Stirpe: “Lo stadio del Frosinone si farà al Casaleno”. E paga il suo abbonamento

“Se il nuovo stadio si farà nascerà al Casaleno”

: poche parole ma chiare e dirette. Maurizio Stirpe non usa sottintesi. Ed a chi gli domanda cosa pensa del progetto presentato a Ferentino per uno stadio che potrebbe tranquillamente sostituire il nuovo Casaleno (leggi qui il precedente) risponde senza che ci sia bisogno di andare a leggere tra le righe. 

“Il Frosinone Calcio non si presta a nessun gioco: per noi vale quello che abbiamo dichiarato pubblicamente il 4 agosto scorso: il centro sportivo si farà a Ferentino, lì si allenerà la prima squadra, si alleneranno le giovanili e la scuola calcio; in un secondo momento potremmo vedere se ci sono le condizioni per realizzare la foresteria per i giovani. Lo stadio invece non può che essere al Casaleno”.

Se qualcuno sperava di poter utilizzare il nome del Frosinone per portare avanti progetti alternativi o speculazioni, le parole del presidente Stirpe equivalgono ad una doccia gelata. Niente doppi giochi – è in sintesi il messaggio  – la società gioca su un tavolo soltanto.

Un tavolo che per ora resta pieno di incognite. Per tutti. Innanzitutto i tempi. E poi non è stato ancora sciolto il nodo su chi realizzerà le opere, una volta che il Comune di Frosinone (prima della fine di quest’anno, secondo il crono programma) avrà ultimato  la sua parte di lavori e consegnerà l’impianto.

“Il Frosinone – assicura Maurizio Stirpe – è pronto a fare la sua parte” in pratica a sostenere i costi per adeguare la struttura ai canoni provisti per la Serie A e poi recupererà le spese dando in gestione le aree commerciali. Ma resta aperta anche l’altra ipotesi: quella di dare tutto ad una società che svilupperà la parte commerciale ed in cambio afitterà al Frosinone per 99 anni l’area di gioco”.
In ogni caso – assicura Maurizio Stirpe – l’unica area in considerazione è quella del Casaleno.

Quello che il presidente non dice è che ha staccato un assegno ed ha comprato il suo abbonamento per assistere alle partite della sua squadra. La stessa cosa ha fatto la moglie. E la stessa regola è stata imposta agli sponsor.

Niente privilegi con i colori del Frosinone.