Regionali, iniziano le grandi manovre per le candidature

Il centrodestra attende le Comunali per affrontare il nodo Regionali. Il Lazio per ora è 'casella vuota'. Molto dipenderà dai risultati nei Capoluoghi. Nel centrosinistra la Direzione Pd vara la task force incaricata di sondare gli alleati su programmi e nomi

Rumors, che nessuno conferma. Ma giurano che la candidatura in Lombardia sarà in quota Lega che confermerà l’uscente Attilio Fontana; in Sicilia alla fine il centrodestra si ricompatterà sul nome dell’uscente Nello Musumeci, in quota Fratelli d’Italia; nel Friuli – Venezia Giulia si andrà alla conferma dell’uscente Massimiliano Fedriga, leghista tra i più stimati al punto che qualcuno lo vedrebbe come alternativa allo stesso Salvini. A quel tavolo, il centrodestra porterà pure il Lazio e deciderà chi candidare.

Al momento la casella è vuota. Si attendono i risultati delle Comunali prima di avanzare rivendicazioni. Nel Lazio vanno al voto Frosinone, Viterbo e Rieti: il centrodestra ne ha due su tre. I numeri saranno fondamentali per stabilire chi darà le carte e dove. Al momento i rumors dicono che ci sarebbe una certa resistenza ad assegnare la casella a Forza Italia: “Sarebbe sopravvalutata” dice una fonte; “ad oggi si parla di un civico di centrodestra ma se FdI dovesse fare il pienone, soprattutto nel Lazio, diventerebbe difficile negargli il diritto di prelazione”.

Nessuno si espone fino al 12 giugno. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini nei giorni scorsi ha detto che per lui il prossimo candidato del centrodestra nel Lazio dovrà essere un politico.

Il Pd vara la Task Force

Bruno Astorre

Tutto come previsto nella Direzione Pd del Lazio. Al termine dei lavori è stato deciso di mettere in campo una task force di cinque persone per incontrare gli alleati e verificare la possibilità di costruire il Campo Largo del centrosinistra per le Regionali del 2023. (Leggi qui Appuntamento alle 18: via alla task force per costruire il dopo Zingaretti).

La Direzione Pd del Lazio ha dato mandato al Segretario regionale Bruno Astorre, al presidente regionale Augusto Gregori, ai due vicesegretari Enzo Foschi e Sara Battisti ed alla capogruppo Dem in Consiglio regionale Marta Leonori. Dovranno incontrare gli attuali alleati del centrosinistra regionale e verificare la loro posizione: sul metodo per la scelta del candidato alla successione di Nicola Zingaretti, sui temi chiave intorno ai quali sviluppare il programma.

In agenda ci sono gli appuntamenti da fissare con Italia Viva, Movimento 5 Stelle, Azione, Europa Verde, +Europa Radicali, Socialisti, Articolo 1, Sinistra Italiana, Leu e tutti i vari movimenti civici che sostengono l’esperienza del governo Zingaretti.

I target da definire per le Regionali

Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico

Non è stato definito un tempo limite preciso entro il quale questo lavoro di ricognizione dovrà terminare. Fatalmente entro settembre-ottobre si dovranno tirare le fila. E solo a quel punto si capirà se saranno necessarie le Primarie di coalizione per scegliere il candidato del centrosinistra. Oppure se scaturirà da una convergenza politica su un’unica figura.

Il Segretario Regionale Bruno Astorre non ha mai fatto mistero del fatto che le Primarie siano – nel suo modo di vedere – la soluzione più naturale nel caso di più candidati in campo. Risolverebbero ogni dualismo tra il vice presidente uscente Daniele Leodori e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Entrambi hanno detto alla luce del sole le proprie aspirazioni. Una soluzione che non entusiasma Enrico Letta. Memore di quanto accadde alle Primarie per scegliere il candidato sindaco di Roma Ignazio Marino, non gradisce le conte interne.

Non è un caso che Nicola Zingaretti non sia stato presente né all’iniziativa con cui Leodori a gennaio ha mollato gli ormeggi, né a quella in cui nelle settimane scorse Alessio D’Amato ha annunciato la sua disponibilità. I rumors dicono che in assenza di una sintesi il nome terzo potrebbe essere quello del suo predecessore alla guida della Provincia di Roma Enrico Gasbarra.

Ipotesi terza

Enrico Gasbarra (Foto: Arnaud Devllers / EU)

L’ex deputato, eurodeputato, presidente della Provincia di Roma e vicesindaco di Roma, nonché consulente politico di Roberto Gualtieri al Ministero dell’Economia e Finanze da diverso tempo è sparito dai riflettori. Tuttavia, i recenti sondaggi non lo danno molto distante dal gradimento registrato dagli altri due possibili candidati.

Gasbarra ha dimostrato nel tempo di sapere dialogare con tutti, tanto con gli ambienti moderati che con quelli più progressisti, gode di stima diffusa. Se Enrico Letta gli chiedesse la disponibilità alla candidatura per cercare di fare riconquistare il Lazio al centrosinistra per la terza legislatura di fila, sarebbe difficile dire di no.