La vertenza di Coppotelli: «È tempo di agire, al centro la persona»

La Cisl rilancia la sua Agenda per il Lazio e vuole risposte dalla nuova Regione in materia di lavoro. Perché, a detta del Segretario regionale Enrico Coppotelli, «nulla può essere rinviato durante la pandemia della povertà»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Alla Regione diremo che questo è il tempo delle azioni e che occorre sempre mettere al centro la persona». Parole sghiaccianti affidate stamane al Sole 24 Ore da Enrico Coppotelli, Segretario Generale Regionale della Cisl nel Lazio. Due mesi fa aveva organizzato il primo faccia a faccia tra i candidati alla Presidenza. Ora che è Presidente Francesco Rocca, vuole che si passi dalle parole ai fatti. E all’attenzione del nuovo Governatore rilancia la complessa Agenda Cisl per il Lazio.

Coppotelli apre ufficialmente una vertenza: vuole risposte alle tante questioni in agenda, un’agenda reputata non più prorogabile. Rocca, a quasi un mese dalla sua elezione, annuncerà sabato mattina la sua squadra di governo e lunedì terrà la seduta di insediamento. (Leggi qui: Regione: ultime rifiniture, domani l’annuncio).

Visto che si è quasi operativi, che mancano solo tre giorni all’insediamento del Consiglio regionale, la Cisl vuole un dialogo aperto con la Regione Lazio. «Il confronto – dice Coppotelli al quotidiano economico per eccellenza – continuerà a essere costante e continuo, finalizzato a una Governance partecipata». (Leggi qui Regionali, due candidati e un’agenda).

Pnrr, dal potenziale alla crescita

Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio

Coppotelli vuole un adeguato sfruttamento delle risorse del Pnrr: «Occorrerà investire in maniera netta e decisa, affinché il potenziale esistente si trasformi in una concreta crescita». All’interno di qualsivoglia Pubblica Amministrazione, del resto, è tutta una voce: sono arrivati tanti fondi e subito, ma la vera missione è saperli spendere bene e metterli a terra nei tempi prestabiliti.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha una data di scadenza, il 31 dicembre 2026, e tutte le opere devono essere compiute entro e non oltre quella data. Altrimenti va a finire come sempre: che si devono restituire i soldi all’Europa, magari lasciando un’incompiuta. E sempre che il Pnrr, quello con cui l’Italia ha ottenuto più di tutti nell’Ue (quasi 200 miliardi), è finanziato più con prestiti a tasso agevolato (oltre 122 miliardi) che con sovvenzioni a fondo perduto (quasi 69 miliardi).   

La Cisl, pertanto, chiede una riconciliazione di tre generazioni: «Ci sono migliaia di donne e di giovani che devono entrare assolutamente da protagonisti nel mondo del lavoro – dichiara ancora Coppotelli al Sole 24 Ore -. La formazione e la tutela del lavoro dovranno rappresentare i capisaldi attorno ai quali coinvolgere e orientare nuovi strumenti di welfare». La linea della Cisl, a cavallo tra il doppio mandato di Nicola Zingaretti e il nuovo Governo di Francesco Rocca, «non muta».

Coppotelli: «Una Regione delle opportunità»

Il Palazzo della Pisana, sede della Regione Lazio

Salari, pensioni, agenda sociale, sviluppo, coesione: Coppotelli mette in fila le priorità nel mondo del lavoro. Soltanto così, a detta sua, «il Lazio potrà diventare la Regione delle opportunità». Rocca, in campagna elettorale, ha assicurato «serietà e coraggio». La Confederazione italiana dei sindacati dei lavoratori, nel suo universo, ritiene che il banco di prova sarà l’Addizionale Irpef: l’imposta regionale sul reddito delle persone.

«La stella polare», secondo il segretario generale della Cisl Lazio, resta una: l’accordo sottoscritto nel 2022 per l’esenzione del pagamento della maggiorazione dell’Irpef regionale per i redditi fino a 35mila euro, sgravi anche per quelli fino a 40mila con una detrazione annuale di trecento euro.

«Dall’approvazione del bilancio – dice a riguardo Coppotelli – capiremo quali sono le strategie dell’Amministrazione regionale». Lavoro, difesa dei diritti, tutela dei più deboli, ma anche scuola, formazione, sanità. «Il contesto economico e sociale non è cambiato – assevera il Segretario -. L’invasione della Russia in Ucraina, e tutto ciò che ne è conseguito, ha aumentato le diseguaglianze».

