Stirpe è tornato in Lega dopo 9 anni: un segnale forte e chiaro

Nell’assemblea di Lega sui diritti tv il Frosinone è stato rappresentato dal presidente in persona. Una presenza importante e non casuale: il club giallazzurro vuole pesare di più e acquisire maggiore rispetto. Il patron può mettere in campo la sua grande esperienza d’imprenditore e dirigente sportivo anche come consigliere di Lega e della Figc

Alessandro Salines

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Un avviso ai naviganti. Una presenza che non è passata inosservata e non solo per le dichiarazioni su Mulattieri e Di Francesco. Un segnale forte e chiaro. Il presidente Maurizio Stirpe è tornato nel “palazzo” per capire, partecipare e dare il suo contributo mai banale. Ma anche per far sentire il suo peso. Senza filtri o deleghe. La politica sportiva è fondamentale: inutile negarlo. Ed il Frosinone che si riaffaccia in Serie A (domani il calendario) deve ritagliarsi un suo spazio memore anche delle 2 precedenti esperienze quando alcune volte è stato bistrattato.

Dopo 9 anni dunque Stirpe è tornato in Lega, prendendo parte a Milano in via Rossellini all’assemblea sui diritti tv. Mettendo in campo la sua lunga e proficua esperienza sia nelle istituzioni sportive che nelle associazioni datoriali come Confindustria (attualmente è vice presidente).

Stirpe, dirigente di lungo corso

Maurizio Stirpe

“Dopo 9 anni rientro in Lega, sono curioso di vedere se è cambiato qualcosa”, ha detto sibillino Stirpe tra una domanda su Mulattieri (“Ci piacerebbe tenerlo, ma l’Inter ha altre idee”) ed un’altra su Di Francesco (“E’ molto motivato e vuole rimettersi in discussione”). Il ritorno di Stirpe alla politica sportiva può rivelarsi molto importante per il Frosinone e non solo.

Il patron è al timone del club giallazzurro da 20 anni con grandi risultati sportivi (6 promozioni) e societari (la costruzione dello stadio su tutti). Inoltre è stato per una decina d’anni nel “palazzo” come consigliere della Lega di Serie C, della Lega di Serie A e B e della Lega di Serie B che ha contribuito a fondare. E’ stato pure consigliere federale per la B. Insomma tutt’altro che un novellino, conosce le dinamiche del calcio come le sue tasche.

Stirpe non farà mancare il suo contributo portando la sua esperienza e competenze sui vari temi. Avendo come stella polare il calcio sostenibile che ha sposato senza se e senza ma. Ma è anche vero che la sua presenza dovrebbe dare alla società maggiore rispetto e credibilità.

Una fase delicata

Il ritorno di Stirpe in Lega coincide con un momento molto delicato per il calcio italiano. Addirittura cruciale. In ballo il nuovo contratto dei diritti tv (2024-2029) che segnerà il futuro della Serie A ma anche di tutto il movimento. L’assemblea si è aggiornata al 14 luglio ma il limite massimo è fissato al 2 agosto. Le offerte di Dazn, Sky e Mediaset (interessata ad una partita in chiaro) non sono state accettate. L’obiettivo è difendere le cifre dell’ultimo bando (930 milioni) anche se la cifra fissata è di 1 miliardo e 300 milioni che non sarà mai raggiunta. Si sta ragionando anche su un’offerta sempre più spezzatino con partite dal venerdì al lunedì e solo 2 la domenica pomeriggio.

Lo schema potrebbe prevedere un broadcaster detentore di tutta l’esclusiva (Dazn), un altro con alcune partite in co-esclusiva (Sky) e un nuovo ingresso per la gara in chiaro del sabato (Mediaset). E in quest’ultimo caso le partite potrebbero essere anche più di una. Una situazione fluida e non è da escludere il canale della Lega come piano B. “Bisogna vedere quale è l’ipotesi di partenza e capire quale è il punto di caduta di questa ipotesi”, ha commentato Stirpe.

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