Tagli alle tasse per cittadini e imprese: ecco i conti della Regione 2019-2021

Presentato il Bilancio 2019 - 2021 della Regione Lazio. Ampliato il fondo taglia tasse, sconti sulle imposte per privati e aziende. Nasce la Asl Zero per rendere più efficiente il sistema

Una manovra da circa 3 miliardi e 420 milioni di euro. Nicola Zingaretti schiva la Mozione di Sfiducia (leggi qui Zingaretti vola, l’opposizione si schianta: la Mozione di sfiducia finisce in farsa) e si proietta subito nel futuro. Lo fa presentando i conti del Bilancio Triennale 2019 – 2021 e quelli della legge di stabilità.

 

La briglia ai conti

Contiene un dato in particolare quel documento. Basta quello per capire come mai ora tutti vogliono candidarsi per governare il Lazio. Il dato è quello del disavanzo certificato ad oggi: 490 milioni di euro; solo cinque anni fa, nel 2013 il disavanzo era di 13 miliardi di euro.

In cinque anni è stata messa la briglia ai conti, il Lazio ha una capacità di spesa impressionante per il futuro.

Nicola Zingaretti nel presentare i numeri ha detto che è arrivato il momento di «liberare risorse per investimenti e servizi, di tentare iniziative molto importanti per lo sviluppo. Dobbiamo produrre uno choc».

 

Fondo taglia tasse

Nel Lazio arriva il fondo taglia tasse. Il Governatore ha annunciato che è previsto «un aumento del fondo taglia tasse: arriva a 344 milioni per il 2019 e per prima volta nella storia una parte sarà dedicata anche alla riduzione dell’Irap».

Nei tre anni 2019-2021 è in programma la riduzione fiscale di circa un miliardo di euro su Irpef e Irap. Significa che sarà più leggera le parte di imposte che paghiamo con la Dichiarazione dei Redditi e destinata alla Regione. Il taglio riguarderà sia i privati che le imprese.

«È un segnale di inversione di tendenza per il rilancio» ha sostenuto il Governatore.

Si tratta di tagli nuovi. Che vanno ad aggiungersi alle esenzioni ed alle riduzioni dell’addizionale Irpef del 2018.

 

Tagli per le imprese

Il fondo taglia tasse prevede 20 milioni in più a beneficio dell’abbassamento dell’Irap per quelle imprese regionali che generano una quota maggiore del fatturato all’estero.

Perché proprio a loro? Perché sono quelle che generano lavoro nel Lazio e fanno business fuori confini nazionali, tanto per fare un esempio le aziende di estrazione mineraria (tutto il polo della lavorazione dei marmi nel nord della regione e nel bacino di Coreno); l’industria lattiero-casearia e di altri prodotti alimentari; la produzione di bevande; la tessitura e l’abbigliamento. Non ultima, l’industria dei prodotti farmaceutici, la ceramica e alla fabbricazione di apparecchiature di cablaggio.

Più nel dettaglio, si tratta di 25 settori interessati per un totale di 3.453 famiglie di aziende che si confrontano su un mercato vastissimo, dove il successo si gioca su qualità, costi di produzione ed efficienza produttiva.

Si tratta di imprese costantemente alla ricerca di soluzioni innovative e nuove combinazioni di prodotto/mercato. Per loro la Regione Lazio riduce la percentuale dello 0,92%, passando da 4,82% a 3,90% a partire dall’anno fiscale 2019.

Il risparmio medio stimato per le imprese interessate è di 5mila euro l’anno, con una riduzione media per azienda del 19,1%.

 

Il Lazio per investire

Nicola Zingaretti ha spiegato che i benefici ci saranno «nel settore farmaceutico, per rendere più competitivo il nostro territorio; in quello estrattivo, molto importante perché renderà più sostenibile mantenere la lavorazione dei materiali con una strada diversa rispetto al protezionismo e ai dazi».

