Stati Generali? «Niente liste della spesa, facciamo squadra»

Enrico Coppotelli, segretario regionale della Cisl, guarda al tavolo degli stakeholder della provincia di Frosinone. Una vertenza in materia di lavoro, all’attenzione della nuova Regione Lazio, l’ha lanciata ormai da quasi sei mesi. «Un comitato permanente per sviluppo e lavoro - si augura –. Sempre con la persona al centro»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Vuole che sia la Persona, anziché il Personalismo: deve esserci lei al centro degli Stati Generali della Provincia di Frosinone. Quelli che il presidente Luca Di Stefano ha convocato per il 28 settembre prossimo per mettere a confronto la politica, gli imprenditori, le forze sociali, tutti quelli che fanno parte della costruzione del territorio.

Da quasi sei mesi chiede risposte alla nuova Regione Lazio con una discussione in materia di lavoro. Ora Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio, si augura che nasca «un comitato strutturato e permanente per lo sviluppo e il lavoro».

Ritiene «un passo avanti» la riunione voluta da Luca Di Stefano con tutti i portatori di interesse verso la Ciociaria. Coppotelli, in particolare, è stato colpito da alcune parole significative dello stesso Di Stefano: «Noi non resteremo a guardare».

Allora vorrebbe che, oltre quella naturale, non si restino a guardare altre due desertificazioni: industriale e bancaria. Perché, Lavoro a parte, serve il Credito. «In tutto il Lazio il sistema creditizio ha conosciuto un ridimensionamento notevole – se ne duole il segretario Coppotelli -. Il numero di dipendenti nelle banche è sceso da 28.106 del 2011 a 24.546 del 2021. Una perdita secca di 3.500 posti di lavoro e una chiusura di 800 sportelli bancari. E in questi ultimi due anni il trend è peggiorato». (Leggi qui La vertenza di Coppotelli: «È tempo di agire, al centro la persona»).

Digitalizzazione e competenze

La Cisl vuole mettere sul tavolo anche il tema della Digitalizzazione: uno di quelli che ci chiede e finanzia l’Europa con il Pnrr votato anche alla Transizione Digitale oltre che Ecologica. Fa parlare da solo uno studio di Fortune, storica rivista di economia. «Nel 2021 solo il 42% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possedeva perlomeno competenze digitali di base e solo il 22% disponeva di competenze digitali superiori».

In Italia si possiedono competenze digitali di base, ovvero capacità minime di utilizzo delle tecnologie, in misura minore (42%) rispetto alla media europea (56%). Con l’Europa che ci chiede di arrivare all’80% nel 2030: un raddoppio in sette anni. Soltanto uno su cinque, inoltre, è preparato per il mondo digitalizzato del lavoro. La media Ue, invece, è al 56%: oltre la metà.  

«Troppe zone, anche in provincia di Frosinone, non sono ancora “coperte” e comunque non al passo – contestualizza il segretario ciociaro della Cisl Lazio -. Un fattore che taglia le gambe al concetto stesso di competitività. Poi la questione delle competenze». La ricetta? «Dalla banda ultra larga alle torri del 5G fino ai data center per i servizi in cloud. Poi supporto alla trasformazione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione, e rafforzamento della sicurezza cibernetica».

Politiche attive del lavoro

Un Centro per l’Impiego

La Cisl, inoltre, chiede serie politiche attive del lavoro. Ribadisce che il Reddito di Cittadinanza è stato esclusivamente un buon sussidio. «Non ci stancheremo mai di ripetere che è necessario rafforzare servizi e risorse per le famiglie povere, le persone fragili, gli occupabili – assevera Coppotelli -. È necessario un grande investimento sulle politiche attive, per accompagnare chi può lavorare da logiche di sussidio ad una occupazione dignitosa».

Il reddito di cittadinanza? «Ha funzionato bene come misura di contrasto alla vera povertà – pensa il segretario regionale – ma è stato un fallimento sulla partita della generazione di nuove opportunità di lavoro». La Ciociaria, al contempo, si spopola. «Si perdono residenti – così Coppotelli -. Se non diamo ai nostri ragazzi una speranza di lavoro, non invertiamo il trend».

Dalla Regione Lazio, al netto del confronto con il presidente Francesco Rocca e l’assessore al Lavoro Giuseppe Schiboni, vuole un potenziamento della rete dei servizi per il lavoro e la formazione: assunzione di personale e riorganizzazione di accoglienza e assistenza. Si propone un collegamento con le Agenzie per il Lavoro, ma anche con imprese, scuola e territorio.

