Covid-19, “Chi è stato nelle case per anziani lo segnali. E si metta in quarantena”

Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

L'appello del sindaco di Sora a chi sia stato nelle ultime due settimane in strutture poi rivelatesi focolai. Si va verso i Consigli comunali telematici. L'invito a mettere a disposizione alloggi per i medici, stremati, evitandogli di tornare a casa. La benedizione di oggi del vescovo

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

 L’invito ai cittadini a chiamare la Polizia municipale se si sono recati presso le strutture sanitarie o le case di riposo in cui si sono registrati focolai da Covid-19; soprattutto la raccomandazione di mettersi in auto quarantena per precauzione. L’annuncio di maggiori tamponi e di un reparto separato all’ospedale Santissima Trinità di Sora. L’appello a trovare posti letto per il personale sanitario a tutela delle loro famiglie che sono a rischio. Ma anche il Consiglio comunale telematico che potrebbe essere il primo a partire, nell’era del Coronavirus. Nessuna pietà per chi esce di casa senza motivo. E la benedizione alla cappella del cimitero, da parte del vescovo Antonazzo, questa mattina alle 11.30, quando lui andrà in rappresentanza di tutti. Tante le novità annunciate nelle ultime ore dal sindaco di Sora Roberto De Donatis.

INFETTI E FOCOLAI

Roberto De Donatis © IchnusaPapers

Un bollettino positivo sotto l’aspetto squisitamente locale. I positivi al Coronavirus sono rimasti gli stessi della giornata di ieri, ossia 18 nostri concittadini, alcuni di essi si avviano a un percorso ormai di completa guarigione. Qualcuno sta rientrando presso la quarantena di isolamento totale, però presso il proprio domicilio, perché può proseguire a casa il proprio percorso di cura”.

Il sindaco ha sottolineato la necessità di mantenere sotto controllo la situazione, altrimenti il numero di infezioni aumenterà.

Notizie preoccupanti riguardano l’ennesimo focolaio all’interno delle case di riposo. Dopo i numerosi casi verificatisi presso Città Bianca a Veroli abbiamo proprio in queste ore la notizia di 18 positivi presso l’Hermitage, nel comune di Fiuggi. Così come accaduto per la struttura Neuromed di Pozzilli che ci ha obbligato a dare diffusione della necessità di un censimento dei cittadini che negli ultimi 20 giorni si erano recati li e che poi si sono attivati a chiamare il numero della Polizia municipale”.

Anche in questo caso qualora ci fossero stati nostri concittadini che si sono recati presso la struttura di Veroli, non solo pazienti ma chiunque a vario titolo si sia recato negli ultimi 20 giorni presso l’Ini Città Bianca o anche, per altre ragioni negli ultimi 20 giorni hanno avuto contatto con la struttura casa di riposo di Fiuggi Hermitage, li invito a telefonare alla Polizia municipale, per lasciare il proprio nome e la data in cui si è stati nella struttura, Il numero è 0776 83 10 27.

Quindi coloro che si sono recati presso questa struttura devono comunicarci il nome e pur non avendo sintomi, avere l’accortezza di rispettare la quarantena presso la propria abitazione per essere sicuri di scongiurare qualsiasi potenziale collegamento. Perché ormai sappiamo che presso la nostra regione è in particolare presso il nostro territorio, è proprio in queste realtà che si sono attivati quei cluster, quei casi, che possono a pieno titolo essere considerati come focolai, che sono quelli che possono determinare le conseguenze più negative nella diffusione del contagio.

BERGAMO SIA DA MONITO

Coronavirus, pazienti in ospedale. Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

“Ricordo a tutti che a Bergamo una bomba nella diffusione del contagio è stata la partita di calcio disputata presso lo stadio Meazza di Milano, San Siro, fra l’Atalanta e il Valencia. In quella occasione, in piena emergenza Coronavirus, di 150 mila cittadini Bergamaschi ben 45 mila erano presenti allo stadio, quasi un terzo della popolazione della città di Bergamo. Immaginate le conseguenze nefaste che poi si sono verificate e che ormai riempiono le pagine dei giornali.

Morti, morti e morti, un numero incredibile nella città di Bergamo, dove ormai l’esercito deve spostare le bare per il numero incredibile che ha raggiunto la diffusione del contagio e i decessi. Quindi dobbiamo avere particolare attenzione nel monitorare i focolai di tutto il territorio perché questo è un virus che non conosce confini, lo sa di mostrato a livello planetario, a maggior ragione dobbiamo tenere sotto controllo l’aspetto locale”.

PIU’ TAMPONI E UN REPARTO

L’ospedale SS Trinità

All’ospedale Santissima Trinità di Sora si lavora per aumentare il numero di tamponi e per evitare che i potenziali o reali pazienti Covid entrino in contatto con gli altri pazienti. A questo proposito il sindaco De Donatis ha spiegato che tutti gli operatori sanitari stanno svolgendo un “grande lavoro per mandare avanti un servizio in tempo di guerra, un servizio sanitario che ha tutte le caratteristiche di grande difficoltà. Bisogna evitare nel modo più assoluto, nonostante ci siano già percorsi separati con la tenda triage e tutti i vari provvedimenti adottati, di fare arrivare i casi di Coronavirus all’ospedale, anche se purtroppo ciò sta accadendo”.