Il messaggio che il governatore vuole dare è di solidità e di affidabilità. Un segnale «di inversione di tendenza affinché si capisca che facciamo sul serio e vogliamo indicare il Lazio come uno dei luoghi su cui investire per il futuro».

 

I numeri

La manovra nel suo complesso ammonta a 3,42 miliardi di euro per l’anno 2019; 3,31 miliardi per l’anno 2020 e 3,27 miliardi per l’anno 2021.

Di questi, relativamente al 2019, 343,9 milioni sono destinati al Fondo taglia tasse, 832 milioni per le spese di funzionamento e obbligatorie, 1,34 miliardi per il servizio del debito.

Alle politiche settoriali di natura corrente andranno circa 651,7 milioni, di cui oltre la metà (341,1 milioni) destinati al trasporto pubblico locale e al cofinanziamento regionale dei fondi strutturali.

Per quanto riguarda il sostegno a interventi strategici su ambiente e ciclo dei rifiuti, infrastrutture e mobilita’, ricerca e trasferimento tecnologico, cura del territorio e investimenti nei comuni, edilizia e tecnologie sanitarie attraverso la programmazione unitaria (risorse del Bilancio, Fondo Sviluppo e Coesione e quota regionale dei programmi comunitari) lo stanziamento sara’ pari a 914,6 milioni per il 2019, 774,5 milioni per il 2020 e 576,9 milioni per il 2021, al netto di altri trasferimenti statali e comunitari.

 

L’Irpef

C’è poi il capitolo dell’Irpef. È l’imposta che paghiamo ogni anno insieme alla dichiarazione dei redditi: una parte va allo Stato ma una parte (addizionale) va alle Regioni.

Relativamente all’Irpef, il Bilancio conferma le esenzioni (2,3 milioni di contribuenti) e le riduzioni dell’addizionale regionale (500mila contribuenti) con un criterio di progressività per i soggetti con reddito imponibile superiore a 35mila euro e fino a 75mila euro.

L’esclusione dalla maggiorazione riguarda i soggetti con reddito imponibile fino a 35mila euro, i nuclei familiari numerosi (con tre o più figli a carico) e quelli con uno o piu’ figli portatori di handicap, gli ultrasettantenni portatori di handicap appartenenti a nuclei familiari con un reddito non superiore a 50 mila euro.

La rimodulazione progressiva, in chiave riduttiva, del prelievo Irpef per i soggetti con reddito superiore a 35mila euro ricalca quella dell’anno fiscale 2018.

 

Nasce la Asl Zero

Tra le novità della manovra regionale del 2019 c’è la nascita della Asl denominata “Azienda Zero“. Non dovrà fornire servizi sanitari ma servirà per rendere più efficiente il sistema ed evitare duplicazioni. Il tutto senza costi aggiuntivi per la Regione.

«È una rivoluzione totale della gestione sanitaria, introduciamo questa novità già presente in alcune regioni– ha detto Zingaretti- Di fatto diventa il luogo per l’ottimizzazione dei servizi e per velocizzare gli investimenti ma senza alcun costo aggiuntivo, perché il personale sarà reperito tra quello in essere nelle Asl e nella direzione regionale. Questa azienda a efficienterà il sistema, rappresenterà la cabina di regia sugli acquisti ed eviterà duplicazioni».

L’Azienda Zero fornirà servizi alle Asl: sul personale, la logistica, gli investimenti, accelerando ciò che oggi la Regione ha come capitale di investimenti pari a circa 1 miliardo, una gestione accentrata sulle gare di competenza delle Asl, il pagamento dei fornitori e il sistema documentale del personale.

Un insieme di interventi che servono ad efficientare, migliorare e velocizzare il lavoro delle Asl.

Il personale che comporrà l’Asl Zero è già in sevizio nelle Asl. Un’azienda simile è stata già intristita nel sistema sanitario in Veneto, Liguria e la Toscana.