Stati Generali ed errori specifici

Enrico Coppotelli (Foto: Livio Anticoli © Imagoeconomica)
Segretario Coppotelli, che pensa di questi Stati Generali?

«La convocazione degli Stati Generali rappresenta una occasione certamente importante per fare il punto della situazione economica in Ciociaria e anche per provare a declinare quel concetto di “squadra” che manca ormai da troppi anni. Allo stesso tempo però occorre evitare alcuni errori».

Quali errori non si dovrebbero commettere più?

«Mi riferisco alle singole “liste della spesa” che avrebbero come unico effetto quello di piantare delle bandierine autoreferenziali e senza alcuna possibilità di concretizzazione. In secondo luogo la Ciociaria ha tante emergenze, ma le stesse vanno inquadrate in un contesto regionale, nazionale, europeo e perfino internazionale».

Quanto incide la desertificazione bancaria?

«Desertificazione bancaria vuol dire meno credito, soprattutto alle famiglie e ai piccoli e medi imprenditori, agli artigiani. Più in generale ai lavoratori. E questo finisce con il peggiorare le singole situazioni. Soprattutto in un momento di grande difficoltà: poco lavoro, enorme precarietà, difficoltà a fronteggiare le singole situazioni. In Ciociaria la “desertificazione bancaria” esiste. E dobbiamo farci i conti».

Desertificazione industriale

E la desertificazione industriale e commerciale?

«Non ci sfuggono le difficoltà delle imprese, che siano piccole, medie o grandi, anche con riferimento all’ottenimento di una singola autorizzazione. Non ci sfugge il fatto che temi come la burocrazia, la mancata bonifica della Valle del Sacco, la riperimetrazione del Sin, la mancata realizzazione della Stazione Tav tra Ferentino e Supino influiscono non poco sulle grandi decisioni delle aziende».

Cos’altro non sfugge alla Cisl?

«Neppure che il Lavoro è la vera priorità di questo e di altri territori. Quante persone e quindi famiglie hanno perso il posto di lavoro? Quanti non riescono ad entrare nel mondo produttivo? Quanti devono fare i conti con un’occupazione precaria? Quanti altri hanno dei salari assolutamente inconciliabili con il concetto stesso di vita dignitosa? Un fenomeno noto come “lavoro povero”. Di tutto questo dobbiamo farci carico, nel rispetto delle competenze dei diversi livelli e degli enti, ma con determinazione e coraggio».

A proposito della digitalizzazione?

«La posizione della Cisl Lazio è chiara: per noi c’è anzitutto la necessità di una rapida digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, che in questo modo sarebbe più attrattiva ed efficiente. Ma al tempo stesso bisogna dare la possibilità alle aziende, alle persone, ai giovani, agli studenti di essere “connessi”. Un discorso che si sposa altresì con la necessità di un forte investimento su scuola e formazione, perché la classe dirigente del futuro non può prescindere da questo».

«Inutile vendere fumo»

Enrico Coppotelli con Francesco Rocca
Gli Stati Generali rischiano di essere «un’altra inutile parata»? (Leggi qui Guido D’Amico: «Non sia un’altra inutile parata»)

«Sbaglieremmo ad attribuire agli Stati Generali un ruolo che non possono avere. Non ci saranno ricette miracolose o bacchette magiche. La politica, l’economia, il sindacato, l’industria, la pubblica amministrazione non sono compartimenti stagni. Dovranno interagire. Il nostro compito sarà quello di tenere la barra dritta sulla persona e sulle opportunità che si possono e si devono generare per un territorio come quello della Provincia di Frosinone».

Cosa porterà la Cisl al tavolo degli Stati Generali?

«Inutile vendere fumo e annunciare progetti megagalattici che non soltanto non si faranno, ma che in realtà non si sono mai fatti. Attorno al tavolo degli Stati Generali il prossimo 28 settembre ci saranno tutti i protagonisti principali del territorio. Occorrono idee chiare e proposte fattibili, magari anche “agganciate” ad occasioni come il Giubileo della Chiesa Cattolica. Il rilancio industriale, le bonifiche ambientali, una burocrazia più rapida sono impellenze ineluttabili. Ma sempre con la Persona al centro».