Salotti incrociati, i messaggi a distanza tra Di Maio e Salvini

Foto © Imagoeconomica, Livio Anticoli

Il capo dei Cinque Stelle dalla poltrona di Giovanni Floris: “E’ venuta meno l’affidabilità”. Il leader della Lega dal salotto di Bruno Vespa: “Ho voluto togliere ai pentastellati ogni alibi”. Apertura a Berlusconi.

Non si sono incrociati, ma hanno parlato a distanza. Luigi Di Maio, capo politico dei Cinque Stelle e ministro degli Esteri, dalla poltrona di Giovanni Floris a DiMartedì. Matteo Salvini, leader della Lega, dal salotto di Bruno Vespa. Il rapporto si è rotto dopo quattordici mesi di collaborazione quotidiana. Non è semplice metabolizzare la frattura.

Luigi Di Maio a La7 © Ag. IchnusaPhoto

Luigi Di Maio ha detto: “Ero uno dei più scettici sull’alleanza con il Pd e avevo parlato di andare al voto. Mi sono  consultato con esponenti del Movimento e anche con Beppe Grillo, poi l’abbiamo messa al voto tra i nostri iscritti e ha raggiunto l’80% dei consensi. Quando mi sono seduto al tavolo con un pò di scetticismo, mi ha stupito positivamente che fossero d’accordo sui temi acqua pubblica, salario minimo, sulla rivoluzione per rendere l’Italia 100% rinnovabile“.

Un messaggio al nuovo alleato. Poi un altro, rassicurante, al vecchio alleato: “Ci stanno accusando di voler toccare Quota 100. Sia ben chiaro che alla Legge Fornero non si torna e questa è una garanzia che dà il M5S“. 

E su un possibile “ritorno di fiamma” con gli ex alleati leghisti, Di Maio ha affermato: “Quando nella Lega hanno capito di aver fatto una sciocchezza, hanno provato a tornare indietro ritirando la mozione di sfiducia e chiedendo a me di fare il presidente del Consiglio di un governo M5S Lega. Ma il tema è che quando uno fino al 6 agosto dice che va tutto bene e il 7 agosto cambia tutto con un sms non c’è più affidabilità”.

Matteo Salvini a Porta a Porta © AG. IchnusaPhoto

Stesso schermo, stessa ora, altro studio. Da quelli di La7 a quelli della Rai. Matteo Salvini, dal canto suo ha dichiarato: “Perché ho offerto il posto da premier a Di Maio? Per togliere ai 5 Stelle ogni alibi del fatto che erano costretti ad andare con il Pd”. Quindi il passaggio su Silvio Berlusconi. Ha rilevato Matteo Salvini: Il rapporto non s’è mai interrotto. Lo vedrò a breve. Chi sono io per dire di no a un confronto sul programma. Ci sono importanti elezioni vicine. Se c’è un’idea di Italia comune per i nostri figli, figuriamoci…“. 

E sulla decisione si staccare la spina al governo gialloverde Salvini ha detto: “Ho peccato magari di buona fede, Conte aveva sempre detto che si sarebbe andati al voto. Magari si mettono insieme alle regionali, così sarebbe ancora più chiaro l’inciucio M5S-Pd. Facessero quello che vogliono“.

Insomma, il passato è alle spalle. Davanti c’è una battaglia politica durissima.