 Le rassicurazioni del Direttore Generale Stefano Lorusso con cui il sindaco ha avuto un confronto. “Mi ha spiegato il grande lavoro che si sta facendo – le parole del primo cittadino – cercando di fare più tamponi possibili per evitare che ci sia un arrivo di casi potenzialmente pericolosi. L’allerta è altissima, massima. La Asl sta facendo tutte le opportune valutazioni, sia per implementare il numero dei tamponi sia per l’eventualità di avere un reparto separato di osservazione breve, una sorta di zona rossa dedicata con percorsi differenziati, per il santissima Trinità”.

UN ALLOGGIO PER I SANITARI

Coronavirus, medico con mascherina © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

Tanti operatori sanitari sono ogni giorno a rischio. E con loro rischiano le loro famiglie. Per questo de Donatis, insieme al dottor Vinciguerra hanno valuto la possibilità che “una volta usciti dall’ospedale possano avere un posto dove riposarsi dormire farsi una doccia”.

L’idea è che vengano ospitati in qualcuna delle diverse strutture ricettive del territorio, attualmente ferme proprio per la situazione emergenziale che ha bloccato tutto.

Ecco l’appello del sindaco: “sarei contento se qualcuno dei proprietari di queste strutture ci chiamasse per ragionare in che termini si può mettere a disposizione di queste necessità questo patrimonio i posti letto” e quindi “valutare secondo elementi di solidarietà ma anche di disponibilità da parte di tutti gli enti interessati a valutare se ci sono le vergenze su una disponibilità di questo tipo“.

IL CONSIGLIO TELEMATICO

Il Municipio di Sora

Il Comune di Sora, in tempo di Coronavirus, potrebbe essere il primo ad avere attivato una proceduta che consenta al Consiglio comunale di lavorare in sicurezza, a distanza.

Ringrazio il presidente del Consiglio Antonio Lecce che si è subito attivato per predisporre delle linee guida per poter effettuare il Consiglio comunale in modalità telematica. E’ l’inizio di un percorso che deve essere valutato ma ci si sta lavorando perché non sappiamo entro quanto tempo potremmo ancora assumere decisioni che richiedono la convocazione dell’assemblea consiliare.

Questo percorso avrà validità anche per la convocazione della Giunta, anche se in questo caso “con tutti gli opportuni provvedimenti di rispetto delle distanze e dispositivi di sicurezza, la Giunta può svolgersi regolarmente”.

SI RISCHIANO MULTE

Polizia controlli contro il Coronavirus © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Ultimo appello, così lo ha definito lo stesso sindaco, a non uscire di casa se non per i motivi consentiti: “Ci sono ulteriori decreti che parlano di multe salatissime quando non si giustifica la presenza sul territorio in maniera stringente rispetto alle attività consentite. Le forze dell’ordine vanno rispettate. La polizia municipale, le forze dell’ordine, se riconoscono che la vostra attività non è tra quelle previste nel decreto da parte mia avrete solamente un’ulteriore richiesta di multa, non è assentibile uscire di casa se non per comprovate ragioni legate al lavoro, sanità e spesa per esigenze domestiche.

Oggi siamo a 18 casi, altre situazioni sono sotto osservazione ma la guerra è ancora nel pieno dei suoi effetti più letali. Un grande professore, una signora, sono deceduti nel nostro territorio negli ultimi giorni. Non siamo ancora nelle condizioni di poter dire quando si tornerà a una vita normale, speriamo il più presto possibile ma al momento siamo nel pieno della battaglia e se ogni giorno sono qui con voi a monitorare la situazione la ragione è solamente una: che ci sentiamo tutti una catena solidale, anche se separati ognuno nel perimetro della propria abitazione siamo virtualmente spiritualmente connessi”.

LA BENEDIZIONE DEL VESCOVO

Il sindaco Roberto De Donatis accende la lampada votiva a San Rocco

Dopo la messa di domenica e l’invocazione a San Rocco protettore contro le pestilenze, questa mattina il sindaco presenzierà alla cerimonia di benedizione che il vescovo diocesano Gerardo Antonazzo terrà presso la cappella del cimitero di Sora alle 11 e 30.

Ringrazio sua eccellenza per l’attività spirituale di sostegno alla popolazione e a me personalmente. La sento come un’esigenza. Domani  sarò presente alla benedizione in forma privata in nome e per conto di tutte le vostre sensibilità, religiose, emotive e di attaccamento a quelli che sono gli affetti più reconditi del vostro animo. Sarò lì per voi insieme a sua eccellenza il vescovo. Come pastore ci darà una benedizione che in qualche modo solleverà i nostri animi e il nostro spirito”.