Risi, il finto antipatico che vuole fare il sindaco

Il vicesindaco che punta a raccogliere l'eredità. Per anni silenzioso motore di un sindaco così empatico da arrivare a concorrere alle Regionali. E farlo sembrare antipatico: "Ma poi scoprono che non è vero”. Il confronto a distanza con il parroco. E la voglia di dare un futuro alla sua città

Dicono che sia antipatico. Ed anche un po’ ruvido. Succede ai timidi. Oppure a quelli che non vogliono debordare. L’antidoto molte volte è uscirci a cena: chi lo ha fatto giura “è un’altra persona”. Nei fatti: è un divoratore seriale di libri, la cultura è la sua passione al punto che tra un’udienza e l’altra in tribunale ha organizzato eventi sui temi più disparati. Da Pasolini a Dante, passando per i convegni sulla storia medievale o contemporanea. Il candidato a sindaco di Aquino Carlo Risi negli ultimi dieci anni ha ricoperto il ruolo di assessore e vicesindaco: è appassionato di “Storia delle dottrine politiche”. Sarà per questo che ha nel cuore le spighe di grano. È il simbolo che nella prima Repubblica indicava le alleanze civiche del Partito Socialista aperte ad alcuni candidati del Partito Comunista. Quel simbolo lo unisce all’attuale sindaco, Libero Mazzaroppi. Con lui ha iniziato l’esperienza in politica. (leggi qui: Mazzaroppi: “Nel nome di Nenni e dei sindaci”).

“È anche colpa sua se ho iniziato ad appassionarmi alla politica, quella attiva. È stato nel 2007, quasi per caso, perché sollecitato da Libero Mazzaroppi: insieme abbiamo gettato le basi del progetto Aquino Nel Cuore, che ancora oggi portiamo avanti”.

Le spighe di grano hanno un’anima socialista.
Carlo Risi

“Certo, nel 2009 sono stato anche candidato alle elezioni Provinciali con la lista del Partito Socialista”.

Dicono che sia antipatico.

Vero, ma poi quando mi conoscono cambiano idea. Mi succede fin da piccolo: forse perché non dò subito confidenza. Succede, questione di educazione. In questo, lo sport fatto in gruppo aiuta molto ad aprirsi e sorridere”.

Sport: ad esempio?

“Il ciclismo. Tempo fa praticato con frequenza, con il gruppo di amici per le classiche uscite del weekend. Ora continuo ad amare la bici ma negli ultimi anni non ho avuto modo di praticarlo. Diciamo che gli impegni lavorativi e quelli amministrativi hanno assorbito tutto il mio tempo”.

Se lo sport è un po’ accantonato, per la musica c’è tempo. In questi anni ha organizzato ad Aquino tanti concerti di musica classica.

Si ma ascolto anche tanti cantautori italiani e il rock anni 80. Nella mia playlist ci sono Lucio Dalla, Ivano Fossati, Pino Daniele, ma anche Dire Straits, Queen e Pink Floyd.”

E proprio da uno di loro ha preso in prestito la canzone che fa da colonna sonora a questa campagna elettorale, “La canzone popolare” di Fossati. Perché questa scelta?

“Beh perché secondo me esprime al meglio la mia istanza politica di fondo, quella in favore della collettività, della comunità. La sollecitazione che rivolge la canzone a destarsi, a riappropriarsi di alcune prerogative, credo sia molto suggestiva”.

Cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco?
Carlo Risi e LIbero Mazzaroppi

“La volontà di continuare un’azione di buon governo che abbiamo portato avanti in questi dieci anni ed il timore che lo sforzo prodotto finora possa andare perduto”.

Che rapporto la lega al sindaco uscente, Libero Mazzaroppi?

Con Libero, a prescindere della politica, ho un rapporto fraterno, di stima ed affetto reciproci, che questa lunghissima militanza politica in comune ha rafforzato e consolidato”.

Eppure siete due persone, almeno apparentemente, opposte caratterialmente…

Libero certamente è molto più espansivo di me, ha una grande facilità di approccio, parlerebbe pure con gli alberi e con gli animali come San Francesco. Io invece ho un carattere più riservato, ma solo nella fase di contatto iniziale. Forse è po’ di timidezza – ammette sollevando le spalle – ma una volta instaurato il rapporto con una persona, mi apro. Chi mi conosce bene sa che sono completamente diverso da quello che posso apparire”.

Lei e il sindaco uscente venite spesso indicati come una coppia di fatto, politicamente parlando….

“In effetti io e Libero, come soci fondatori di questo progetto, abbiamo sempre guidato la squadre di Aquino nel cuore. Anche se abbiamo sempre, nel corso degli anni e delle  consultazione elettorali, innestato giovani di qualità e di grande spirito di servizio, che hanno poi saputo dimostrare il loro valore. Quest’anno accadrà lo stesso”. 

Qualche giorno fa, proprio insieme, lei e Mazzaroppi, avete inviato una lettera ai cittadini per chiarire i rapporti tra amministrazione comunale e parrocchia. Quali sono?

“Io e il sindaco siamo stati indotti a fare qual comunicato in seguito e per effetto di una campagna informativa che ci descriveva come contrapposti alla parrocchia. Per questo abbiamo ritenuto necessario rappresentare con dati oggettivi che questa amministrazione è stata sempre al servizio della parrocchia. E che non c’è alcun soggetto che abbia beneficiato di interventi, a vario titolo, più della nostra parrocchia…

Ma se sembrate come don Camillo e Peppone…

“In realtà non c’è alcuna contrapposizione ideologica, ma solo un rapporto che in origine è stato leale, cordiale e collaborativo. E che poi si è snaturato  ma  non per condotte o attività del Comune”.

Qual è la cosa che le piace di più della campagna elettorale e quale meno?

“Quello che mi piace di più è entrare in contatto stretto con tantissime persone con le quali si ha modo di interagire direttamente, questo crea un clima di reciproco coinvolgimento. La cosa che invece mi piace meno è il costante, eterno tentativo, non da parte nostra, di sostituire la discussione sui contenuti e sui temi con le aggressioni personali. Noi non facciamo questo: stiamo facendo invece una campagna elettorale serrata e capillare, per raccontare il grande lavoro svolto in questi dieci anni e le nostre idee per i prossimi cinque. Certo, sui palchi, come succede in ogni campagna elettorale, ci stiamo togliendo qualche sassolino dalle scarpe, ma senza insultare nessuno”.

Che cosa si augura per la sua città?
Carlo Risi

“Di continuare sulla strada intrapresa, di crescita e di risultati ottenuti, di andare avanti insieme. Ma sono certo che accadrà…

A Napoli, Francesco Paolantoni ha mantenuto la promessa fatta a Le Jene di andare in giro nudo per il centro della città mentre mangia pasta e patate. Lei cosa si gioca?

Troppo timido, non riuscirei mai a fare una cosa simile, ma nemmeno a pensarla. Preferisco passare per antipatico. Anzi, diversamente simpatico. Anche perché so che dopo due chiacchiere ed un buon bicchiere la maschera scende e si scopre la mia vera indole”.