L’anatra zoppa ingrana il turbo: ok alla Legge per gli Universitari. Zero contrari

Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato la nuova legge per il diritto allo Studio. Abolisce Laziodisu e crea DiSCo, ente molto più snello, con meno poltrone, meno costoso. Più servizi e per più studenti. Il dato politico: nessun voto contro

L’anatra zoppa di Nicola Zingaretti mette il turbo. E approva, senza voti contrari, la nuova legge per il sostegno agli studenti universitari. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato il testo con 34 voti a favore e 12 astenuti. Nessuno contrario.

 

La riforma per gli universitari

Si tratta di una vera e propria riforma del settore. Prevede innanzitutto la sostituzione di Laziodisu con Di.S.Co. il nuovo Ente regionale per il Diritto allo Studio e la Conoscenza .

Rivoluzionato il numero delle presidenze e dei consigli d’amministrazione. Il riassetto della governance, secondo la Regione Lazio comporterà un risparmio di 500mila euro l’anno.

Il testo introduce concetto di promozione della conoscenza; potenzia il raccordo tra le università presenti nel Lazio e la formazione al fine di agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani laureati. Amplia i servizi e le agevolazioni offerte agli studenti, che verranno estese anche alla popolazione “post-lauream“. Prevede poi un sostegno agli studenti detenuti; istituisce la Consulta regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza.

I punti centrali della legge sono stati illustrati nella seduta di ieri dal vicepresidente della Giunta regionale, Massimiliano Smeriglio. (leggi qui Via Laziodisu, ora si passa al Disco: inizia la discussione sulla nuova legge)

 

I punti chiave

I punti chiave della nuova legge elettorale sono la promozione di un diritto alla conoscenza, “da intendere come strumento di inclusione sociale, diritto di cittadinanza, partecipazione democratica, empowerment della persona“.

È previsto l’ampliamento dei destinatari e delle prestazioni. Ci saranno interventi indirizzati a tutelare le esigenze dei cosiddetti ‘ibridi studentesco-lavorativi’ (dottorandi senza borsa, tirocini formativi, specializzandi. ma anche ad arginare la dispersione universitaria. Si tenterà inoltre di supportare l’inserimento lavorativo, l’informazione e l’orientamento sui percorsi di formazione.

Si punta a sostenere le attività di socialità e mutuo sostegno promosse e autogestite dagli studenti; garantire i servizi sanitari per gli studenti fuori sede su medicina preventiva, assistenza psicologica e consultori. C’è un capitolo che riguarda il diritto allo studio della popolazione carceraria: lo ha introdotto un emendamento approvato oggi all’unanimità.

 

Governance più snella

Il testo approvato oggi prevede una governance più snella ed efficace: si passerà da tredici a sei figure nella governance centrale e da 38 a soli tre dirigenti interni in quella periferica.

Spariscono le cinque Adisu territoriali, sostituite da tre presìdi territoriali: Lazio settentrionale (Viterbo), Roma Citta’ Metropolitana (fusione dirigenziale fra RM1, RM2 e RM3) e Lazio meridionale (Cassino).

Come annunciato ieri non ci saranno conseguenze per i dipendenti: ognuno resta dove si trova attualmente in servizio.

Una proposta che, fra gettoni di presenza e altri emolumenti, secondo la Giunta porterà a un risparmio di circa 500mila euro annui.

 

I nuovi organi

Questi gli organi del nuovo Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza (Di.S.Co.).

Il Presidente del consiglio di amministrazione. È nominato con avviso pubblico dal presidente della Regione, su proposta dell’assessore competente in materia di diritto allo studio universitario e previo parere della commissione consiliare competente in materia. Resta in carica per un triennio, rinnovabile per una sola volta, scelto tra persone di “comprovata professionalità ed esperienza che si siano distinte per studi e attività svolte nell’ambito del diritto allo studio universitario e che abbiano anche svolto funzioni manageriali e/o ricoperto incarichi istituzionali”.

Consiglio di amministrazione. È costituito con decreto del Presidente della Regione ed è composto dal presidente più altri quattro membri, anch’essi in carica per un triennio e rinnovabili per una sola volta: a) Un rappresentante degli studenti eletto in concomitanza con l’elezione del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) a suffragio universale e diretto, tra tutti gli studenti iscritti ai corsi di studio delle universita’ statali e non statali e degli istituti di alta formazione presenti sul territorio regionale; b) tre membri designati dal Consiglio regionale con voto limitato, previo avviso pubblico, garantendo la rappresentanza di genere.

Il Collegio dei revisori dei conti.

 

La consulta

C’è poi la Consulta regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza. È composta da 21 membri, eletti a suffragio universale in concomitanza con l’elezione del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), che restano in carica per un triennio e non possono svolgere piu’ di due mandati.

A comporla saranno 14 studenti eletti dalla popolazione studentesca di tutti gli atenei statali della Regione in proporzione alla popolazione studentesca e comunque in modo che ciascun ateneo statale sia rappresentato da almeno uno studente. Poi due studenti eletti dalla popolazione studentesca di tutti gli atenei non statali. Inoltre uno studente eletto dalla popolazione studentesca di tutti gli istituti di alta formazione artistica e musicale della Regione. Altri due studenti saranno i vincitori di posto alloggio nella Regione, eletti dai rappresentati delle residenze gestite dall’Ente; un dottorando eletto dagli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca degli atenei regionali; uno specializzando, eletto tra gli iscritti ai corsi di formazione specialistica degli atenei regionali.

 

L’ordine del giorno

Prima del voto finale l’Aula ha approvato un ordine del giorno, presentato da vari consiglieri e illustrato da Roberta Lombardi (M5s), che impegna la Giunta regionale a promuovere forme di agevolazione alla fruizione dei servizi del sistema del trasporto pubblico urbano ed extraurbano e per l’accesso agli asili nido per i figli degli studenti e dei cittadini in formazione.

 

La soddisfazione di Smeriglio

Per il vice presidente Massimiliano Smeriglio, che è anche l’assessore al ramo, «La Regione Lazio all’avanguardia sul diritto allo studio e modello da seguire per il resto d’Italia e per l’Europa».