: poche parole ma chiare e dirette. Maurizio Stirpe non usa sottintesi. Ed a chi gli domanda cosa pensa del progetto presentato a Ferentino per uno stadio che potrebbe tranquillamente sostituire il nuovo Casaleno (leggi qui il precedente) risponde senza che ci sia bisogno di andare a leggere tra le righe.
Se qualcuno sperava di poter utilizzare il nome del Frosinone per portare avanti progetti alternativi o speculazioni, le parole del presidente Stirpe equivalgono ad una doccia gelata. Niente doppi giochi – è in sintesi il messaggio – la società gioca su un tavolo soltanto.
Un tavolo che per ora resta pieno di incognite. Per tutti. Innanzitutto i tempi. E poi non è stato ancora sciolto il nodo su chi realizzerà le opere, una volta che il Comune di Frosinone (prima della fine di quest’anno, secondo il crono programma) avrà ultimato la sua parte di lavori e consegnerà l’impianto.
Quello che il presidente non dice è che ha staccato un assegno ed ha comprato il suo abbonamento per assistere alle partite della sua squadra. La stessa cosa ha fatto la moglie. E la stessa regola è stata imposta agli sponsor.
Niente privilegi con i colori del Frosinone.