Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 1 settembre 2022

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di giovedì 1 settembre 2022.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire, attraverso di loro e quanto hanno fatto, cosa ci attende nella giornata di giovedì 1 settembre 2022.

TOP

RENATO SCHIFANI

Renato Schifani (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Nato democristiano di ferro, è unanimemente riconosciuto come un uomo di equilibrio e mediazione ed è un politico che conosce le insidie di Palazzo d’Orleans, roba al cui paragone Palazzo Madama pare un oratorio. Perciò da Renato Schifani ci si aspettavano più carote che bastone. Tuttavia l’ex presidente del Senato è anche un navigato uomo di ring e lo ha fatto capire con la sua prima uscita a tutto tondo sull’agenzia di stampa nazionale Ansa.

Innanzitutto Schifani ha detto che in Sicilia vincerà il centrodestra, cioè lui. Poi ha spiegato cosa farà il medesimo appena avesse la presidenza della Regione: “La gestione virtuosa dei fondi europei, evitando scelte inutili e puntando decisamente su lavoro e infrastrutture; il coinvolgimento di fondi d’investimento per favorire lo sviluppo a partire dal turismo per incentivare l’industria cinematografica realizzando dei veri e propri set di produzione per valorizzare il patrimonio culturale e architettonico; l’avvio di un confronto con lo Stato per l’alta velocità in Sicilia“.

Insomma, il nostro ha le idee chiare e vuole proporsi come uomo del fare e non come ciambellano di un certo notabilato isolano, un mero fiduciario voluto da Berlusconi, Tajani e Miccichè.

Renato Schifani (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)

Poi però il pacioso Schifani ha cambiato marcia ed ha suonato la carica, con chi? Non con gli avversari, che lui “conosce” e con cui ha sempre avuto “ottimi rapporti”. No, Renato Schifani ha parlato dritto sotto il grugno degli alleati. Ha detto che non tollererà ingerenze di segreteria. “Sulle scelte per la formazione della giunta sarò intransigente, chiederò ai Partiti una rosa di nomi e poi decido io; sono contrario agli assessori tecnici tout court ma voglio politici-tecnici competenti che conoscano la materia e su questo non accetto compromessi che possono indebolire la macchina amministrativa”.

Insomma, in una giunta che assomiglia per statuto ad un principato, Schifani anticipa che non abdicherà dal suo ruolo di conducator e che se qualcuno avesse in mente strategie di bilanciamento delle forze quel qualcuno non ha capito che in Sicilia i rapporti di forza del continente non valgono. Perché la Mission Impossible di Schifani non è solo “salvare” la Sicilia dal centrosinistra e dal terzo polo, ma di salvarla da un centrodestra che non abbia baricentro forzista.

Forza Turiddu.

LUCA FANTINI

Luca Fantini

La forza del Pd sono le sue sezioni, i suoi militanti: quelle delle feste de L’Unità messe in piedi grazie agli operai che prendevano le ferie apposta per quello, per cuocere la pecora al sugo, ammassare acqua e farina con cui realizzare pasta e fagioli. Il Segretario provinciale di Frosinone Luca Fantini ha mobilitato la forza del Pd per allontanare dal Partito le nuvole di questi giorni: che hanno messo in secondo piano la campagna elettorale, lasciando sotto i riflettori solo i candidati del centrodestra ed i movimentati dopocena del centrosinistra.

Ha convocato l’assemblea dei Segretari di circolo della Provincia, gli ha ricordato che «I circoli sono la colonna portante della nostra comunità. A loro abbiamo chiesto una grande mobilitazione da mettere in campo nelle prossime settimane. Sia attraverso la convocazione di assemblee aperte a tutti gli iscritti e ai simpatizzanti per far conoscere i candidati, sia con banchetti informativi nelle piazze. Per raccontare il nostro programma e le nostre proposte per il futuro dell’Italia. Sarà una campagna elettorale a viso aperto, casa per casa, strada per strada, comune per comune».

A tutti i Segretari e le Segretarie ha ricordato che «La comunità del Pd della provincia di Frosinone merita rispetto, è il momento di far venire fuori l’orgoglio e di scendere tutti in campo per il Partito Democratico».

L’assemblea dei Segretari Pd

Luca Fantini lo ha fatto nelle stesse ore in cui il caso del movimentato dopocena di Frosinone continua a sgonfiarsi. Gli accertamenti effettuati dalla Asl e dalla Regione Lazio hanno già stabilito che è tutto regolare nelle polizze di assicurazione stipulate con il fratello del candidato alla Camera (ritiratosi appena il caso è esploso) Francesco De Angelis.

