra. Che ormai è la vera opposizione dopo il ritiro dei remi di Pizzutelli in barca e le riflessioni che collocano Venturi ad anni luce dalla galassia Pd. Ma il sindaco rischia di avere un assist inaspettato e gratuito

Antonella Iafrate

Se è scritto chiaro si capisce

Visioni diverse. Nessuna delle quali è sbagliata, nessuna delle quali è assolutamente giusta. Questione di visione, appunto. Come quella che un giorno di settant’anni fa ebbe il senatore Pier Carlo Restagno: nel pieno di un’Italia agricola impegnata a ricostruire le macerie in cui l’aveva ridotta la guerra disse No ai ricchi fondi per ricostruire l’agricoltura. Per Cassino volle invece quelli per l’industria.

Facile a dirlo oggi. Meno facile dirlo in un’epoca nella quale le fabbriche esistevano solo al nord. Troppo facile giudicare ora che l’Industria sta degradando ed il centro dell’economia lo stanno prendendo Terziario e Servizi. (Leggi qui: Più lavoro ma più precario. E retribuito peggio).

La visione di Mastrangeli

Riccardo Mastrangeli (Foto © Stefano Strani)

Ma nessuno può negare che quella di Restagno fu una visione. Lungimirante. Se lo sia anche quella del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli potrà dirlo soltanto il tempo. Come fu per la contrapposizione tra Industria ed Agricoltura. Ma è certo che il capoluogo stia attraversando una fase di profonda differenza di vedute: senza voler scomodare modernità e conservatorismo.

Lo dimostra il recente dibattito durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Frosinone. Al di là delle scaramucce politiche e delle frizioni interne alla maggioranza di centrodestra ha rivelato visioni contrastanti sul futuro della città. Il sindaco Mastrangeli ha delineato una prospettiva ambiziosa, sottolineando la sua volontà di non tornare indietro rispetto alle decisioni già prese a proposito di pedonalizzazione totale per piazzale Kambo, realizzazione delle piste ciclabili, il potenziamento del sistema di trasporto pubblico attraverso i Bus Rapid Transit, il raddoppio delle linee dell’ascensore inclinato. (Leggi qui: Frosinone e le varie confusioni dei ruoli).

Una rivoluzione della viabilità. Rivoluzionaria quanto il passaggio dall’Agricoltura all’Industria per Cassino.

Da dove non viene il freddo

Angelo Pizzutelli (Foto © Stefano Strani)

Il sindaco ha preso atto di un’opposizione di centrosinistra ormai dissolta. Sfiancata dal suo perenne dibattito. Nel quale il più esausto appare Angelo Pizzutelli, il capogruppo che è stato il più votato nella lista Pd alle scorse Comunali. Ma che oggi non sente la spinta del partito intorno a lui: la mancata candidatura alle Provinciali del 22 dicembre (con relativo sostegno) sono state un ulteriore segnale.

Uno stato d’animo condiviso dal Gruppo consiliare. Che rimprovera al Partito di avere scientemente frammentato negli anni l’azione. Mortificando così la voglia di coloro che volevano portare avanti battaglie. Resiste, morde, combatte ma ormai in una ridotta di retrovia: come nel suo intervento di mercoledì in cui ha contestato alla maggioranza “di non avere avuto la decenza ricordare l’anniversario dell’elevazione di Frosinone a capoluogo, come se fosse una routine da evadere e non ricordare e cogliere”.

Le preoccupazioni per Riccardo Mastrangeli non verranno dall’opposizione. Non fino al momento in cui alle Provinciali si candiderà Armando Papetti senza alcun confronto né con Angelo Pizzutelli né con il “suo” Partito che resta il Pd e nemmeno con la Lista Marzi nella quale è stato eletto in Comune. Le preoccupazioni per il sindaco non verranno da quell’area fino a quando gente come l’ex presidente d’Aula Norberto Venturi si è ritirato su riflessioni profonde che lo collocano ad anni luce di distanza dalla galassia Dem.

E da dove invece arriva

Anselmo Pizzutelli (Foto: Massimo Scaccia)

Il sindaco è consapevole di un quadro nel quale a fare l’opposizione è parte della sua stessa maggioranza. E per questo ha risposto scendendo sul terreno che un tempo si calpestava solo nel periodo elettorale: i cittadini ed il contatto diretto con loro. Eloquente in questo senso la decisione di aprire l’altra sera il palazzo Comunale ad un evento culturale come il concerto di musica classica del Lys Ensamble. Improvvisa ed incontenibile passione per viole, contrabbassi ed ottavini? No: un chiaro segnale che Mastrangeli vuole proiettare l’immagine del sindaco che sta nella città e con la città. E per questo apre il Comune ad un evento per i cittadini e non ad un tavolo per la politica.

Del resto, nel corso dell’ultimo dibattito consiliare in ordine di tempo è emersa un’opposizione decisa rappresentata ancora una volta dal consigliere Anselmo Pizzutelli. Il cui dissenso sul futuro assetto di piazzale Kambo e sul tracciato del Brt ne farebbe l’ideale candidato avversario se non fosse un esponente della maggioranza. Sempre che, al prossimo giro, il centrodestra abbia ancora una volta la capacità di presentarsi unito. Non è casuale la frase pronunciata in pieno consiglio da una figura esperta e di lungo corso politico come Alessandra Mandarelli: “Tanto l’opposizione ve la fate benissimo a soli“.

Il messaggio tra le righe

Riccardo Mastrangeli poi rischia di avere ulteriori buoni argomenti da tirare fuori al momento opportuno. Come assi celati nel mazzo. Lo ha fatto capire durante la seduta dell’altro giorno, nel momento in cui proprio i suoi gli contestavano di avere una visione sbagliata, perché la nuova stazione dell’Alta velocità si farò tra Ferentino Morolo e Sgurgola mentre lui continua a vedere Frosinone al centro del sistema.

Sibillino, il sindaco si è limitato ad una frase: “Le risulta che l’abbiano finanziata”? La stazione dell’Alta Velocità pare che sia rimasta sulla carta. Sparita dei progetti con la stessa rapidità con cui vi era apparsa ai tempi di Nicola Zingaretti Governatore del Lazio e Gianfranco Battisti amministratore delegato voluto dal ministro Toninelli e poi rimasto senza una sponda politica per la conferma.

Se risultasse che quel progetto esisteva solo sulla carta, Riccardo Mastrangeli avrebbe un argomento in più. Contro il centrosinistra che ha proposto sogni di carta, contro quel centrodestra che ci ha creduto al punto da mettere in discussione la sua di visione. Con una città sempre più al crocevia, per il destino delle sue trasformazioni urbanistiche e della sua leadership politica.