Fisco, lavoro, carovita

Una manifestazione della Cisl Lazio

Tre le Politiche che vorrebbe la Cisl: politiche fiscali, politiche del lavoro e politiche di contrasto alla povertà e di supporto al carovita. «Il 20% più ricco degli italiani detiene il 68% della ricchezza nazionale, i due terzi – fa presente Coppotelli -. Ecco perché al centro vanno messe le persone e il lavoro in una dimensione di progettualità solidale».

Parla l’altra faccia della medaglia: il 60% più povero ha in mano appena il 14% della ricchezza del Belpaese, mentre il restante 20% arriva al 17.5%. Uno studio della Cgia di Mestre, l’Associazione locale di artigiani e piccole imprese, carica la dose: 12.665 disoccupati in più nel Lazio nell’anno in corso. Per Bankitalia, al contempo, il settore che deve fare da traino è l’edilizia.

Non si può non parlare del Superbonus edilizio: «Lo stop alla cessione dei crediti mette a rischio circa trentamila posti di lavoro solo nel Lazio – accentua Coppotelli, guardando il rapporto di Filca Cisl, la costola degli edili -. I bonus edilizi, come dice il nostro segretario generale Luigi Sbarra, sono stati e restano strumenti importanti per la ripartenza dell’economia e del lavoro». A livello territoriale, d’altronde, c’è anche chi ha già lanciato un’Accademia dell’edilizia green. Leggi qui Nasce l’eco.build Academy).

Nuova Regione? Coppotelli rinnova le stesse istanze

Francesco Rocca ed Enrico Coppotelli (Imagoeconomica)

La Cisl Lazio vuole altre tre risposte: efficientamento e risparmio energetico, riqualificazione del patrimonio abitativo, risanamento del territorio. «Vanno collegati in modo strutturale alle fasce di reddito più deboli e alle classi energetiche più basse – propone Coppotelli – con particolare riguardo all’edilizia popolare». Nelle scuole, intanto, mancano tremila insegnanti e milleduecento unità di personale Ata. «La continuità didattica è un valore oltre che una necessità – sottolinea, a tal proposito, il segretario della Cisl Lazio -. E la risposta da dare è una sola: stabilizzazione occupazionale dei tanti precari del mondo della scuola».

L’esempio, per iniziare, deve essere quello della Sanità: l’ottenimento della proroga del contratto per 4.800 precari, «motivo di orgoglio per il nostro Sindacato – così Coppotelli – ma all’appello mancano, purtroppo, diecimila addetti nella nostra sanità regionale». Per il segretario Coppotelli, fortemente preoccupato dai costi energetici, «la posta in palio è la sopravvivenza di tutto il nostro sistema produttivo». Niente di più, niente di meno. Il peggior impatto, essendo profondamente energivoro, è stato quello sul settore manifatturiero.

Coppotelli assiste al crollo della ceramica, vorrebbe che le cartiere fossero riconvertite in chiave green. «Non si può accettare – precisa con forza – che alcune aziende preferiscano chiudere o ricorrere agli ammortizzatori sociali perché i costi di produzione sono diventati insostenibili». Torna anche a bomba anche sull’importanza della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: «È fondamentale per abbattere i tempi della burocrazia e attrarre investimenti». (Leggi qui La sfida Cisl lanciata alle Regionali e Il 2022 dell’industria).

«La pandemia della povertà»

Coppotelli all’ultimo congresso della Cisl

Nel mentre è implacabile l’aumento dei poveri, quello che la Cisl Lazio chiama «pandemia della povertà». Tra il 2020 e il 2022, stando a uno studio dell’organizzazione umanitaria ActionAid, sono diventate povere altre novantamila persone nel Lazio. «Tra i nuovi poveri – rileva Coppotelli – ci sono famiglie che, nonostante il lavoro, o la perdita e la precarizzazione, si sono trovate dall’oggi al domani in condizioni di indigenza assoluta».

Soltanto nella provincia di Frosinone, secondo l’ultimo rapporto della Caritas, sono ormai ridotti in povertà oltre duemila nuclei familiari: il 155% in più nel giro di due anni, più famiglie italiane (oltre 1.200) che straniere (più di 900). In tutto fanno seimila poveri, praticamente 1.4% della popolazione provinciale (470mila).

Cosa sta minando il tessuto economico, produttivo e sociale? Risponde, ricapitolando, Coppotelli: «La stagnazione economica, gli strascichi della pandemia, l’inflazione, la perdita del potere d’acquisto delle pensione e dei salari, l’aumento del prezzo dell’energia e la crescita dei tassi di interesse sui mutui». Richiamando lo slogan dell’ormai presidente Rocca, proclamato ufficialmente otto giorni fa, «bisogna avere il coraggio di osare e agire subito – conclude il segretario regionale della Cisl -. Nulla può essere rinviato».