Ed in queste ore è intervenuto anche l’ex manager Asl Luigi Macchitella: durante la sua gestione ci fu uno degli affidamenti segnalati dai giornali. Oggi commenta: «Che venga fuori ora tutto questo, mi pare di capire sia sicuramente una questione legata alla campagna elettorale. C’è una predisposizione da parte dei politici a voler infangare tutta l’attività che abbiamo fatto in quegli anni». 

La rabbia e l’orgoglio.

FLOP

ENZO SALERA

Salera e Fantini

Il pallottoliere del destino rischia di assegnargli una delle posizioni più scomode in questa campagna elettorale. Conseguenza delle sue scelte coraggiose e di rottura. Se siano condivisibili, dipende da che parte dello stadio si guarda la partita.

Il sindaco di Cassino Enzo Salera nei mesi scorsi è stato protagonista di una netta presa di posizione nei confronti di Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Pd in provincia di Frosinone; quella fondata da Francesco De Angelis e nella quale militano Sara Battisti e Mauro Buschini. Una presa di posizione che in breve tempo è diventata presa di distanze.

Le radici affondano nei giorni della sua movimentata candidatura a sindaco: Salera ha sempre rimproverato a Pensare Democratico di avergli remato contro e di essere stato candidato solo grazie allo Statuto (venne il Segretario regionale Bruno Astorre ad imporne il rispetto). Ad imporre una pacificazione ex abrupto fu lo stesso Segretario con una conferenza stampa tenuta nelle sede della Federazione provinciale.

Nelle settimane scorse, Enzo Salera ha messo insieme una serie di episodi (e di nomine) ricavandone la convinzione che la tregua fosse stata spezzata e stessero iniziando a scavargli la fossa sulla via della rielezione. La reazione è stata di rottura totale: Salera ha riunito i sindaci della sua area, dicendo che era arrivato il momento di dire basta alle imposizioni di Frosinone. La rottura è stata il rifiuto di firmare per la candidatura di Francesco De Angelis alla Camera e di pretendere invece quella del sindaco di Sant’Ambrogio sul Garigliano Sergio Messore. Per contarsi.

Adamo Pantano

Il problema è che chi semina vento poi raccoglie tempesta. E complice il movimentato dopocena di Frosinone, sono esplose tutte insieme una serie di insoddisfazioni. Di cui si è fatto interprete un altro dirigente provinciale del Pd: Adamo Pantano, sindaco di Posta Fibreno, commissario a Sora. Che si è candidato pure lui. Ma lasciando il Pd ed aderendo ad Italia Viva, la formazione di Matteo Renzi alleata con Azione di Carlo Calenda.

Una battaglia di testimonianza e di costruzione. Sia quella di Salera che quella di Pantano. Che ora espone il sindaco di Cassino ad un obbligo non rinviabile: quella conta o la vince o è perdente. Non ci sono alternative. Se vuole essere uno dei nuovi leader ora deve portare il consenso. Perché è con i voti che si vincono le elezioni. Non con le chiacchiere.

Rien ne va plus.

QUELLI DEL NECROLOGIO A IERVOLINO

Rosa Russo Iervolino (Foto: Valerio Portelli © Imagoeconomica)

Per alcune ore l’hanno data per morta. Ed il web ha cominciato a versare le solite insopportabili lacrime di coccodrillo. Ad essere commemorata suo malgrado è stata l’ex ministro dell’Interno Rosa Russo Iervolino, espressione di una Democrazia Cristiana d’altri tempi e di altro spessore.

A qualcuno è arrivata l’indiscrezione della di lei dipartita. E senza starci troppo a pensare ha tirato fuori dall’archivio il file già preparato per l’evenienza. lanciandolo in rete. Via con il piagnisteo fino a quando i figli della vive e vegeta Risa Russo hanno comunicato “Mammà sta bene e gode di ottima salute”. E molto probabilmente sta anche facendo le corna, come nella migliore tradizione scaramantica partenopea.

Sarebbe troppo facile puntare il dito contro il giornalismo dei nostri tempi. Troppo fast e troppo superficiale. Convinto che alla gente non piaccia leggere e non sia interessata ad approfondire. Invece non è così. E lo dimostra il celebre telegramma di Mark Twain al New York Journal “La notizia della mia morte mi sembra alquanto esagerata”. Oppure il fascio di rose rosse inviate da un quotidiano italiano a Sophia Loren accompagnate dal biglietto “Rosse come la nostra vergogna”: l’avevano data per trapassata. A qualcuno è capitato di non morire più d’una volta. Paolo Villaggio raccontava che per lui i necrologi erano partiti nel 2014 e poi ben due volte nel 2016.

Il fatto è che ‘porta bene‘. Ma non giustifica noi che dovremmo sempre fare le verifiche. Fenomeno non di oggi. perché, da sempre, nelle redazioni la scusa è la fretta ed il risultato è l’errore.

Giocate il 18 sulla ruota di Napoli.